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Concetti Chiave

  • Italo Svevo, pseudonimo di Ettore Schmitz, divenne famoso solo verso la fine della sua carriera, nonostante l'iniziale indifferenza del pubblico.
  • Nato a Trieste nel 1861 da una famiglia ebrea di origine tedesca, fu influenzato sia dalla cultura tedesca che italiana, definendolo un "SCRITTORE EUROPEO".
  • Dopo due romanzi pubblicati a proprie spese e accolti con scarso successo, abbandonò momentaneamente la scrittura per una carriera nel mondo degli affari.
  • Il suo incontro con James Joyce e l'interesse per la psicoanalisi di Freud influenzarono la sua opera più celebre, "La Coscienza di Zeno".
  • Il successo arrivò solo dopo l'approvazione di critici francesi e italiani, portandolo a vivere un breve periodo di riconoscimenti prima della sua morte nel 1928.

Indice

  1. L'inizio difficile di Svevo
  2. Formazione e influenze culturali
  3. Vita personale e primi insuccessi
  4. Incontri significativi e psicoanalisi
  5. Il successo tardivo e la fine

L'inizio difficile di Svevo

Italo Svevo in realtà fu il nome d'arte di questo grande autore novecentesco, in realtà si chiamava Ettore Schmitz.

La sua carriera non fu brillante fin dall'inizio, infatti le sue opere vennero ignorate dal pubblico, per poi rivalutarle quando ormai egli era alla fine della sua carriera.

A differenza dei suoi contemporanei, oggi Svevo è considerato il più grande romanziere italiano del 900, insieme a Pirandello.

Formazione e influenze culturali

Nasce nel 1861 a Trieste sotto l'Impero Austro-ungarico, da un'agiata famiglia ebrea di origine tedesca; la compresenza nella sua formazione della cultura tedesca ed italiana, influenzerà la sua opera: l'ambiente di Trieste, luogo di diverse culture e tradizioni, lo spingerà alla ricerca di identità sconosciute agli intellettuali italiani.

A Trieste in quegli anni era il centro delle mode e delle tendenze di tutta Europa, per questo Svevo viene considerato uno "SCRITTORE EUROPEO".

Vita personale e primi insuccessi

Dai 12 ai 17 anni studia in un collegio in Germania, tornerà a Trieste dove verrà indirizzato dal padre verso studi commericiali, ma a causa di problemi economici familiare è costretto a interromperli per entrare a lavorare in banca.

Sentendosi oppresso dall'ambiente del lavoro, nelle ore libere si dedicava alla composizione di novelle e testi teatrali e allo studio da autodidatta della letteratura italiana.

Così nel 1892 pubblica a sue spese il suo primo romanzo, Una Vita, che però fu un insuccesso.

Nel 1896 si sposa con una lontana cugina figlia di un industriale, cambiando totalmente tenore di vita.

Nel 1898 pubblica un secondo romanzo, sempre a sue spese, Senilità che si dimostra un altro insuccesso e la delusione lo spinge ad abbandonare la carriera letteraria, decidendo di imparare a suonare il violino e di entrare a lavorare nella ditta del suocero per diventare un importante uomo d'affari.

Incontri significativi e psicoanalisi

Tra il 1898 e il 1906, compie diversi viaggi d'affari in Francia e a Londra, e al suo ritorno a Trieste, incontra Joyce, allora residente li, dal quale Svevo prende lezioni di inglese e riceve complimenti inaspettati per i suoi due romanzi dall'autore inglese. Inoltre nello stesso periodo conosce la psicoanalisi tramite suo cognato che, malato, era in analisi da Freud, e si interessa ad alcuni punti della teoria Freudiana, ovvero il ruolo preponderante dell'inconscio sui comportamenti, l'incapacità di conoscersi e di guidare razionalmente la propria vita, e l'impossibilità di tracciare un confine tra salute e malattia mentale.

Il successo tardivo e la fine

Quando scoppiò la prima guerra mondiale, la famiglia della moglie che era italiana fu costretta a tornare in italia e Svevo, cittadino austriaco, rimase a Trieste, ma la fabbrica venne requisita dalle autorità militari e così lui si dedica alle letture e inizia la stesura del suo terzo romanzo, La Coscienza di Zeno, pubblicato come gia sappiamo a sue spese, nel 1923.

All'inizio anche questo romanzo sembra esser un buco nell'acqua ma su consiglio di Joyce, lo manda a due critici francesi che lo trovano incredibilmente entusiasmante, e anche Montale in Italia, ne parla bene, così che all'età di 64 anni, arriva finalmente il successo per lo scrittore che si da alla pazza gioia, componendo racconti, testi teatrali. Compie viaggi per promuovere la sua opera, ma sfortunatamente nel 1928 muore a causa di un incidente automobilistico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il vero nome di Italo Svevo e come è stata la sua carriera iniziale?
  2. Il vero nome di Italo Svevo era Ettore Schmitz. La sua carriera iniziale non fu brillante, poiché le sue opere vennero ignorate dal pubblico fino a quando non furono rivalutate verso la fine della sua carriera.

  3. Quali influenze culturali hanno caratterizzato la formazione di Svevo?
  4. Svevo nacque a Trieste da una famiglia ebrea di origine tedesca, e la sua formazione fu influenzata sia dalla cultura tedesca che da quella italiana. Trieste, essendo un crocevia di culture, lo spinse a esplorare identità sconosciute agli intellettuali italiani.

  5. Come ha reagito Svevo ai suoi primi insuccessi letterari?
  6. Dopo i primi insuccessi con i romanzi "Una Vita" e "Senilità", Svevo abbandonò la carriera letteraria, si dedicò a imparare il violino e lavorò nella ditta del suocero, diventando un uomo d'affari.

  7. Quali incontri significativi influenzarono Svevo e come?
  8. L'incontro con James Joyce a Trieste fu significativo per Svevo, poiché Joyce apprezzò i suoi romanzi. Inoltre, Svevo si interessò alla psicoanalisi attraverso il cognato in analisi da Freud, influenzando la sua visione dell'inconscio e della mente.

  9. Come e quando Svevo raggiunse il successo letterario?
  10. Svevo raggiunse il successo letterario con il suo terzo romanzo, "La Coscienza di Zeno", pubblicato nel 1923. Inizialmente ignorato, il romanzo fu apprezzato da critici francesi e italiani, portando Svevo al successo all'età di 64 anni.

Domande e risposte

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