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Concetti Chiave

  • L'officina, simbolo di duro lavoro, è stata un tema centrale nella letteratura classica, con riferimenti a Vulcano ed Efesto come divinità del fuoco e della metallurgia.
  • Dante nella Commedia descrive l'arsenale di Venezia, segnando un precoce esempio di letteratura italiana che esplora il lavoro artigianale.
  • Nel XIX secolo, l'officina diventa un simbolo dell'industria emergente, con una crescente influenza dalla cultura anglosassone.
  • I futuristi elogiarono l'operaio tra le macchine, vedendo nell'industrializzazione e modernità un ideale di progresso e trasformazione urbana.
  • La letteratura di fabbrica del dopoguerra si concentra sulla vita degli operai, con la rivista "Officina" che esplora temi moderni come il lavoro industriale.

Indice

  1. L'officina nella letteratura classica
  2. Dante e l'influenza moderna
  3. Futurismo e letteratura di fabbrica

L'officina nella letteratura classica

L’officina, ed il lavoro duro ad essa collegato, ha sempre rappresentato un punto fondamentale a cui diversi autori si sono ispirati, basti pensare alla considerazione del dio Vulcano da parte dei romani e di Efesto per i greci. Loro erano infatti gli dei del fuoco e della metallurgia, non a caso si credeva che fosse stato proprio Vulcano a realizzare le armi di Achille, compreso il suo famoso scudo con l’immagine della città in guerra, come testimoniato dall’Eneide di Virgilio, ma anche dall’Iliade di Omero.

Dante e l'influenza moderna

Tuttavia, i riferimenti all’officina non si fermano alla letteratura classica, nell’inferno della Commedia di Dante infatti si fa riferimento all’arsenale di Venezia e la sua descrizione in questo passo si può tranquillamente definire come il primo vero e proprio esempio di letteratura italiana che persegue l’obiettivo di una descrizione del lavoro artigianale. Il passo ebbe una risonanza tale da essere applicata anche in epoca moderna, non tanto per il mondo dell’artigianato, quanto invece per quello dell’industria, la cui influenza continuò ad espandersi rapidamente a partire dal contesto anglosassone ottocentesco per poi rivolgersi in tutto il mondo. Nel novecento si verificò dunque un enorme dibattito che vide il contrasto tra la cultura umanistica e quella scientifica, di frequente la letteratura stessa entrava in questo dibattito esprimendo la propria posizione da intellettuale.

Futurismo e letteratura di fabbrica

I futuristi ad esempio furono tra i pochi ad elogiare la figura dell’operaio al lavoro tra i macchinari, in quanto ritenevano che incarnasse il miglior esempio di uomo al passo coi tempi, non a caso l’avanguardia futurista si propose di frequente come sostenitore dell’industrializzazione, della modernità e di qualsiasi cosa che concernesse questi ambiti, come la dinamicità e la trasformazione dei centri urbani. Nel secondo dopoguerra si assistette inoltre alla letteratura di fabbrica, in cui il contesto industriale veniva raccontato proprio assumendo il punto di vista degli operai, quindi di coloro che lo vivevano ogni giorno e che vedevano in esso un luogo di lavoro ma anche di vita. Nello stesso periodo, sorse la rivista bolognese nota proprio come “Officina”, che risultò attiva in tutta la penisola italiana dal 1955 al 1959 grazie alla guida di Francesco Leonetti, Roberto Roversi e anche Pier Paolo Pasolini con l’obiettivo di rinnovare il linguaggio della poesia italiana assumendo temi moderni come il lavoro industriale, per l’appunto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'officina nella letteratura classica?
  2. L'officina e il lavoro duro ad essa collegato sono stati un punto fondamentale d'ispirazione per diversi autori classici, come dimostrano le figure di Vulcano e Efesto, dei del fuoco e della metallurgia, che hanno influenzato opere come l'Eneide di Virgilio e l'Iliade di Omero.

  3. Come viene rappresentata l'officina nella "Commedia" di Dante?
  4. Nell'inferno della "Commedia" di Dante, l'officina è rappresentata attraverso il riferimento all'arsenale di Venezia, segnando un esempio di letteratura italiana che descrive il lavoro artigianale, influenzando anche la letteratura moderna e industriale.

  5. Qual è stata la posizione dei futuristi riguardo all'industrializzazione?
  6. I futuristi elogiarono la figura dell'operaio tra i macchinari, vedendolo come un esempio di modernità e sostenendo l'industrializzazione, la dinamicità e la trasformazione urbana, elementi centrali della loro avanguardia.

  7. Qual è stato l'obiettivo della rivista "Officina"?
  8. La rivista "Officina", attiva dal 1955 al 1959, mirava a rinnovare il linguaggio della poesia italiana, affrontando temi moderni come il lavoro industriale, sotto la guida di Francesco Leonetti, Roberto Roversi e Pier Paolo Pasolini.

Domande e risposte

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