Concetti Chiave
- Paolo Volponi è considerato uno dei maggiori scrittori italiani del secondo dopoguerra, rappresentante della letteratura industriale.
- "Memoriale", pubblicato nel 1962, è un esempio emblematico di questo genere, raccontando la storia di un contadino diventato operaio in una fabbrica simile alla Olivetti di Ivrea.
- Il romanzo esplora l'alienazione dell'operaio, costretto a seguire i ritmi della macchina, portando a un deterioramento fisico e morale.
- Volponi propone un'analisi alternativa dell'industrializzazione, umanizzando le macchine e mostrandole come soggetti che condividono il malessere degli operai.
- Una tematica cruciale del romanzo è l'idea delle "macchine a riposo", che permette al protagonista di vedere la fabbrica sotto una luce meno negativa.
Indice
Paolo Volponi e la letteratura industriale
Paolo Volponi viene comunemente considerato come uno dei più grandi scrittori italiani della seconda metà del novecento, in particolare è diventato gradualmente esponente della corrente della letteratura industriale che iniziò a svilupparsi nel secondo dopoguerra, parallelamente alla diffusione del boom economico nella penisola italiana.
Il protagonista di “Memoriale”
Uno degli esempi migliori di questo genere letterario è sicuramente “Memoriale”, un romanzo pubblicato nel 1962 in collaborazione con la casa editrice Einaudi, qui infatti il protagonista incarna una delle storie più comuni al tempo, è infatti un contadino, diventato poi soldato che una volta terminata la guerra viene assunto in una fabbrica, il cui nome non viene esplicitamente dichiarato ma si può ipotizzare che sia la filale della Olivetti situata ad Ivrea. Il lettore assiste al graduale peggioramento della condiziona sanitaria dell’uomo, sia a livello fisico che morale, tanto che viene costretto ad allontanarsi dal suo posto di lavoro per tutte le problematiche che stava causando, era infatti arrivato al punto di avere delle manie di persecuzione che rendevano impossibile qualsiasi tipo di rapporto con altre persone, anche i suoi colleghi.
Alienazione e umanizzazione delle macchine
Ciò che causa il deperimento della sua condizione sicuramente è stata l’alienazione tipica della macchina industriale, l’uomo va a perdere qualsiasi tipo di indipendenza umana e rimane obbligato ad assecondare i movimenti della macchina e quindi il suo ruolo di operaio viene percepito come una sorta di condanna ad un eterno dolore progressivo che porta alla totale alienazione. Tuttavia Volponi attua un procedimento interessante in quanto cerca di analizzare l’industrializzazione non solo nei suoi aspetti più negativi, come spesso i suoi colleghi della letteratura industriale facevano, luii prova infatti ad adottare interpretazioni alternative. Un chiaro esempio è dato dall’umanizzazione delle macchine, in cui vengono considerate come degli animali che patiscono il lavoro, soffrono e si lamentano. Di conseguenza, non sono più visti soltanto come oggetti insensibili che sono anche spesso la causa del malessere dell’uomo, bensì oggetti sensibili che condividono lo stesso malessere con gli operai e quindi non diventano neanche più delle macchine destinate a sostituire e sovvertire completamente il lavoro umano, bensì macchine assolutamente non perfette e che tendono ad invecchiare come gli uomini che le manovrano. Qui nasce una delle tematiche più importanti del romanzo, ovvero quella delle macchine a riposo in quanto il protagonista va a visitare le macchine di notte e questo gli permette di non avere un’immagine così negativa della fabbrica in generale.
Domande da interrogazione
- Chi è Paolo Volponi e quale ruolo ha avuto nella letteratura industriale?
- Qual è la trama principale del romanzo "Memoriale"?
- Come viene rappresentata l'alienazione nel romanzo "Memoriale"?
- In che modo Volponi umanizza le macchine nel suo romanzo?
Paolo Volponi è considerato uno dei più grandi scrittori italiani della seconda metà del novecento e un esponente della letteratura industriale, sviluppatasi nel dopoguerra in Italia.
"Memoriale" racconta la storia di un contadino diventato soldato e poi operaio in una fabbrica, la cui salute fisica e morale peggiora a causa dell'alienazione industriale, portandolo a sviluppare manie di persecuzione.
L'alienazione è rappresentata attraverso la perdita di indipendenza umana dell'operaio, costretto a seguire i movimenti della macchina, percependo il suo ruolo come una condanna a un dolore progressivo.
Volponi umanizza le macchine descrivendole come esseri che soffrono e si lamentano, condividendo il malessere con gli operai, e non come oggetti insensibili destinati a sostituire il lavoro umano.