Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La figura dell'inetto è centrale nelle opere di Svevo, rappresentando un eroe debole ma capace di comprendere la complessità della realtà attraverso la sua nevrosi.
  • Ne "La coscienza di Zeno", l'inetto diventa consapevole del suo stato e critica la società borghese, rivelando le sue illusioni e il suo conformismo.
  • Svevo proietta le proprie nevrosi nei protagonisti, utilizzando la scrittura come terapia per comprendere e dare senso alla propria esistenza.
  • Svevo combina l'influenza di vari modelli letterari, tra cui il realismo francese, i romanzieri russi e gli autori inglesi, con un'innovativa struttura narrativa.
  • Il linguaggio imperfetto nei suoi romanzi potrebbe essere una scelta intenzionale per enfatizzare l'inadeguatezza dell'inetto nella società.

Indice

  1. L'Inetto nei Romanzi di Svevo
  2. La Coscienza di Zeno e la Società
  3. Arte e Vita in Svevo
  4. Modelli Letterari di Svevo
  5. Innovazioni Strutturali di Svevo
  6. Critiche alla Forma di Svevo

L'Inetto nei Romanzi di Svevo

Al centro dei romanzi di Svevo, abbiamo la figura dell’ “inetto”, cioè dell’eroe che è debole ed incapace di agire. Egli analizza in continuazione la propria psicologia, ma nonostante la nevrosi che lo attanaglia, dimostra essere in grado di comprendere meglio la realtà nei suoi aspetti più complessi. Esiste, però, una differenza all’interno della produzione letteraria . Nei primi due romanzi (Una vita e Senilità), i relativi protagonisti entrambi “inetti” vanno incontro ad un fallimento totale. Invece ne La coscienza di Zeno, poco a poco il protagonista diventa sempre più consapevole del proprio stato e ponendosi al di fuori della propria nevrosi (=straniamento) riesce a criticare in modo corretto, da persona sana, la società borghese in cui vive. L’inetto si identifica, allora, con l’intellettuale moderno che sembra essere rifiutato e quindi escluso dalla società il cui unico scopo è il guadagno. In realtà, egli è l’unica persona in grado di porre in evidenza le mancanze e i difetti della società stessa.

La Coscienza di Zeno e la Società

Nel romanzo La coscienza di Zeno il rapporto salute/malattia si rovescia. Infatti nei primi due romanzi, i protagonisti falliscono (= Alfonso si toglie la vita e Emilio, pur essendo ancora giovane, rinuncia alla vita e si rifugia in una forma di solitudine). Invece l’inetto de La coscienza di Zeno non è l’unico malato in una società borghese sana. Al contrario, grazie alla sua nevrosi e alla sua sensibilità è il solo che riesce a capire le contraddizione della condizione esistenziale dell’uomo e a scoprire quanto la società borghese sia malata di conformismo e come si appoggi su delle certezze che non sono altro che illusioni.

Arte e Vita in Svevo

Nei protagonisti dei romanzi di Svevo si ritrovano anche aspetti della vita dello scrittore stesso perché in essi l’autore proietta le sue nevrosi. Tuttavia questo rapporto fra arte e vita (che alcuni studiosi chiamano ”letteraturizzazione della vita”) è ben diverso dal rapporto arte/esistente in D’Annunzio che proprio negli anni in cui Svevo scriveva stava raggiungendo il punto culminante del suo successo. In D’Annunzio il rapporto vita/arte è legato al concetto di superuomo; invece per Svevo la letteratura (= l’arte) è un mezzo che fare in modo che l’esistenza (= la vita) non finisca nell’oblio. Inoltre, attraverso l’analisi accurata, quasi scientifici dei fatti in cui si articola la vita, l’autore riesce a dare un senso alla vita stessa. Infatti, mediante il ricordo, lo scrittore trasporta la sua vita sulla pagina scritta (= letteraturizzazione della vita) e questo gli permette di sottrarre la sua esistenza al tempo che passa e quindi di poter effettuare un’analisi più approfondita del suo “io”. In pratica, la scrittura acquisisce una funzione terapeutica (di guarigione) perché scrivendo, Svevo si rende sempre più consapevole della propria esistenza e della propria malattia.

Modelli Letterari di Svevo

Alla sua poetica, Svevo giunge facendo una sintesi fra vari modelli letterari esistenti. Inizialmente, egli prende come modello i grandi scrittori del realismo francese come Balzac, Flaubert e Stendhal. Tuttavia, poiché Svevo è particolarmente interessato alla psicologia dei sui personaggi, si ispira anche ai grandi romanzieri russi come Dostoevskij. Inoltre, quando Svevo assume una posizione ironica, si rifà ai due scrittori inglesi Swift e Sterne. Invece, ogni volta che introduce un monologo, cioè una riflessione interiore, si ispira a Joyce.

Innovazioni Strutturali di Svevo

Ne La Coscienza di Zeno troviamo anche delle importanti innovazioni strutturali che per importanza, possono essere paragonate alle novità introdotte da Proust, Kafka o Joyce. Nel romanzo il rapporto fra fabula è intreccio è totalmente diverso dal rapporto tradizionale a cui siamo abituati. La fabula è il racconto dei fatti narrati secondo l’ordine cronologico; l’intreccio, invece, è l’organizzazione dei fatti, narrati secondo un’organizzazione personale scelta dall’autore. Nel romanzo, gli eventi non si succedono secondo un ordine cronologico, ma secondo un alternarsi di presente e di passato, gestito dalla memoria dell’autore. Inoltre la vicenda non viene presentata da un narratore oggettivo e quindi esterno, ma essa è filtrata attraverso il punto soggettivo dell’io che narra. In questo modo succede che i fatti vengano modificati, che le motivazioni siano falsificate ed al lettore è riservato il compito di individuare la verità di tutti questi autoinganni creati dalla coscienza.

Critiche alla Forma di Svevo

Molti critici hanno rimproverato a Svevo una scarsa cura della forma, un lessico poco variato e perfino errori grammaticali. Bisogna premettere che Svevo era di madre lingua tedesca e aveva studiato l’italiano soltanto a scuola e quindi come lingua straniera. Pertanto l’uso dell’italiano per Svevo non era così naturale. Tuttavia occorre precisare che a Svevo non interessa particolarmente lo stile ed una forma accurata. Anzi si potrebbe affermare che il linguaggio imperfetto potrebbe costituire una scelta voluta da parte di Svevo per sottolineare come l’inetto sia inadeguato nei confronti della realtà in cui è immerso

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'"inetto" nei romanzi di Svevo?
  2. Nei romanzi di Svevo, l'"inetto" è un eroe debole e incapace di agire, che analizza continuamente la propria psicologia. Nonostante la sua nevrosi, riesce a comprendere meglio la realtà e a criticare la società borghese.

  3. Come viene rappresentato il rapporto salute/malattia ne "La coscienza di Zeno"?
  4. In "La coscienza di Zeno", il rapporto salute/malattia si rovescia rispetto ai primi romanzi. L'inetto, grazie alla sua nevrosi, è l'unico a capire le contraddizioni della società borghese, che appare malata di conformismo.

  5. In che modo Svevo integra la sua vita personale nei suoi romanzi?
  6. Svevo proietta le sue nevrosi nei protagonisti dei suoi romanzi, creando un rapporto tra arte e vita che permette di analizzare e dare senso alla propria esistenza, utilizzando la scrittura come terapia.

  7. Quali sono i modelli letterari che influenzano Svevo?
  8. Svevo si ispira a vari modelli letterari, tra cui i realisti francesi come Balzac e Flaubert, i romanzieri russi come Dostoevskij, e scrittori inglesi come Swift e Sterne, oltre a Joyce per i monologhi interiori.

  9. Quali innovazioni strutturali introduce Svevo ne "La Coscienza di Zeno"?
  10. Ne "La Coscienza di Zeno", Svevo introduce innovazioni strutturali come l'uso di un intreccio non cronologico e la narrazione soggettiva, che richiede al lettore di discernere la verità tra gli autoinganni della coscienza.

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