Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La poesia ermetica emerge negli anni '20 del XX secolo, influenzata dal simbolismo francese e si sviluppa tra le due guerre mondiali, esaurendosi nel secondo dopoguerra con l'avvento del neorealismo.
  • Il termine "ermetismo" è nato in modo dispregiativo, associato alla complessità e al mistero, ma rappresenta una rottura con la retorica tradizionale e un contatto con la cultura europea moderna.
  • L'ermetismo si distacca dalle forme poetiche tradizionali e futuristiche, esprimendo una visione della vita sfiduciata e desolata, riflettendo il male di vivere attraverso temi come la solitudine e l'incomunicabilità.
  • Il linguaggio ermetico utilizza parole scarne e essenziali, cercando nuove forme espressive per riflettere l'angoscia esistenziale e l'assenza di certezze, come indicato nelle opere di Montale e Ungaretti.
  • La poesia ermetica è caratterizzata dall'uso di analogie e sinestesie, figure retoriche che creano accostamenti inusuali e ambivalenti, rendendo i testi difficili da interpretare ma profondamente evocativi.

Indice

  1. Origini e sviluppo dell'ermetismo
  2. Influenze e caratteristiche dell'ermetismo
  3. Diffusione e impatto culturale
  4. Temi e motivi dell'ermetismo
  5. Espressione e linguaggio ermetico
  6. Figure retoriche nell'ermetismo

Origini e sviluppo dell'ermetismo

La poesia ermetica sorge intorno agli anni 20 del XX secolo e si sviluppa nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, per esaurirsi poi nel secondo dopoguerra, in seguito alla nascita del neorealismo.

Il termine ermetismo deriva da “Ermete” in greco o “Mercurio” in latino, Dio delle scienze occulte, del mistero e della morte.

Esso venne inizialmente utilizzato in senso dispregiativo per indicare questa nuova corrente poetica; il termine venne utilizzato per la prima volta nel 1936 dall’italiano Francesco Flora, il quale accusò gli ermetici di proporre una lirica sintetica, indecifrabile, oscura e occulta.

Influenze e caratteristiche dell'ermetismo

La poesia ermetica si muove nell’ambito generale del decadentismo ma sviluppa in particolare la poetica del simbolismo francese, infatti in molte nazioni l’ermetismo venne definito neosimbolismo. Da Baudelaire gli ermetici trassero la concezione delle corrispondenze arcane tra le cose, da Rimbaud e Mallarmé essi acquisirono la concezione della poesia come folgorazione istantanea dell’essenza più recondita della realtà, da Verlaine questi autori trassero il rifiuto dell’enfasi oratoria caratteristica dei poeti dell’ottocento e dell’eloquenza roboante, tipica ad esempio di d’Annunzio, mentre da Valeri essi ripresero la concezione di un’arte vigorosa, frutto di una scaltra sapienza tecnica e stilistica. Sulla poetica dell’ermetismo influì anche la concezione di poesia pura del critico Croce, il quale definì l’ermetismo “una fabbrica vuota”.

Diffusione e impatto culturale

La poetica di Mallarmé e di Verlaine si diffuse in Italia vent’anni dopo il suo sviluppo in Francia a causa del generale ritardo della cultura italiana rispetto all’evoluzione culturale europea, dovuto all’arretratezza economica e culturale ma anche all’eccessivo attaccamento alla poetica tradizionale, cioè quella che include gli autori fino al Carducci. Soltanto durante la Grande Guerra e negli anni immediatamente successivi, grazie al mutare delle condizioni politiche, civili e sociali, si favorì anche in Italia la conoscenza e la diffusione degli aspetti più profondi e rilevanti del decadentismo europeo di cui D’Annunzio, Pascoli, i crepuscolari e i futuristi avevano assimilato e fatto conoscere solo gli aspetti più superficiali.

La poesia ermetica ricoprì un importante ruolo storico poiché essa mise l’Italia in contatto con le altre culture europee, contribuendo inoltre a svincolare la poesia italiana dalla retorica tradizionale.

L’ermetismo rifiuta la concezione oratoria della poesia celebratrice degli ideali esemplari (la patria, la religione, l’eroismo e la virtù); esso si ispira agli ideali di una poesia pura, libera non soltanto dalle tradizionali forme oratorie, retoriche e metriche, ma anche da ogni scopo pratico, celebrativo e didascalico, ponendosi su un piano opposto alla poetica dannunziana. La poesia ermetica mira dunque ad esprimere nel modo più autentico il nostro essere più profondo, segreto, intimo. L’ermetismo si distacca sia dalla tradizionale poesia ottocentesca, sia da quella esteriore e aggressiva dei futuristi che da quella più recente dei crepuscolari, i quali, in opposizione all’enfasi e alla retorica carducciana e d’annunziana, avevano proposto una poesia umile e prosastica.

Temi e motivi dell'ermetismo

Il motivo centrale di questa nuova poesia, che accomuna gli ermetici alle tematiche di Svevo, Pirandello e alla filosofia esistenzialistica è la solitudine dell’uomo moderno reificato e alienato (si ricordi “Si gira”); egli, perduta la fede nei valori della patria, della religione e della scienza, non ha più certezze a cui aggrapparsi saldamente, in un mondo sconvolto dalle guerre e dominato dai totalitarismi. Ne consegue una visione della vita sfiduciata, desolata e priva di illusioni,; Ungaretti parla addirittura di “uomo di pena a cui basta un’illusione per farsi coraggio”. Da tale concezione scaturisce il cosiddetto male di vivere, tema affrontato da diversi autori, tra i quali Ungaretti, Montale e il siracusano Quasimodo (egli nacque a Siracusa ma Mussolini estromise Ragusa dalla città greca, dunque Quasimodo nacque siracusano e morì ragusano).

Ad aggravare il senso di solitudine e mistero concorrono altri elementi quali l’incomunicabilità, cioè l’incapacità di sostenere un colloquio fiducioso e sereno con gli altri, l’alienabilità, la reificazione e il senso della frustrazione, ovvero la coscienza del contrasto tra la realtà quotidiana, spesso banale e deludente, e l’ideale di una vita diversa, intuita ma irrealizzabile (la vita che si cela sotto la forma).

Espressione e linguaggio ermetico

I temi trattati dai poeti ermetici non potevano essere espressi con il linguaggio e le forme della poetica positivistica, poiché essa celebrava miti e certezze. Per questo motivo gli autori ermetici ricercano nuove forme espressive che rispecchino con più efficacia il loro stato d’animo. Essi adoperano parole nude scarne ed essenziali (Montale scrive: “questo soltanto posso dirvi: qualche sillaba storta e secca come un ramo”) che esprimano la condizione di chi, perdute le antiche certezze e privo di illusioni, si ripiega su se stesso e scopre la propria miseria e l’angoscia esistenziale.

I contenuti e le forme della poesia ermetica sono espressi chiaramente da due versi di Montale: “non domandarci la forma che mondo possa aprirti…”; egli invita il lettore a non domandare la chiave che possa svelargli fede e certezze. Egli scrive: “solo questo possiamo dire: ciò che non siamo e ciò che non vogliamo”; con questi versi, che rappresentano la poesia della negatività, l’autore sostiene, in antitesi a D’Annunzio, l’impossibilità di svelare le certezze dell’esistenza e attribuisce al poeta la capacità di trasmettere parole aspre e secche che esprimano il male di vivere, affermando di covare gli stessi dubbi e le medesime incertezze del lettore a cui si rivolge.

Figure retoriche nell'ermetismo

I componimenti ermetici si caratterizzano per l’uso di due figure retoriche ricorrenti:

- l’analogia, cioè l’accostamento immediato di due immagini tra di loro lontane, fondato su un rapporto di verosimiglianza. Nella poesia tradizionale l’analogia era espressa dalla particella “come”, ma con i poeti ermetici la particella viene eliminata. L’ermetismo viene definito “poesia blindata”, difficile da comprendere. L’uso di parole scarne ed essenziali rende ambivalente il significato dei componimenti ermetici. Un esempio evidente è costituito da due versi di Ungaretti: tornano in alto ad ardere le favole. La frase può essere interpretata in due modi: può alludere alle favole che il poeta ascoltava da bambino alla luce delle stelle, oppure può indicare il ritorno in cielo delle stelle splendenti, belle come le illusioni;

- la sinestesia, ricorrente nei testi ermetici, già proposta da Dante nel quinto canto dell’inferno (luogo d’ogni luce muto), ripresa dai decadenti (ad esempio da Baudelaire in “Corrispondenze”) e utilizzata anche da Quasimodo (urlo nero).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e lo sviluppo dell'ermetismo?
  2. L'ermetismo nasce negli anni '20 del XX secolo, si sviluppa tra le due guerre mondiali e si esaurisce nel secondo dopoguerra con l'avvento del neorealismo. Il termine deriva da "Ermete" o "Mercurio", inizialmente usato in senso dispregiativo.

  3. Quali influenze hanno caratterizzato la poesia ermetica?
  4. La poesia ermetica è influenzata dal decadentismo e dal simbolismo francese, traendo ispirazione da Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé, Verlaine e Valeri, e si distacca dalla retorica tradizionale e dalla poetica dannunziana.

  5. Come si è diffusa la poetica ermetica in Italia e quale impatto ha avuto?
  6. La poetica ermetica si è diffusa in Italia durante e dopo la Grande Guerra, contribuendo a collegare la cultura italiana con quella europea e liberando la poesia italiana dalla retorica tradizionale.

  7. Quali sono i temi principali dell'ermetismo?
  8. I temi principali includono la solitudine dell'uomo moderno, l'incomunicabilità, l'alienazione, la reificazione e il male di vivere, riflettendo una visione sfiduciata e desolata della vita.

  9. Quali sono le caratteristiche del linguaggio ermetico?
  10. Il linguaggio ermetico è caratterizzato da parole nude, scarne ed essenziali, e dall'uso di figure retoriche come l'analogia e la sinestesia, che rendono i componimenti ambivalenti e difficili da comprendere.

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