Concetti Chiave
- Il sonetto "Solo et pensoso" del Canzoniere di Petrarca esprime un colloquio interiore tra l'anima e Amore, svolto in solitudine e riflessione nei paesaggi deserti.
- Il poeta cerca rifugio nella natura per evitare il giudizio altrui e affrontare il suo tormento amoroso, rivelando una tensione tra il desiderio di solitudine e l'incessante presenza di Laura nei suoi pensieri.
- L'autoanalisi e la ricerca di sollievo dalle pene d'amore sono centrali, ma il poeta non riesce a sfuggire a se stesso, sottolineando che le cause del dolore sono interne.
- Petrarca utilizza figure retoriche come l'antitesi per esprimere le contraddizioni interiori e il suo stile sobrio per rappresentare il tormento dell'animo in modo efficace.
- La metrica del sonetto segue lo schema ABBA ABBA per le quartine e CDE CDE per le terzine, contribuendo all'espressione formale dell'angoscia del poeta.
Indice
Il Colloquio dell'Anima
Il sonetto, uno dei capolavori del Canzoniere, mette in scena il colloquio dell’anima con se stessa e con Amore, un colloquio che avviene in luoghi solitari e, perciò, adatti alla meditazione e all’autoanalisi.
● il desiderio di solitudine e la vergogna di mostrarsi agli altri;
● il tentativo di trovare rifugio nella natura;
● il colloquio interiore con se stesso e il senso d’infelicità;
● l’incessante presenza dell’amore nei pensieri del poeta.
● Sonetto con quartine a rime incrociate (schema: ABBA ABBA) e terzine a rime replicate (schema: CDE CDE).
Solitudine e Protezione
Il sonetto si apre con l’immagine del poeta che passeggia, solo e immerso nei suoi pensieri, in un paesaggio deserto, attento a evitare ogni contatto con le altre persone.
Non vuole infatti incontrare nessuno. Nella seconda quartina scopriamo che questa ricerca di solitudine è una difesa («schermo») con cui il poeta tenta di proteggersi dalla curiosità e dai commenti malevoli della gente. Chiunque, incontrandolo, percepirebbe il suo turbamento: l’aspetto esteriore del poeta rivela infatti il tormento amoroso che lo agita nell’animo.Contraddizioni e Debolezze
Il sonetto riassume il profondo travaglio che anima un po’ tutto il Canzoniere: da una parte, il poeta ricerca nella solitudine un sollievo dalle pene d’amore; dall’altra, questo sforzo è reso vano dal continuo ritornare del pensiero di Laura, che fa emergere tutte le contraddizioni e tutta la debolezza dell’io. Malgrado ciò, il poeta non smette di guardarsi dentro né rinuncia a un colloquio con se stesso che potrebbe almeno in parte alleviare il suo tormento. L’autoanalisi e la tensione introspettiva sono infatti elementi ricorrenti nelle liriche di Petrarca. Anche le parole scelte da Petrarca contribuiscono a sottolineare il bisogno di solitudine e il tormento interiore dell’io.
L'Ineluttabilità dell'Amore
La ricerca di solitudine offre a Petrarca un sollievo soltanto parziale e temporaneo, poiché come precisa nell’ultima strofa (anche se sommessamente) il suo animo non può liberarsi di Amore, che segue il poeta persino nei luoghi più impervi e isolati. Capiamo allora che le ragioni del dolore sono dentro l’uomo. Se è possibile fuggire dal mondo e dagli altri uomini, non è possibile fuggire da se stessi. È questo il messaggio del sonetto.
Espressione Formale del Dolore
L’angoscia del poeta trova nel sonetto un’espressione anche sul piano formale. Pur senza rinunciare allo stile sobrio e piano tipico delle liriche del Canzoniere, Petrarca si serve di alcune figure retoriche per far emergere le contraddizioni insite nel suo animo. Ciò spiega, per esempio, il frequente ricorso all’antitesi, ossia all’accostamento di termini dal significato opposto.
1. vo mesurando: il passo lento del poeta ricorda quello di un agrimensore, cioè di un tecnico che attraverso i suoi passi misura l’estensione dei campi. 2. et gli occhi … stampi: il poeta presta attenzione a evitare ogni luogo abitato.
3. manifesto accorger: gli altri, dunque, si accorgono della triste condizione del poeta.
4 d’alegrezza spenti: l’accostamento di due termini di significato opposto è molto espressivo: con esso il poeta sottolinea la propria sofferenza interiore. Allo stesso obiettivo concorre la figura retorica dell’anastrofe (o inversione), poiché l’ordine corretto delle parole dovrebbe essere “spenti d’alegrezza”.
5. di fuor … avampi: dal comportamento esteriore si deduce lo stato d’animo.
6. di che tempre: il termine tempre, cioè “qualità”, “genere”, “tipo”, assume qui una sfumatura negativa, perché riferito alla dolorosa vita interiore del poeta.
7. altrui: agli altri, inclusa Laura, che non sospetta di essere la causa di tanta sofferenza.
8. Ma: la congiunzione avversativa in posizione iniziale rivela l’impossibilità di risolvere la crisi. Le precedenti affermazioni sono negate: il ritirarsi dal mondo e il rifugiarsi nella natura non producono alcun sollievo.
9. con meco: mecum in latino significa “con me”; il con è quindi ridondante, ma serve a sottolineare l’intensità di questo colloquio interiore.
10. co.llui: con lui; il puntino alto segnala un’assimilazione, ossia un processo fonetico per cui due suoni vicini tendono a pronunciarsi in modo identico. In questo caso, la -n di con si assimila alla l- di lui, e quindi si pronuncia collui.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto "Il Colloquio dell'Anima"?
- Perché il poeta cerca la solitudine nel sonetto "Solitudine e Protezione"?
- Come vengono rappresentate le contraddizioni e le debolezze nel sonetto?
- Qual è il messaggio centrale del sonetto riguardo all'amore?
- In che modo il sonetto esprime formalmente il dolore del poeta?
Il tema principale è il colloquio interiore dell'anima con se stessa e con Amore, che avviene in solitudine, favorendo la meditazione e l'autoanalisi.
Il poeta cerca la solitudine come difesa per proteggersi dalla curiosità e dai commenti malevoli della gente, poiché il suo aspetto esteriore rivela il tormento amoroso che lo agita.
Le contraddizioni e le debolezze emergono dal conflitto tra il desiderio di sollievo nella solitudine e il continuo ritorno del pensiero di Laura, che evidenzia la debolezza dell'io.
Il messaggio centrale è che, sebbene si possa fuggire dal mondo e dagli altri, non è possibile fuggire da se stessi e dall'amore, che persiste anche nei luoghi più isolati.
Il dolore del poeta è espresso formalmente attraverso l'uso di figure retoriche come l'antitesi e l'anastrofe, che sottolineano le contraddizioni e il tormento interiore.