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Concetti Chiave

  • Italo Svevo, nato a Trieste nel 1861, si formò in un ambiente borghese e lavorò in una banca a Vienna dopo il fallimento dell'attività paterna, trovando rifugio nella letteratura.
  • Svevo era influenzato da autori come Goethe, Joyce e Dickens, e filosofi come Schopenhauer e Nietzsche, integrando ironia e psicoanalisi nelle sue opere letterarie.
  • Nel romanzo "Una vita", il protagonista Alfonso Nitti vive un'esperienza di oppressione lavorativa simile a quella di Svevo, cercando il riscatto attraverso la letteratura e affrontando il fallimento personale.
  • "Senilità" ritrae Emilio Brentani come un eroe inetto che, incapace di affrontare la realtà, si rifugia in un'illusione di gioventù e successivamente nella senilità.
  • "La coscienza di Zeno" utilizza la narrazione in prima persona e il flusso di coscienza per esplorare la complessità della psiche umana, sottolineando la diffidenza di Svevo verso la psicoanalisi.

Indice

  1. Le origini e la formazione culturale
  2. L'incontro con la psicoanalisi e Freud
  3. L'influenza della filosofia e della letteratura
  4. La tecnica narrativa e l'ironia
  5. Il protagonista Alfonso Nitti
  6. Emilio Brentani e la sua senilità
  7. Zeno Cosini e la psicoanalisi

Le origini e la formazione culturale

Nasce a Trieste nel 1861 da un’agiata famiglia borghese la quale lo indirizza verso studi commerciali.

Dopo il fallimento dell’attività del padre, nel 1880 sperimenta la declassazione e l’esperienza lavorativa presso una banca di Vienna, affiliata a Trieste.

Desidera però fuggire dalla condizione opprimente del lavoro, rifugiandosi presso la biblioteca civica dove studia Goethe, Schiller, Heine, i classici italiani e francesi, Joyce (che sarà anche suo insegnante di inglese e amico), Sterne, Swift e Dickens dai quali prenderà l’umorismo.

Non compie quindi il classico percorso letterario seppur scrisse quasi per tutta la vita (si allontana dalla scrittura per un lungo periodo dopo la pubblicazione di “Senilità”).

L'incontro con la psicoanalisi e Freud

Quando conosce Livia Veneziani, sua cugina, se ne innamora e dopo il matrimonio prende parte agli affari della ricca famiglia Veneziani.

Tramite il cognato viene a conoscenza di Freud e della sua psicoanalisi, largamente sfiduciata da Svevo come forma di terapia.

Il nome Italo Svevo è in realtà uno pseudonimo letterario che converge le due identità dell’autore: Italo per la cultura italiana e Svevo per quella tedesca.

Le sue origini religiose ebraiche gli permettono inoltre di sviluppare il personaggio dell’inetto: rappresentazione anche della condizione dell’ebreo nella civiltà europea. Muore a Motta di Livenza nel 1928.

L'influenza della filosofia e della letteratura

Si impegna anche negli studi filosofici e in particolare quelli di Schopenhauer (rinuncia alla volontà di vivere), Nietzsche (pluralità degli stadi in divenire del soggetto), Darwin (l’evoluzione della specie) e Marx (lotta di classe e formazione di un pensiero dato il contesto).

La tecnica narrativa e l'ironia

La tecnica narrativa presente nel romanzo “La coscienza di Zeno” è molto simile all’ “Ulisse” di Joyce seguendo cioè il così detto flusso di coscienza o stream of consciousness.

Utilizza poi l’ironia oggettiva per spiegare in modo oggettivo una scena che fa riflettere il lettore sulla sua comicità.

La lingua invece risente dell’influenza tedesca e del dialetto triestino.

Il titolo originale è “Un inetto” ma fu rifiutato perché poco accattivante. La soluzione scelta indica però la neutralità dell’opera sottolineando una vita come tante e suggerendo l’assenza di eroi.

Il protagonista Alfonso Nitti

Alfonso Nitti è il protagonista. Orfano di padre è deciso a trasferirsi a Trieste per lavorare presso la banca Maller. Anche lui come l’autore Svevo trova il lavoro in banca una forma di oppressione, dalla quale sogna di fuggire attraverso la letteratura e la gloria da essa ottenuta.

L’occasione di riscatto arriva con l’invito del direttore Maller a casa sua. Qui incontra Annetta che seduce e possiede, senza però giungere al salto di classe attraverso il matrimonio, e Macario visto da Alfonso come un modello da seguire.

Per scampare al matrimonio decide di fuggire da Trieste, dove poi ritornerà in seguito alla morte della madre. Qui decide di rinunciare e contemplare la lotta alla vita, ma la relazione tra Annetta e Macario gli causa una profonda gelosia e una serie di atti fraintendibili lo porteranno a uno scontro.

Alfonso vede quindi nella morte l’unica via di scampo.

Il titolo originale era “Il carnevale di Emilio” perché ad un breve momento di felicità e gioventù si sostituisce la realtà squallida fatta di dolore e noia. Fu sostituito da “Senilità” che significa “vecchiaia”.

Emilio Brentani e la sua senilità

Emilio Brentani è il protagonista del romanzo rappresenta l’eroe inetto per quanto riguarda il lavoro modesto presso una società di assicurazioni, la scarsa fama data da un romanzo pubblicato e l’amore. Vive con la sorella Amalia e l’amico Stefano Balli che rappresentano i suoi modelli genitoriali. Per soddisfare la sua vita mediocre, Emilio decide di sedurre Angiolina che si rivela però l’antagonista una volta che se ne innamora involontariamente. Altro antagonista per Emilio si rivela essere Stefano il quale suscita in lui la gelosia per la sorella (morirà dopo la cacciata di Stefano) e per la stessa Angiolina dal quale è ormai dipendente. Il tradimento e la morte della sorella lo riportano nel suo stato di inettitudine e ad abbandonare la gioventù provata con Angolina per rinchiudersi nella sua senilità. Fonde infine nei suoi sogni le due figure femminili che hanno rappresentato la sua gioventù per creare il simbolo della sua utopia socialista.

Zeno Cosini e la psicoanalisi

La coscienza di Zeno Cosini è la protagonista del romanzo. Essa si racconta attraverso l’autobiografia dello stesso Zeno su consiglio del Dottor S., psicanalista da cui è in cura, con scopo terapeutico. Questi pubblicherà gli scritti per vendicarsi del paziente che si è sottratto alla cura prima del solito (spiegato nell’ultimo capitolo).

Già dalla prefazione del romanzo si intuisce la diffidenza dello stesso Svevo nei confronti dei medici, i quali vengono visti negativamente durante tutto il racconto.

Zeno sceglie di scrivere in nuclei tematici che rappresentano parti della sua vita che hanno influenzato la sua salute mentale e fisica (inetto).

La narrazione è in prima persona e fa capire la soggettività del racconto come viene anche confermato dallo stesso Dottor S. (“ verità o bugie che egli ha qui accumulate”) ed è raccontato in un mondo che ricorda il flusso di coscienza di Joyce (tempo misto, struttura spezzata e associazione di idee della psiche).

Domande da interrogazione

  1. Dove è nato Italo Svevo?
  2. Italo Svevo è nato a Trieste.

  3. Quali autori ha studiato Italo Svevo presso la biblioteca civica?
  4. Italo Svevo ha studiato Goethe, Schiller, Heine, i classici italiani e francesi, Joyce, Sterne, Swift e Dickens presso la biblioteca civica.

  5. Quali filosofi ha studiato Italo Svevo?
  6. Italo Svevo ha studiato Schopenhauer, Nietzsche, Darwin e Marx.

  7. Qual è la tecnica narrativa utilizzata da Italo Svevo nel romanzo "La coscienza di Zeno"?
  8. Italo Svevo utilizza la tecnica del flusso di coscienza o stream of consciousness nel romanzo "La coscienza di Zeno".

  9. Qual è il titolo originale del romanzo "Una vita" di Italo Svevo?
  10. Il titolo originale del romanzo "Una vita" di Italo Svevo è "Un inetto".

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