Concetti Chiave
- Il sonetto "Di pensier in pensier, di monte in monte" di Francesco Petrarca esprime l'amore infelice per Laura, riflettendo stati d'animo di solitudine e introspezione.
- Petrarca sceglie luoghi solitari per evitare il giudizio altrui, trovando nella natura un rifugio e un dialogo ideale dove immagina il volto di Laura in ogni elemento.
- Il contrasto tra la speranza e lo sconforto è centrale nella lirica, evidenziando l'illusione che Laura possa pensare a lui nonostante la distanza.
- Il sonetto è composto da cinque stanze di tredici versi con un schema metrico ABCABCcDEeDFF e un congedo di sette versi cDEeDFF, utilizzando endecasillabi e settenari.
- Tra le figure retoriche spiccano i latinismi, le antitesi come "pietra morta in pietra viva" e lo stilema cavalcantiano "alma sbigottita", che arricchiscono il testo di profondità espressiva.
In questo appunto si descrive il sonetto Di pensier in pensier, di monte in monte scritto da Francesco Petrarca e facente parte delle liriche della sua opera letteraria più importante, ovvero il Canzoniere.
Di pensier in pensier, di monte in monte
mi guida Amor, ch’ogni segnato calle
provo contrario a la tranquilla vita.
Se ’n solitaria piaggia, rivo, o fonte,
se ’nfra duo poggi siede ombrosa valle,
ivi s’acqueta l’alma sbigottita;
e come Amor l’envita,
or ride, or piange, or teme, or s’assecura;
e ’l volto che lei segue ov’ella il mena
si turba et rasserena,
et in un esser picciol tempo dura;
onde a la vista huom di tal vita experto
diria: Questo arde, et di suo stato è incerto.
Per alti monti et per selve aspre trovo
qualche riposo: ogni habitato loco
è nemico mortal degli occhi miei.
A ciascun passo nasce un penser novo
de la mia donna, che sovente in gioco
gira ’l tormento ch’i’ porto per lei;
et a pena vorrei
cangiar questo mio viver dolce amaro,
ch’i’ dico: Forse anchor ti serva Amore
ad un tempo migliore;
forse, a te stesso vile, altrui se’ caro.
Et in questa trapasso sospirando:
Or porrebbe esser vero? or come? or quando?
Ove porge ombra un pino alto od un colle
talor m’arresto, e pur nel primo sasso
disegno co la mente il suo bel viso.
Poi ch’a me torno, trovo il petto molle
de la pietate; et alor dico: Ahi, lasso,
dove se’ giunto! ed onde se’ diviso!
Ma mentre tener fiso
posso al primo pensier la mente vaga,
et mirar lei, ed oblïar me stesso,
sento Amor sí da presso,
che del suo proprio error l’alma s’appaga:
in tante parti et sì bella la veggio,
che se l’error durasse, altro non cheggio.
I’ l’ò piú volte (or chi fia che mi ’l creda?)
ne l’acqua chiara et sopra l’erba verde
veduto viva, et nel tronchon d’un faggio
e ’n bianca nube, sí fatta che Leda
avria ben detto che sua figlia perde,
come stella che ’l sol copre col raggio;
et quanto in piú selvaggio
loco mi trovo e ’n piú deserto lido,
tanto piú bella il mio pensier l’adombra.
Poi quando il vero sgombra
quel dolce error, pur lí medesmo assido
me freddo, pietra morta in pietra viva,
in guisa d’uom che pensi et pianga et scriva.
Ove d’altra montagna ombra non tocchi,
verso ’l maggiore e ’l piú expedito giogo
tirar mi suol un desiderio intenso;
indi i miei danni a misurar con gli occhi
comincio, e ’ntanto lagrimando sfogo
di dolorosa nebbia il cor condenso,
alor ch’i’ miro et penso,
quanta aria dal bel viso mi diparte
che sempre m’è sí presso et sí lontano.
Poscia fra me pian piano:
Che sai tu, lasso? forse in quella parte
or di tua lontananza si sospira.
Et in questo penser l’alma respira.
Canzone, oltra quell’alpe
là dove il ciel è piú sereno et lieto
mi rivedrai sovr’un ruscel corrente,
ove l’aura si sente
d’un fresco et odorifero laureto.
Ivi è ’l mio cor, et quella che ’l m’invola;
qui veder pôi l’imagine mia sola.
Analisi del Sonetto
In questo sonetto del Canzoniere dal titolo Di pensier in pensier, di monte in monte si parla dell’amore infelice che Francesco Petrarca prova per Laura. La situazione descritta in questa lirica è molto simile a quella presente all’interno del sonetto “Solo et pensoso” dove il poeta toscano va alla ricerca di luoghi solitari e lontani con l’intento di essere da solo e non a contatto con le altre persone che in qualche modo potrebbero capire subito i suoi stati d’animo derivati dall’amore non corrisposto che lui prova per Laura. Anche nel sonetto sopra riportato viene descritta la natura con cui Petrarca dialoga in modo ideale immaginando che in ogni elemento della natura vi sia sempre il volto della donna che ama, Laura.
Contrasti e Speranze
Tutta la lirica si concentra in particolare sul contrasto tra lo stato d’animo infelice di Petrarca e la sua illusione per cui la donna amata possa in qualche modo pensare a lui anche se non le sia vicino. Nel testo è presente anche l’alternanza di attimi di speranza e sconforto.
Struttura Metrica e Figure Retoriche
Per quanto riguarda la struttura metrica del sonetto Di pensier in pensier, di monte in monte, la lirica è composta da cinque stanze di tredici versi ognuna (i versi sono endecasillabi e settenari). Lo schema delle rime è il seguente invece: ABCABCcDEeDFF con un congedo costituito da sette versi con il seguente schema: cDEeDFF.
Tra le figure retoriche ricordiamo le seguenti:
- latinismi: esempi: “et” al verso 10, “huom” al verso 12, “experto” al verso 12, “habitato” al verso 15, ecc...;
- l'antitesi "pietra morta in pietra viva" al verso 51 del componimento;
- presenza dello stilema di stampo cavalcantiano: Alma sbigottita;
- l’antitesi è presente anche in “selve aspre”.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto "Di pensier in pensier, di monte in monte"?
- Come viene descritta la natura nel sonetto?
- Quali sono le caratteristiche metriche del sonetto?
- Quali figure retoriche sono presenti nel sonetto?
- In che modo il sonetto esprime i contrasti emotivi di Petrarca?
Il tema principale è l'amore infelice di Petrarca per Laura, caratterizzato da un contrasto tra speranza e sconforto.
La natura è descritta come un dialogo ideale con Petrarca, che immagina il volto di Laura in ogni elemento naturale.
Il sonetto è composto da cinque stanze di tredici versi ciascuna, con versi endecasillabi e settenari e uno schema di rime ABCABCcDEeDFF.
Sono presenti latinismi, antitesi come "pietra morta in pietra viva", e lo stilema cavalcantiano "Alma sbigottita".
Il sonetto esprime contrasti emotivi attraverso l'alternanza di momenti di speranza e sconforto, riflettendo l'incertezza dello stato d'animo del poeta.