Agataventu
Ominide
7 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • I cantari, un genere popolare del 1300, sono narrati oralmente e si concentrano sull'avventura e l'intrattenimento, perdendo i valori morali dei romanzi cavallereschi.
  • I poemi cavallereschi, sviluppati nel 1400, trasformano la materia dei cantari, arricchendola artisticamente per un pubblico colto, come le corti.
  • L'Orlando Innamorato di Boiardo e il Morgante di Pulci, esempi di poemi cavallereschi, utilizzano temi carolingi e bretoni con aggiunte comiche e stilistiche innovative.
  • I cantari venivano recitati nelle piazze per un pubblico popolare, mentre i poemi cavallereschi erano destinati alle corti e successivamente pubblicati per la lettura privata.
  • Sia i cantari che i poemi cavallereschi utilizzano la metrica delle ottave, ma i cantari spesso mostrano un ritmo irregolare a causa della tradizione orale.

Indice

  1. Evoluzione della tradizione cavalleresca
  2. Caratteristiche dei Cantari
  3. Differenze tra Cantari e Poemi

Evoluzione della tradizione cavalleresca

La tradizione letteraria cavalleresca si articola in: Cantari, seguiti dalla loro rielaborazione da parte di Luigi Pulci, poi Boiardo e infine Ariosto. Questa è l’evoluzione della tradizione letteraria cavalleresca.

Caratteristiche dei Cantari

I cantari sono un genere popolare che risale al 1300, generalmente scritto in ottave. L’argomento era quello cavalleresco, quindi un argomento avventuroso, epico. I Cantari si rifacevano soprattutto al ciclo bretone, che aveva come principale protagonista Re Artù, insieme ai suoi cavalieri. Questo ciclo aveva un’impronta piuttosto romanzesca, amorosa, fiabesca e lasciava spazio alle storie d’amore, alla seduzione … A questo materiale bretone i cantari univano poi quello carolingio, che aveva invece come protagonisti Carlo Magno e i suoi paladini, tra cui Orlando ed era incentrato sul tema della guerra.

In questi cantari i valori morali e religiosi che c’erano ne i romanzi cavallereschi di Artù o di Carlo Magno vanno a scomparire. Questi romanzi inneggiavano ai valori di rispetto della donna, di aiuto dei più deboli, di fedeltà al proprio sovrano, di valore in guerra, di capacità di sacrificio, di difesa della propria città, la lealtà, la sincerità, il coraggio. Pur presentando notevoli avventure e uno stile veloce e brioso esaltavano questi valori, che erano quelli della civiltà cavalleresca. Nei cantari del 1300 questi valori morali si vanno a perdere e viene esaltata di più l’idea dell’avventura, del divertimento, dell’intrattenimento, della trama veloce e articolata. Si perde l’intento moralistico a vantaggio della trama, del divertimento, dell’intrattenimento.

Un’altra differenza dei cantari rispetto alle due fonti principali è l’introduzione della tematica della guerra santa contro i musulmani. Cominciano infatti a verificarsi le crociate, che ovviamente influenzano questo genere letterario, in cui compaiono come protagonisti anche i crociati contro i musulmani.

Generalmente i cantari venivano cantati, recitati pubblicamente, e potevano essere anche particolarmente estesi, tanto è vero che la loro recitazione poteva durare anche un’ora o due. Erano diffusi oralmente in tutta la penisola italica, ma prevalentemente nella zona del Veneto.

Non abbiamo testi scritti, ma alcuni li abbiamo ricavati dalla tradizione orale, quindi scritti successivamente.

Differenze tra Cantari e Poemi

Che differenza c’è fra Cantari e Poemi cavallereschi (come quelli del Pulci, di Boiardo, di Ariosto)? Il poema cavalleresco si diffonde nella seconda metà del 1400, quando la materia dei cantari, tramandata prevalentemente oralmente, viene presa dai letterati colti per farne delle opere letterarie, con interessi artistici, letterari. I cantari quindi sono un genere popolare, tramandati oralmente, sono puro intrattenimento, non hanno morale, sono recitati nelle piazze e l’intento era quello dello svago. I poemi cavallereschi invece riprendono i temi dei cantari trasformandoli in senso artistico. I letterati colti anno di questo materiale orale delle opere letterarie, che sono destinate non più al popolo, ma alle corti. Le opere hanno proprio la funzione di intrattenere la corte. La sera la corte si riuniva e questi poeti leggevano parte dei loro poemi. Le trame diventano più complesse, perché non sono più orali. Gli autori più rappresentativi del poema cavalleresco sono Pulci, Boiardo e Ariosto.

• Materia e fonti: i cantari prendono spunto dal ciclo bretone e carolingio. Vi inseriscono però un elemento comico, che nei romanzi cavallereschi non c’era.

Nel Morgante di Pulci invece la materia è quella del ciclo carolingio, in cui si inseriscono però personaggi e situazioni particolarmente comiche. L’Orlando Innamorato di Boiardo parte anch’esso dalla materia cavalleresca bretone e carolingia.

• Pubblico: il pubblico dei cantari era un pubblico popolare e incolto, era il pubblico delle piazze. Sia il Morgante che l’Orlando Innamorato hanno invece come pubblico quello delle corti. I primi venivano narrati nelle piazze dai clerici vagantes, dai giullari, dai cantori. Il Morgante invece viene recitato a Firenze presso la corte dei Medici, mentre l’Orlando Innamorato a Ferrara, presso gli Estensi. Questi poemi venivano letti inizialmente nelle corti e solo in un secondo tempo venivano pubblicati e circolavano come letture private.

• Finalità dell’opera: i cantari avevano come finalità lo svago e il divertimento del popolo, senza che ci fossero difficili riferimenti culturali o elementi moraleggianti.

I poemi cavallereschi invece avevano come finalità l’intrattenimento delle corti. Nel caso del Morgante all’elemento dello svago si aggiungeva quello della dissacrazione dei valori ufficiali. Nell’Orlando Innamorato invece si cerca di adattare i valori cavallereschi ai nuovi valori cortesi, di adattare ai nuovi tempi valori che erano ormai superati: es. il valore cavalleresco del battersi in difesa di una fanciulla diventa il rispetto per la donna nella corte.

• Metrica: come metrica sia i cantari che i poemi cavallereschi utilizzano le ottave (da Boccaccio in poi queste opere useranno sempre questa strofa) e questo dimostra che i giullari e i cantori delle piazze avevano comunque una notevole cultura, anche se le loro opere erano destinate ad un pubblico incolto. I versi utilizzati sono gli endecasillabi. Nei cantari il ritmo è spesso irregolare, perché la tradizione orale deforma la struttura.

• Stile: lo stile dei Cantari è popolare e spesso rozzo

Il Morgante ha invece uno stile vivace ed espressionistico e cerca di dare anche espressione alle immagini che rappresenta, utilizzando toni, stili e registri linguistici e lessicali diversi, che danno molti colori ed espressione.

L’Orlando Innamorato utilizza invece una lingua “ibrida”. Utilizza il volgare toscano, ma con molti influssi e elementi fonetici e lessicali del dialetto di Ferrara. Questo è uno dei motivi per cui l’opera non riscuote successo, visto che solo poche persone, che conoscevano il dialetto ferrarese, potevano comprenderla.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'evoluzione della tradizione letteraria cavalleresca?
  2. La tradizione letteraria cavalleresca si evolve dai Cantari, attraverso le rielaborazioni di Luigi Pulci, Boiardo e infine Ariosto.

  3. Quali sono le caratteristiche principali dei Cantari?
  4. I Cantari sono un genere popolare del 1300, scritto in ottave, con temi avventurosi ed epici, spesso legati ai cicli bretone e carolingio, e si concentrano più sull'intrattenimento che sui valori morali.

  5. In che modo i Cantari differiscono dai Poemi cavallereschi?
  6. I Cantari sono tramandati oralmente e destinati al popolo per puro intrattenimento, mentre i Poemi cavallereschi, come quelli di Pulci, Boiardo e Ariosto, sono opere letterarie destinate alle corti, con trame più complesse e finalità artistiche.

  7. Qual è il pubblico di riferimento per i Cantari e i Poemi cavallereschi?
  8. I Cantari erano destinati a un pubblico popolare e incolto delle piazze, mentre i Poemi cavallereschi erano destinati alle corti e a un pubblico più colto.

  9. Quali differenze stilistiche esistono tra i Cantari e opere come il Morgante e l'Orlando Innamorato?
  10. I Cantari hanno uno stile popolare e spesso rozzo, mentre il Morgante di Pulci ha uno stile vivace ed espressionistico, e l'Orlando Innamorato di Boiardo utilizza una lingua "ibrida" con influenze del dialetto ferrarese.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community