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Concetti Chiave

  • Italo Svevo, pseudonym of Aaron Hector Schmitz, embodies a cultural duality, drawing from Italian and Germanic roots, influenced by his upbringing in the multicultural city of Trieste.
  • Svevo's work reflects his personal experiences, notably his business life and family connections, deeply intertwining autobiographical elements into his novels such as "La coscienza di Zeno."
  • Svevo’s literary style is often considered unrefined, influenced by his commercial education, displaying Germanic linguistic traits, though "La coscienza di Zeno" shows more stylistic refinement than his earlier works.
  • His novels delve into profound psychological analysis, focusing on the concept of the inept individual, contrasting with D'Annunzio's superman and reflecting Svevo's interest yet skepticism towards psychoanalysis.
  • Svevo explores themes of existential dissatisfaction and societal alienation, influenced by philosophical thoughts of Schopenhauer and Darwin, questioning human adaptability and the perpetual quest for fulfillment.

Indice

  1. Le radici culturali di Italo Svevo
  2. Trieste: crocevia culturale
  3. L'influenza di Freud e la psicoanalisi
  4. La carriera e le influenze letterarie
  5. Autobiografia e romanzi
  6. L'inetto e la critica sociale
  7. Contraddizioni esistenziali e filosofiche
  8. Stile letterario e critica
  9. Scetticismo e psicoanalisi

Le radici culturali di Italo Svevo

Italo svevo è lo pseudonimo di Aaron Hector Schmitz (Aaron nome ebraico= Aronne, fratello di Mosè; Ettore=richiama la classicità/cultura classica, Schmitz= cognome tedesco, dell’area germanica) ---> il suo stesso nome rivela le sue diverse radici, ma lui preferisce firmarsi con uno pseudonimo che alluda a entrambi i rami della sua cultura: Italo (italiano) e Svevo (Svevia, regione storica della Germania, dinastia degli Svevi)

Trieste: crocevia culturale

Nasce a Trieste: era lo sbocco al mare per l’Austria=porto di Trieste--> città che alla nascita di Svevo era dentro l’Impero Austro Ungarico: risente della cultura austriaca del tempo--> infatti conosce bene Freud (padre della psicoanalisi): conosce i suoi scritti che hanno una grande incidenza nelle sue opere, soprattutto la coscienza di Zeno.

L'influenza di Freud e la psicoanalisi

Cresce nell’ambito della cultura Mitteleuropea: cultura europea dell’area orientale dell’Europa=questa cultura esprime delle figure di rilievo nell’ambito scientifico/letterario, primo fra tutti Freud, ma anche Kafka (disagio esistenziale)

Questo pseudonimo sta a indicare che lui ha assorbito sia la cultura/civiltà italiana, sia dell’area germanica/orientale--> Italo (origini italiane) e Svevo (Svevia regione Germania nel medioevo, Federico II che fondò la scuola poetica siciliana veniva da qua)--> indica le sue origini italo-tedesche (area orientale-Austria si configura a oriente).

Trieste era un centro culturale di snodo: crocevia di culture e lingue=le città di mare con i porti sono recettive/approdi di culture diverse.

Assorbe cultura italiana/germanica e anche slava.

La sua personalità è improntata sul tema del doppio/della scissione dell’io: indagare sulla propria personalità e notare che ci sono mille sfaccettature diverse (come Pirandello in ‘’uno nessuno centomila’’) =aspetto fondamentale delle sue opere letteraria.

Questo studio indagatore dell’io gli proviene dalla lettura delle opere di Freud.

La carriera e le influenze letterarie

Italo Svevo non aveva una formazione letteraria come Manzoni: Firenze e Roma li ha scoperti avanti negli anni, non fanno parte della sua formazione linguistica--> la lingua che scrive ha delle inflessioni tedesche nella pronuncia dell’italiano, tanto che i suoi amici lo chiamavano ‘’ostrogoto’’.

Ha fatto studi commerciali ed è stato impiegato per buona parte della sua vita: la professione di impiegato si trova nei suoi romanzi ‘’la vita’’, ‘’la coscienza di Zeno’’ (protagonista impiegato=elementi autobiografici: lui oltre ad essere avvocato aveva sposato la figlia di un imprenditore di un azienda che vendeva vernici, Livia Veneziani---> dunque partecipa alla gestione dell’azienda del suocero, diventa un collaboratore: si sposta per motivi di lavoro all’estero: va a presentare le vernici dell’azienda a Londra e in Germania).

Autobiografia e romanzi

Nella ''Coscienza di Zeno'', quando Zeno si sposa con una delle quattro figlie di un imprenditore: diventa collaboratore del suocero=fa fiorire questa azienda.

Le vicende autobiografiche si trasferiscono nel romanzo: cosi come Svevo era stato impiegato e collaboratore del suocero, cosi anche Zeno--> motivi autobiografici che dichiara l’autore stesso: spunti che derivano dalla sua esperienza di vita.

L'inetto e la critica sociale

La figura dell’impiegato viene ripresa anche da Pirandello=conoscevano la letteratura di romanzieri russi come Gogol e Chekov (figura dell’impiegato simbolica dell’alienazioen=vita sempre uguale e spenta)

1. Charcot=ricerche sulle malattie mentali.

2. Freud= studi sulla psicoanalisi e l’inconscio.

3. Bergson= tempo soggettivo (si dilata e restringe in base alla circostanza, se lieta o sgradevole: il tempo viene filtrato dalla coscienza, non c’è ordine cronologico) --> ‘’alla ricerca del tempo perduto’’ di Proust: le sensazioni ci fanno ritornare indietro con il ricordo/alla nostra infanzia (il protagonista mangia un biscotto che era solito mangiare a casa della zia da bambino durante le vacanze estive=mangiandolo rievoca la sua infanzia, dimensione del ricordo).

4.

Contraddizioni esistenziali e filosofiche

- Contraddizione tra il voler vivere e il non voler soffrire--> principio di volontà ‘’il mondo come volontà e rappresentazione’’. La vita è sofferenza, ma l’uomo non odia la vita ma il dolore che ne deriva

- Esistenza come malattia mentale: La vita è malattia perché è connaturata da infelicità (mai soddisfatto) /finitezza (mortalità)--->attacco di svevo alla poetica d’dannunziana. Ma l’esistenza va semplicemente accettata, e con essa l’infelicità che essa porta con sé--> accettazione della malattia (cioè dell’infelicità e della finitezza che è connaturata nella vita umana.

5. Charles Darwin= teoria dell’evoluzione--> da qua Svevo trae la riflessione sull’incapacità di adattamento dell’individuo nella società: gli animali si adattano al mondo naturale e vince quello che si adatta meglio (modificano le loro conformazioni fisiche); ma diverso è il caso dell’uomo e del suo mondo sociale=l’homo sapiens da quando è apparso non si è mai modificato/ non si adegua in questo senso (da qua la figura dell’inetto), ma reagisce inventando nuovi ‘’ordigni’’ grazie alla sua intelligenza (oggetti: amigdala ad esempio, oggetti d’offesa--> poi sviluppa tecnologia, soprattutto quelle belliche per arrivare anche alla creazione di concetti come la giustizia, la religione, la scienza): lo aiutano a modificare l’ambiente in cui si trovano, ma che in realtà solo stimolano la sua inquietudine=lui combatte contro questi ‘’ordigni’’ del suo ingegno, sempre malcontento/insoddisfatto (stato di insoddisfazione perenne: Schopenhauer)---> il finale della Coscienza di Zeno rielabora queste suggestioni filosofiche: bomba atomica (ordigno inventato dall’uomo) elimina l’umanità e i suoi ‘’ordigni’’=si risolve la ‘’malattia umana’’.

La legge del più forte è connaturata negli animali (è nella loro essenza), ma l’uomo invece adopera innovazioni.

Stile letterario e critica

Lo stile dei suoi romanzi non è molto curato, poiché deriva da questa formazione che ha avuto= studi commerciali, non approfondisce la tematica li linguistica come Manzoni: il suo stile viene riconosciuto dalla critica piuttosto rozzo: con germanismi (costruzioni basate sul tedesco): stile sciatto/non curato.

Nella ‘’Coscienza di Zeno’’ pero lo stile è più curato di ‘’Una vita’’ e ‘’Senilità’’=ma sempre costruzione sintattica non molto chiara.

la figura dell'inetto: colui che non si adatta alla società= ne rimane emarginato/non entra nei meccanismi della società=alienato pirandelliano-->individuo incapace di adattarsi alla realtà.

L'inetto è tutto il contrario al superuomo dannunziano: figura di un individuo che non riesce ad adattarsi=infelice.

Scetticismo e psicoanalisi

Svevo è interessato agli studi psicoanalitici, ma nutre allo stesso tempo anche un certo scetticismo---> non crede che sia efficace/risolutiva sull’individuo, ma ne è interessato.

Questo scetticismo vinee anche ripreso attraverso la figura di Zeno.

Personaggi di Svevo: problematici (complessi, contraddittori) ma consapevoli--> inclini all’autoanalisi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le radici culturali di Italo Svevo e come si riflettono nel suo pseudonimo?
  2. Italo Svevo, pseudonimo di Aaron Hector Schmitz, riflette le sue radici culturali italo-tedesche. "Italo" rappresenta la sua connessione con la cultura italiana, mentre "Svevo" si riferisce alla Svevia, una regione storica della Germania, indicando la sua eredità germanica.

  3. In che modo Trieste ha influenzato la formazione culturale di Italo Svevo?
  4. Trieste, essendo un crocevia culturale e parte dell'Impero Austro-Ungarico, ha esposto Svevo a diverse influenze culturali, tra cui quella austriaca e mitteleuropea. Questo ambiente multiculturale ha contribuito alla sua familiarità con le opere di Freud e alla sua inclinazione verso la psicoanalisi.

  5. Qual è l'influenza di Freud e della psicoanalisi sulle opere di Italo Svevo?
  6. L'influenza di Freud e della psicoanalisi è evidente nelle opere di Svevo, in particolare nella "Coscienza di Zeno". Svevo esplora temi come la scissione dell'io e l'autoanalisi, ispirato dalle teorie freudiane sull'inconscio e la complessità della personalità umana.

  7. Come si manifesta la figura dell'inetto nei romanzi di Italo Svevo?
  8. La figura dell'inetto nei romanzi di Svevo rappresenta un individuo incapace di adattarsi alla società, simile all'alienato pirandelliano. Questo personaggio è in contrasto con il superuomo dannunziano e riflette l'incapacità di adattamento e l'insoddisfazione perenne dell'uomo moderno.

  9. Qual è l'approccio di Italo Svevo verso la psicoanalisi e come si riflette nei suoi personaggi?
  10. Svevo mostra interesse per la psicoanalisi ma mantiene un certo scetticismo riguardo alla sua efficacia. Questo atteggiamento si riflette nei suoi personaggi, che sono complessi e contraddittori, ma consapevoli e inclini all'autoanalisi, come Zeno nella "Coscienza di Zeno".

Domande e risposte

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