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Concetti Chiave

  • Italo Svevo, il cui vero nome è Ettore Schmitz, è un autore cruciale della letteratura italiana di inizio secolo, noto principalmente per il romanzo "La coscienza di Zeno".
  • La vita di Svevo si divide in tre fasi: giovinezza e primi romanzi, un periodo di "silenzio letterario" e un ritorno alla scrittura con "La coscienza di Zeno".
  • Svevo nasce a Trieste da una famiglia ebrea e si forma in Baviera; nel 1899 entra nell'industria Veneziani, abbandonando temporaneamente la letteratura.
  • Il romanzo "Una vita" riflette esperienze autobiografiche e motivi schopenhaueriani, mentre "Senilità" esplora la complessità delle relazioni personali.
  • "La coscienza di Zeno" è un'opera psicoanalitica che narra le confessioni di Zeno Cosini attraverso una narrazione in prima persona non cronologica.
In questo appunto di letteratura italiana approfondiamo l’indagine sulla personalità e l’opera di Italo Svevo, autore tra i più importanti per la letteratura italiana di inizio secolo. Tra le sue opere più famose, il romanzo psicoanalitico “La coscienza di Zeno”, pubblicato nel 1923.
Italo Svevo: Vita, Opere e Influenze nella Letteratura Italiana articolo

Indice

  1. Italo Svevo: mappa concettuale
  2. Biografia e opere
  3. Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno

Italo Svevo: mappa concettuale

“Ecco in poche parole la mia biografia.

Nato nel 1861 a Trieste, mio nonno era un impiegato tedesco dello stato a Treviso. Mia nonna e mia madre italiane. A trentasei anni ebbi la fortuna di entrare in un’impresa industriale della quale faccio parte tutt’ora. A trenta pubblicai “Una vita”, e a trentasette “Senilità”. Poi risolsi di rinunziare alla letteratura che evidentemente attenuava la mia capacità commerciale, e le poche ore libere le dedicai al violino, pur di impedirmi il sogno letterario. La guerra mi tolse gli affari e probabilmente fu causa il lungo riposo che nel 1919 mi misi a scrivere “La coscienza di Zeno”, che pubblicai nel 1923. Ecco tutto. Una vita che non pare bella, ma che fu adornata da tanti fortunati affetti che accetterei di riviverla.” Con queste parole Italo Svevo, poco prima della sua morte tracciò la sua autobiografia, scrivendola in una lettera al critico francese Benjamin Crémieux. Possiamo distinguere la vita di Italo Svevo, il cui vero nome è Ettore Schmitz in tre importanti fasi:

  • la giovinezza, la formazione letteraria e i primi due romanzi;
  • il "silenzio letterario" (1899-1918);
  • il ritorno alla letteratura con il romanzo “La coscienza di Zeno”.
Per ulteriori approfondimenti su Italo Svevo vedi qui

Biografia e opere

Italo Svevo nasce a Trieste nel 1861 da un'agiata famiglia ebrea e svolge i suoi studi in una scuola commerciale della città e poi in un collegio della Baviera dove impara la lingua tedesca. Nel 1880 è costretto a impiegarsi presso una banca di Trieste. Nello stesso tempo legge i romanzi francesi e i classici italiani, studia Schopenhauer, legge Darwin e aderisce per qualche tempo alla cultura positivistica. Nel 1892 muore il padre e Svevo incontra la cugina Livia Veneziani, che sposerà prima con rito civile, poi dopo l'abiura alla religione ebraica, con quello cattolico. La moglie è figlia di un grande industriale che dirige una fabbrica di vernici per navi. Appartiene dunque ad una borghesia molto solida e ricca. In quello stesso anno Svevo pubblica il suo primo romanzo, “Una vita” nel quale racconta esperienze autobiografiche e motivi schopenhaueriani. Nel 1898 poi Svevo pubblica a puntate sul giornale "L'indipendente" il suo secondo romanzo "Senilità", che poi stampa a proprie spese. Nel 1899 entra a far parte dell'industria Veneziani, lavorando prima in fabbrica a Trieste poi nella filiale di Murano. Annuncia di voler abbandonare la letteratura ma in realtà continua segretamente a progettare racconti e drammi e a scriverne alcuni. La maggior parte del tempo è dedicata all'attività industriale, svolta anche in Inghilterra, dove comincia a studiare l'inglese. A Trieste conosce James Joyce e tra i due autori nasce una solida amicizia. Nel 1919 si apre la fase del ritorno alla letteratura. In tre anni scrive la sua opera più famosa, “La coscienza di Zeno” che uscirà nel 1923. Italo Svevo muore nel 1928 in seguito alle complicazioni cardio-respiratorie seguite ad un incidente d'auto.
Per ulteriori approfondimenti su Svevo e Joyce vedi qui
Italo Svevo: Vita, Opere e Influenze nella Letteratura Italiana articolo

Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno

Una vita” è il primo romanzo scritto dall’autore, e pubblicato nel 1892. La storia trae spunti dalla vita stessa dell’autore, il protagonista è un giovane intellettuale, Alfonso Nitti, che aspira a diventare scrittore, che si trasferisce a Trieste dove inizia a lavorare come bancario. Qui conosce Macario, un giovane sicuro di sé e Annetta, figlia del suo capo, con la quale intraprende una relazione. Al momento di sposarla però, fugge e torna nel suo paese di origine, dove viveva ancora la madre malata. A seguito della morte della madre, il protagonista, che ci viene mostrato come un inetto e un disadattato, torna a Trieste e prova a recuperare la situazione da cui era fuggito. Compresa la relazione con Annetta, che però, nel frattempo, si è fidanzata con Macario. Travolto dalla gelosia e dal dolore di non riuscire a recuperare i rapporti, Alfonso finisce per uccidersi, con la speranza almeno che Annetta vada a piangere sulla sua tomba. Il secondo romanzo che l’autore pubblica è “Senilità”, che narra le vicende di Emilio Brentani, un trentacinquenne che vive con la sorella Amalia e che vivrà il tormento di una relazione con Angiolina alla quale, alla fine del romanzo, preferirà la senilità. “La coscienza di Zeno”, pubblicato nel 1923, è il terzo romanzo scritto da Svevo, e quello che ebbe più successo. Come sappiamo dalla premessa, il Dottor S, decide per vendetta di pubblicare le confessioni di Zeno Cosini, suo paziente che ha deciso improvvisamente di interrompere la terapia, ritenendosi guarito. Quello che leggiamo dunque nel romanzo sono le parole della psiche dell’uomo, che si sente inetto e malato e si cimenta in disperati tentativi per sfuggire a tale situazione. La narrazione è dunque svolta in prima persona ma non segue l’ordine cronologico dei fatti narrati, e il linguaggio utilizzato è di uso comune.
Per ulteriori approfondimenti su “Senilità” vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi principali della vita di Italo Svevo?
  2. La vita di Italo Svevo, il cui vero nome è Ettore Schmitz, può essere suddivisa in tre fasi principali: la giovinezza e la formazione letteraria con i primi due romanzi, il "silenzio letterario" dal 1899 al 1918, e il ritorno alla letteratura con "La coscienza di Zeno".

  3. Qual è il tema centrale del romanzo "Una vita"?
  4. "Una vita" racconta le esperienze autobiografiche di un giovane intellettuale, Alfonso Nitti, che aspira a diventare scrittore ma si trova a vivere una vita di inettitudine e disadattamento, culminando nel suo suicidio.

  5. Come si sviluppa la trama di "Senilità"?
  6. "Senilità" narra le vicende di Emilio Brentani, un trentacinquenne che vive con la sorella Amalia e affronta il tormento di una relazione con Angiolina, alla quale alla fine preferisce la senilità.

  7. Qual è la struttura narrativa de "La coscienza di Zeno"?
  8. "La coscienza di Zeno" è narrato in prima persona attraverso le confessioni di Zeno Cosini, pubblicate dal Dottor S. per vendetta. La narrazione non segue un ordine cronologico e utilizza un linguaggio di uso comune.

  9. Quali influenze culturali hanno caratterizzato la formazione di Italo Svevo?
  10. Italo Svevo è stato influenzato dalla lettura di romanzi francesi, classici italiani, Schopenhauer e Darwin, e ha aderito per un periodo alla cultura positivistica.

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