Concetti Chiave
- Italo Svevo, nato Ector Aharon Schimitz, rappresenta la doppia natura culturale grazie alla sua nascita nella Trieste mitteleuropea, crocevia di culture e tradizioni diverse.
- Svevo riceve un'educazione commerciale, lontana dal classicismo italiano, influenzato dalla sua famiglia ebraica e dal dinamismo economico dell'epoca.
- Nonostante l'insuccesso iniziale delle sue opere, la pubblicazione della "Coscienza di Zeno" e una recensione di Eugenio Montale lo consacrano come innovatore letterario europeo.
- Attratto dalla psicoanalisi di Freud, Svevo esplora temi come l'inetto, l'incapacità di conformarsi alle convenzioni sociali e la nevrosi nei suoi romanzi.
- "Una vita" e "Senilità" analizzano criticamente l'inettitudine e il fallimento personale, concentrandosi sull'analisi psicologica dei protagonisti incapaci di vivere secondo le aspettative sociali.
Indice
Trieste e la nascita di Svevo
Quando noi parliamo di Trieste e parliamo degli anni in cui è nato Svevo, parliamo di una città che ancora non è italiana ma è austriaca (viene annessa all’Italia con la prima guerra mondiale) ma soprattutto di una corda che si trova tra la Germania, il mondo slavo, l’Italia e il mondo mediterraneo.
Viene chiamata città Mitteleuropa: nel punto di incontro tra culture, mondi, lingue e tradizioni estremamente diverse. Svevo si trova quindi in un contesto molto più vario e nasce nel 1861 da una famiglia di origine ebraica. In questa realtà più europea che italiana e meno forte là tradizioni classicista degli studi: non è necessario che un figlio faccia il liceo classico. Infatti avevo viene iscritto a scudi commerciali, ragioneria. Questo perché il mondo degli affari era molto dinamico e vivace; perché venendo da una famiglia ebraica gli affari erano quelli delle banca.
Questi studi li compie prima in Germania e poi a Trieste.
Il suo nome non era Italo Svevo ma Ector Aharon Schimitz. Lui acquisisce il nome di Italo Svevo per indicare la sua doppia natura.
La Mitteleuropa è dove si incontrano le varie culture.
Italo Svevo non ha quel vincolo così forte, quel condizionamento classicista, che poteva avere uno studioso tutto italiano. Infatti lui si iscrive agli studi economici.
La doppia vita di Italo Svevo
Nel 1880 comincia a lavorare in una banca iniziamo ad avere una collaborazione con un’intervista. Da qui inizia la sua doppia vita: lavora in banca perché è il suo lavoro ma la scrittura è la sua grande passione.
Nel 1892 pubblica il suo primo romanzo Una vita intitolato inizialmente Un inetto ma il suo editore gli disse che con questo titolo nessuno l’avrebbe comprato.
Questo romanzo venne lo stesso, quasi del tutto ignorato.
Il matrimonio e la carriera
Nel 1896 si sposa con una donna che si chiama Livia Veneziani ed è un matrimonio solido. Il padre di Livia ha una grossa azienda, è una famiglia molto benestante. Svevo continua ancora un po’ a lavorare in quella banca ma due anni dopo si licenzia ed entra nell’azienda del suocero. In questo anno pubblica il secondo romanzo Senilità. La delusione per il primo era stata grande ma lui ci riprova. Anche questa volta è un disastro. Era avvilito e non voleva scrivere più.
L'incontro con Joyce e Freud
Nel 1907 però succede una cosa. A Trieste vive James Joyce. Svevo lo incontra e contemporaneamente comincia ad avvicinarsi agli studi di Freud.
L’amicizia e le chiacchierate con Joyce lo convincono che oltre ai confini dell’Italia il romanzo è già cambiato.
La critica e il riconoscimento
Nel 1919, dopo questo incontro, dopo aver letto L’interpretazione dei sogni di Freud e dopo essersi avvicinato alla psicoanalisi comincia la stesura della Coscienza di Zeno che viene pubblicata nel 1923.
Ancora una volta però inizialmente non ha successo. Due anni dopo Eugenio Montale, dichiaratamente antifascista, pubblica una recensione della Coscienza di Svevo che fa scoppiare il “caso Svevo”. È grazie a ciò che viene conosciuto e viene riconosciuto come innovatore. La critica si rende conto che la scrittura di Svevo non è solo italiana ma europea.
Nel 1928 però, a causa di un incidente stradale perde la vita.
Lui aveva iniziato un quarto romanzo che sarebbe stato un gradino del processo evolutivo. Lo comincia ma non lo finirà mai.
La formazione e le influenze di Svevo
Svevo segue degli studi commerciali perché la sua formazione letteraria è autodidatta e legge solo ciò che gli piace.
Italo Svevo attinge là dove ci sono interessi più forti spesso non compatibili gli uni con gli altri.
Avevo era di origine ebraica e nel 1880 quando lui va a lavorare in banca è perché fallisce l’impresa del padre. Vive la stessa discesa economica come Pirandello ma per lui è più grande perché nella comunità ebraica il fallimento economico getta su chi ha vissuto quest’esperienza un’ombra negativa tant’è che chi viveva un fallimento veniva isolato dalla società in cui viveva. Svevo quindi quando va a lavorare in banca ci va con una delusione sulle spalle.
Nella sua vita è però sempre ammalato di un continuo bisogno di scrivere anche quando le sue opere non hanno successo.
Svevo accetta molte idee sul positivismo ma nello stesso tempo è vicino anche all’antipositivismo di Schopenhauer e Nietzsche.
Svevo infatti aggiunge e prende ai diversi pensatori, elementi critici piuttosto che l’intera ideologia:
Da Darwin e Freud riprende le tecniche scientifiche respingendo però da Darwin l’ottimismo.
Del marxismo comprende e accetta la lotta di classe ma non crede nella società di eguali.
Sente attrazione nei confronti di Freud. Accetta la psicoanalisi perché è utilissima nel conosce l’uomo ma non può essere una terapia medica.
Per lui l’ammalato è colui che non vuole rinunciare alla propria individualità. La cura psicanalitica è ciò che lo rende normale ma perché spegne le sue pulsioni vitali.
L'inettitudine e la nevrosi
Svevo difende l’inettitudine e la nevrosi perché l’inetto (l’incapace) e colui che non si adegua alle convenzioni.
Il romanzo "Una vita"
Viene pubblicato nel 1892.
Il titolo originario era Un inetto che significa incapace. L’inettitudine di Svevo è l’incapacità di stabilire un contatto con il mondo circostante e di portare a termine un progetto per la paura di essere inadeguato.
Questo testo lo compra un piccolo editore che si chiama Wram.
Le descrizioni dell’ambiente di questo romanzo sono ancora legate al verismo. Quello che interessa a Svevo è l’analisi della coscienza del personaggio.
Alfonso Nitti, il protagonista di quest’opera, è un incapace, non è un vinto. Viene rappresentato in maniera critica.
L’inettitudine è debolezza e quando l’uomo viene colpito da essa diventa incapace alla vita. L’inetto è incapace di agire e manifestare le proprie volontà ed è vittima di se stesso.
Alfonso è un borghese piccolo, lavora in una banca ma ama scrivere (è il ritratto di Svevo). È un diverso rispetto alla solita società borghese Triestina per la quale valgono il profitto e il successo.
Lui va a lavorare dal padre delle donna di cui si innamora ma lei è corteggiata da Macario.
Alfonso non si adegua al modello che la società impone e per questo cerca di trovare nella letteratura un modo per avere un riscatto.
La narrazione spassa attraverso il personaggio è il narratore è una persona che ogni tanto interviene a giudicare gli autoricambi, alibi che Alfonso si costruisce.
Il romanzo "Senilità"
Senilità (malattia della vecchiaia)
Nel 1888 Svevo ci riprova e pubblica a spese proprie questo nuovo romanzo che appare prima a puntate su una rivista e poi a spese di Svevo.
Il protagonista è Emilio Brentani, un impiegato che ha interessi letterali e che ha avuto una pubblicazione che ha ricevuto un discreto successo. Vive con una malinconica sorella, Amalia: bruttina, zitella, sfiorita. Lei è innamorata di un amico di Emilio che si chiama Stefano Balli, uno spregiudicato personaggio donnaiolo che fa lo scultore. Emilio lo imita per cercare di conquistare una ragazza di nome Angela. Emilio vede in questa ragazza una ragazza carina ma in realtà è una donna dai facili costumi e non è quella donna angelica che lui vuole vedere.
Per corteggiarla chiede aiuto a Stefano ma dia Angelina che Amalia sono innamorate di Stefano.
Stefano però non cede ad Amalia e lo stesso Emilio cerca di fare capire alla sorella che non c’è tanta possibilità. Quando Amalia capisce questo tenta il suicidio con l’etere ma si stordisce solamente ma fa ciò si ammala ai polmoni e morirà assistito dal fratello e da Stefano. Angelina sta con Emilio ma è un continuo tradimento anche perché la malattia di Emilio, ovvero la senilità, lo rende poco affascinante.
Emilio dice che è troppo vecchio per fare tutto. Questo è ciò che ti provoca questa malattia immaginaria che ti porta a trovare un alibi alla propria incapacità di vivere.
Emilio è molto simile ad Alfonso Nitti e come lui ha paura ad affrontare la realtà. Emilio si costruisce addirittura un sistema protettivo che giustifichi la rinuncia al piacere. Questo sistema è la senilità che viene vissuta da Emilio come una vera malattia.
Angelina è la giovinezza, la voglia di vivere, la salute, la ricerca del piacere e questo non fa altro che risaltare ancora di più l’incapacità di Emilio.
Balli è invece simile a D’Annunzio. È un’artista, vive per l’arte, è un grande donnaiolo.
Possiamo dunque dire che in questo secondo romanzo Svevo ha eliminato tutte le parti veriste per concentrarsi sull’analisi psicologica dei personaggi.
In questo romanzo è presente la ricerca di una scusa, meccanismi di autogiustificazioni.
Domande da interrogazione
- In quale città è nato Italo Svevo?
- Qual è il nome originale di Italo Svevo?
- Qual è il titolo originale del primo romanzo di Italo Svevo?
- Chi ha pubblicato una recensione della "Coscienza di Svevo" che ha fatto scoppiare il "caso Svevo"?
- Qual è il tema principale del romanzo "Senilità" di Italo Svevo?
Italo Svevo è nato a Trieste.
Il nome originale di Italo Svevo era Ector Aharon Schimitz.
Il titolo originale del primo romanzo di Italo Svevo era "Un inetto".
Eugenio Montale ha pubblicato una recensione della "Coscienza di Svevo" che ha fatto scoppiare il "caso Svevo".
Il tema principale del romanzo "Senilità" di Italo Svevo è l'analisi psicologica dei personaggi e la ricerca di autogiustificazioni.