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Concetti Chiave

  • La poesia di guerra esplora l'esperienza umana nei conflitti, evidenziando sofferenza e bisogni primordiali, più che gioia e quiete.
  • L'evoluzione della rappresentazione della guerra passa da un'esperienza nobile nel XIX secolo a un orrore senza giustificazioni nel XX secolo.
  • La poesia novecentesca, come quella di Ungaretti, esprime l'orrore del conflitto attraverso uno stile scarno, focalizzandosi su dolore, perdita e desiderio di vivere.
  • Quasimodo e Saba offrono diverse visioni poetiche della guerra, rispettivamente attraverso periodi lunghi e scorrevoli e con ricordi felici che coesistono con la drammaticità del conflitto.
  • Primo Levi e Vittorio Sereni rappresentano l'orrore della guerra con un'analisi profonda, mostrando la perdita di identità e un senso di fredda malinconia.

Indice

  1. L'espressione poetica nella guerra
  2. Evoluzione della rappresentazione bellica
  3. Poesia novecentesca e orrore bellico
  4. Diverse visioni poetiche della guerra

L'espressione poetica nella guerra

Nella drammatica situazione di una guerra, i poeti e gli scrittori esprimono i propri pensieri. Infatti l’uomo è sempre incline a riconoscersi nella sofferenza, nella privazione e nella paura, piuttosto che nella gioia, nella quiete.

l’esperienza della guerra è uno stimolo all’interrogazione poetica.

L’uomo nell’orrore e nella distruzione torna a essere ciò che è per natura, una somma di bisogni primordiali.

Evoluzione della rappresentazione bellica

Nel corso del tempo la rappresentazione della guerra ha cambiato aspetto.

Nella letteratura ottocentesca, con Manzoni oppure Walter Scott, la guerra è vista come un’esperienza nobile, la tragedia è caratterizzata e mitigata dall’eroismo e dalla convinzione di battersi per alti ideali.

Nel novecento, invece, attraversato dalle due guerre mondiali, la guerra diventa come un orrore, una tragedia assurda che non trova alcuna giustificazione.

Inoltre, nella seconda guerra mondiale le armi di distruzione come la bomba atomica, il massacro senza scrupoli nei campi di concentramento rendono la guerra un massacro inutile, in nome di individui che aspirano solo al potere personale.

Poesia novecentesca e orrore bellico

In particolare la poesia novecentesca è intrisa dell’orrore e della sofferenza.

Ungaretti affronta ripetutamente nelle sue poesia l’esperienza della guerra. Il suo stile è scarno e drammatico. Le parole sono spesso isolate nei versi, e sono brevi e lapidarie.

Nelle sue poesie principali, veglia, fratelli, San Martino del Carso e sono una creatura si affrontano le tematiche del dolore per le perdite di persone care, il senso di precarietà e di debolezza, ma allo stesso tempo di accanito desiderio di vivere. Il poeta spesso ricorre ad analogie e similitudini accostando ad esempio la pietra al proprio cuore congelato dalla sofferenza e dal dolore.

Diverse visioni poetiche della guerra

Un’altra visione dell’esperienza bellica è quella di Salvatore Quasimodo. Le frasi non sono brevi e frammentate come Ungaretti, il suo pensiero è espresso in periodi lunghi e scorrevoli.

Le sue tematiche sono solitudine, della precarietà della vita e dello sfiorire delle illusioni.

La poetica di Saba analizza la guerra in modo diverso. La guerra è un esperienza drammatica e terribile, ma non riesce a privare l’essere umano di ogni sentimento e ricordo, e a congelare il suo cuore. In particolare in “marcia notturna” si ritrovano ricordi felici, e i versi sono attraversati ancora dalla speranza.

In netta contrapposizione alle idee di Saba è la visione di Primo Levi. Nella sua poesia “se questo è un uomo”, egli analizza nel profondo il disastro della guerra. L’uomo, a causa della guerra è cambiato, privato di ogni sentimento di gioia, privato dell’identità e persino del nome.

Infine la poetica di Vittorio Sereni, in “non la più nulla è alto sulle ali” e “dall’Olanda: Amsterdam” è caratterizzata da una precisa analisi della situazione. L’orrore e la disperazione, affiancati da una fredda malinconia e dolore.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della poesia nell'esperienza della guerra?
  2. La poesia serve come mezzo per esprimere i pensieri e le emozioni umane durante la guerra, riflettendo la sofferenza, la privazione e la paura, stimolando l'interrogazione poetica.

  3. Come è cambiata la rappresentazione della guerra nella letteratura dal XIX al XX secolo?
  4. Nel XIX secolo, la guerra era vista come un'esperienza nobile e eroica, mentre nel XX secolo, con le due guerre mondiali, è diventata un orrore ingiustificabile e un massacro inutile.

  5. Quali sono le caratteristiche della poesia di Ungaretti riguardo alla guerra?
  6. La poesia di Ungaretti è caratterizzata da uno stile scarno e drammatico, con parole isolate e brevi, affrontando temi di dolore, precarietà e desiderio di vivere.

  7. In che modo le visioni poetiche di Quasimodo, Saba e Levi differiscono nella rappresentazione della guerra?
  8. Quasimodo esprime solitudine e precarietà, Saba mantiene speranza e ricordi felici, mentre Levi analizza la perdita di identità e sentimenti umani causata dalla guerra.

Domande e risposte

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