Concetti Chiave
- Il romanzo "Una vita" di Svevo inizialmente doveva chiamarsi "L’inetto", riflettendo l'incapacità dell'artista in una società orientata alla produzione.
- L'inetto è un tema ricorrente nei romanzi di Svevo, contrapposto al concetto di superuomo di D'Annunzio.
- Svevo rappresenta l'inetto come un malato in contrapposizione ai borghesi considerati sani.
- Gli atti mancati, come descritti da Freud, giocano un ruolo chiave nella caratterizzazione dell'inetto sveviano.
- Il protagonista di Svevo è caratterizzato da errori d'azione simbolici, come sposare la sorella sbagliata o non riuscire a smettere di fumare.
Il concetto di inetto in Svevo
Bisogna tenere presente che il primo romanzo di Svevo, Una vita, doveva essere intitolato L’inetto, ossia l’incapace di svolgere in modo sia pure approssimativo i propri compiti, l’inadatto alla vita. Secondo Svevo l’artista era infatti un inetto, perchè in una società che si fonda sulla produzione e il denaro, che valore ha l’intellettuale e l’artista che produce opere fine a se stesse.
Contrasti culturali e sociali
L’editore non accettò infatti il titolo, anche perchè l’epoca di Svevo era anche l’epoca di D’Annunzio, quindi, da un lato vi era l’inetto, dall’altra il superuomo.
La figura dell’inetto divenne però il filo conduttore di tutti i romanzi di Svevo. L’inetto era anche il malato, contrapposto ai sani, ossia ai borghesi.Atti mancati e psicoanalisi
Importanti sotto questo punto di vista sono anche gli atti mancati, descritti da Freud: l'atto mancato, è un fenomeno psichico che consiste in un errore d'azione: si vorrebbe fare una certa azione e invece se ne fa un'altra. Sembrerebbe un atto involontario ma sottoposto a indagine psicoanalitica, potrebbe essere spiegato come una voglia non cosciente di farsi notare. Questi atti mancati, come il fatto che Svevo sposò la sorella sbagliata, che cercasse una quasi coincidenza astrale per l’US (ultima sigaretta), ma che l’atto di smettere fosse sempre mancato, rivelano moltissimo del protagonista.