Concetti Chiave
- "Le Ceneri di Gramsci" di Pasolini è una raccolta di poemetti pubblicata nel 1957, ispirata ai "Poemetti" di Pascoli e alla struttura della terzina dantesca.
- Pasolini adotta un approccio sperimentale, utilizzando versi che tendono all'endecasillabo e rime che sono solo parzialmente incatenate.
- I poemetti sono stati scritti negli anni '50, un periodo di trasformazione industriale e capitalistica a Roma, che influenza il contesto delle opere.
- Il poemetto eponimo "Le Ceneri di Gramsci" presenta un dialogo con le ceneri dell'intellettuale marxista Antonio Gramsci presso la sua tomba.
- L'io poetico esprime un conflitto interiore tra l'amore per il popolo e il pessimismo riguardo alla possibilità di riscatto sociale in Italia.
Pubblicazione e Influenze
La raccolta “Le Ceneri di Gramsci” è pubblicata nel 1957. Si tratta di poemetti ispirati ai “Poemetti” pascoliani e in cui Pasolini non riprende soltanto Pascoli ma anche Dante. Infatti, il poeta impiega la terzina dantesca; tuttavia, egli ne fa un uso più libero e sperimentale: i versi non sono tutti rigorosamente endecasillabi, ma tendono alla misura dell’endecasillabo, così come le rime non sono rigorosamente incatenate ma tendono ad esserlo.
Contesto Storico e Tematico
Pasolini scrive questi poemetti negli anni ’50, anni in cui Pasolini vive in una Roma che si sta trasformando in senso industriale e capitalistico.
Dialogo con Gramsci
All’interno della raccolta è presente un poemetto intitolato “Le Ceneri di Gramsci”; si tratta del poemetto eponimo, cioè che da il titolo all’intera raccolta.
In questo poemetto l’io poetico dialoga con le ceneri di Antonio Gramsci davanti alla sua tomba. Antonio è stato un intellettuale marxista vittima della repressione politica fascista. Infatti, è stato incarcerato ed è morto in carcere. I suoi “Quaderni del Carcere”, diari scritti durante la propria reclusione, sono diventati punti di riferimento per tutti gli intellettuali marxisti. Nel poemetto l’io poetico espone i propri dubbi in quanto intellettuale marxista: da un lato, egli è innamorato del popolo , dall’altro, è pessimista sulle possibilità che, in Italia, il popolo possa riscattarsi.