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Concetti Chiave

  • Italo Svevo, born Aron Hector Schmitz in Trieste in 1861, initially pursued technical-commercial studies before spending 20 years in a bank job he found alienating.
  • Svevo's literary interests were influenced by German philosophical thought and European realistic literature, contrasting with the cultural sterility of Trieste at the time.
  • Despite initially unsuccessful publications of "Una vita" and "Senilità", Svevo's friendship with James Joyce led to the recognition of his third novel, "La coscienza di Zeno".
  • Svevo's novels explore themes of existential crisis and self-awareness, with protagonists reflecting his own internal and external experiences.
  • His literary journey moves from tragic pessimism in "Una vita" to a more ironic approach in "La coscienza di Zeno", emphasizing action as a resolution to existential angst.

Indice

  1. Infanzia e formazione di Svevo
  2. Trieste e influenze culturali
  3. Primi romanzi e carriera lavorativa
  4. Incontro con Joyce e successo
  5. Poetica e temi dei romanzi

Infanzia e formazione di Svevo

Biografia: Aron Hector Schmitz, in arte Italo Svevo, nacque a Trieste nel 1861 da una famiglia discretamente agiata. Iniziò gli studi in Baviera, ma dopo le medie fece ritorno in Italia, dove completò la sua formazione a indirizzo tecnico-commerciale. A diciannove anni fu costretto ad impiegarsi in banca e per vent’anni svolse un lavoro che, attratto com’era dagli studi umanistici, reputava alienante.

Trieste e influenze culturali

Svevo visse in una Trieste ricca di traffici commerciali ma culturalmente sterile, perciò rivolse altrove la sua attenzione: in particolare, egli mostrò interesse per il pensiero filosofico germanico (Schopenhauer) e per la letteratura realistica europea (specialmente francese: de Balzac, Flaubert, Maupassant). Sebbene non fosse attratto dalle opere italiane contemporanee non trascurò i classici di stampo realistico di autori come Boccaccio, Machiavelli e Guicciardini.

Primi romanzi e carriera lavorativa

Tra il 1892 e il 1898 Svevo pubblicò i suoi primi due romanzi, Una vita e Senilità, ma entrambi non riscossero successo, neppure da parte della critica. Poco dopo lasciò la banca in cui lavorava e prese a condurre con il suocero un’industria per la produzione di vernici sottomarine. Il lavoro lo impegnò molto, ma gli permise ugualmente di dedicarsi all’attività letteraria.

Incontro con Joyce e successo

Nel 1905 Svevo conobbe lo scrittore irlandese James Joyce e, durante l’attività di questi a Trieste (come insegnante di inglese), instarò con lui un’autentica amicizia. Joyce aprì a Svevo le porte del successo: nel 1923 presentò ai critici il suo terzo romanzo, La coscienza di Zeno, e lo segnalò in tutta Europa come l’opera più significativa della letteratura e della coscienza contemporanee. In Italia, invece, fu Montale ad attribuire a Svevo un giudizio altamente positivo.

Lo scrittore, finalmente affermato, non poté però godere a lungo della sua fama, poiché nel 1928 perse la vita in un banale incidente d’auto.

Poetica e temi dei romanzi

Opere e poetica: La poetica di Svevo è ben inquadrata da quanto scrisse Montale dei suoi tre romanzi: in essi - egli disse - c’è “ardore di verità umana e desiderio continuo di sondare, ben al di là delle parvenze fenomeniche dell’essere, in quella zona sotterranea ed oscura della coscienza dove vacillano e si oscurano le evidenze più accettate”. In effetti, benché Una vita e Senilità presentino un’impostazione di natura essenzialmente realistica, le opere di Svevo svolgono una tematica intimistica relativa al protagonista. Tutti, inoltre, presentano un legame stretto tra il personaggio e la realtà esistenziale dell’autore, perciò si possono considerare l’autobiografia della sua esperienza esteriore ed intima.

In particolare, i tre romanzi di Svevo rappresentano lo svolgimento di una coscienza in crisi con la società e con la cultura tradizionale, e nello stesso tempo raffigurano la ricerca di una soluzione al problema esistenziale. In Una vita tale ricerca non dà alcun esito positivo e conduce ad una sorta di “presa d’atto” del conflitto tragico dell'uomo con la realtà, che può risolversi soltanto col suicidio (è ciò che fa Alfonso Nitti, protagonista del romanzo, non trovando altro modo per sfuggire all’angoscia del vivere). In Senilità si prospetta, invece, una specie di sotterfugio per resistere e sopravvivere al conflitto con la realtà: il protagonista, Emilio Brentani, elude il più possibile i problemi del vivere civile e cerca di creare una realtà fittizia che gli consenta di evadere, simbolicamente, dal suo dramma esistenziale. Nel terzo romanzo, infine, La coscienza di Zeno, il problema esistenziale si risolve con la “scoperta dell’azione”: l’immersione totale nei problemi concreti del vivere quotidiano permette al protagonista di liberarsi dal peso dell’angoscia, privandolo del tempo per riflettere sulle problematiche astratte dell’esistenza. È questa la conclusione a cui previene Svevo, passando dal pessimismo tragico del primo romanzo all’ironia verso un mondo effimero dell’ultima opera.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le influenze culturali principali nella vita di Italo Svevo?
  2. Svevo visse a Trieste, una città culturalmente sterile, e si interessò al pensiero filosofico germanico, in particolare Schopenhauer, e alla letteratura realistica europea, come Balzac, Flaubert e Maupassant.

  3. Come influenzò James Joyce la carriera di Svevo?
  4. James Joyce, amico di Svevo, presentò il suo terzo romanzo, "La coscienza di Zeno", ai critici europei, contribuendo al suo successo e riconoscimento internazionale.

  5. Quali sono i temi principali nei romanzi di Svevo?
  6. I romanzi di Svevo esplorano la crisi della coscienza con la società e la cultura tradizionale, cercando soluzioni ai problemi esistenziali attraverso un'introspezione profonda e un legame autobiografico con l'autore.

  7. Come si evolve la poetica di Svevo nei suoi tre romanzi principali?
  8. Nei suoi romanzi, Svevo passa dal pessimismo tragico di "Una vita" all'ironia di "La coscienza di Zeno", con una progressiva scoperta dell'azione come soluzione ai conflitti esistenziali.

  9. Qual è il significato del finale di "La coscienza di Zeno"?
  10. Nel finale di "La coscienza di Zeno", il protagonista trova sollievo dall'angoscia esistenziale immergendosi nei problemi concreti del vivere quotidiano, abbandonando le riflessioni astratte.

Domande e risposte

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