melody_gio
Genius
8 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Alda Merini nacque a Milano nel 1931, vivendo in un ambiente segnato dalla guerra che influenzò profondamente la sua vita e la sua poetica.
  • La vita personale della poetessa fu caratterizzata da matrimoni difficili, maternità travagliata e ripetuti internamenti in ospedali psichiatrici, temi che emergono nelle sue opere.
  • Nonostante le difficoltà, Merini sviluppò una carriera letteraria di successo, pubblicando numerose raccolte di poesie e opere letterarie significative.
  • La pazzia, nella poesia di Merini, è legata all'amore e al tormento dell'anima, trasmettendo un forte inno alla vita attraverso versi vibranti e potenti.
  • Merini utilizzava la poesia come mezzo per esplorare l'irrazionalità e la lucidità, fondendo l'anima e il corpo in un'espressione artistica genuina.
Questo appunto di Italiano descrive il contenuto della poesia di Alda Merini, riportandone anche il testo e la parafrasi. Contiene anche cenni biografici sull'autrice.
Alda Merini: “Sono folle di te, amore” articolo

Indice

  1. Cenni biografici sulla poetessa e opere scritte
  2. Introduzione: contenuto della poesia
  3. Testo della poesia di Alda Merini
  4. Testo: Parafrasi "Sono folle di te, amore"

Cenni biografici sulla poetessa e opere scritte

È interessante, innanzitutto, sapere che le figlie di Alda Merini, alla morte della madre, hanno cercato di ricostruire la sua storia di vita, ma non dal punto di vista della grande poetessa conosciuta da tutti, ma la sua dimensione più intimistica.
La poetessa è nata a Milano il 21 marzo 1931 a Milano, in una zona abitata da persone di media ricchezza e altre più ricche.

La casa, a causa della guerra, è stata distrutta dalle bombe, costringendo la famiglia a vivere in un rifugio. Avevano perso tutto e ciò contribuì a creare quella fragilità e instabilità che caratterizzò sempre la vita della poetessa. Fu sempre molto credente e, sin da piccola, pregava moltissimo, pur affermando che la Chiesa, da sempre, è dura con le donne. Nel 1953 si sposò con un operaio, morto nel 1983, di nome Ettore Carniti. Con lui, la poetessa ebbe quattro figlie e della maternità diceva: “La maternità è una sofferenza, una gioia molto sofferta. Da un amante ci si può staccare, ma da un figlio non riesci”.
Il marito era un uomo geloso e poco adatto a capire e condividere la passione per la poesia di Alda, proprio perché la situazione familiare era di tale povertà da patire la fame e non avere il tempo per dedicarsi a sogni e passioni. Lei, che già da quando aveva 15 anni si era dedicata alla poesia e aveva avuto modo di conoscere poeti di spessore come Montale e Quasimodo.
Cominciarono a poco a poco gli internamenti negli ospedali psichiatrici e il totale abbandono della scrittura, che creò un profondo buco nero nella sua anima e nelle sue figlie.
A questo proposito, da lei leggiamo: “Per me è stato un miracolo di Dio essere uscita viva da lì. Ho visto morire tanti ragazzi. Mi ha salvata mio marito che veniva a trovarmi, perché chi non aveva nessuno scompariva all’improvviso nel nulla”.
Ci furono numerosi intervalli tra internamenti e rifugio domestico, conclusisi nel 1979, quando tornò definitivamente a casa e raccontò la tragica esperienza, gli orrori e le torture dell’internamento nell’ospedale psichiatrico. Alda rimase presto sola e in una condizione economica non felice, tanto che iniziò una conoscenza con il poetaMichele Perri, che sposò poi nel 1983. I due si trasferirono a Taranto e lì vissero per quattro anni, sino alla morte del poeta e al ritorno di Alda a Milano. La situazione le provoca un profondo stato depressivo, che la riporterà indietro nel tempo. La condizione finanziaria a poco a poco migliora, ma la donna continua a vivere come una persona indigente nella propria casa di Milano. Delle figlie, diceva: “Vivono lontane da me, sono andate in affido presso famiglie lontane, solo due di loro, ma dei miei figli non voglio parlare… Mi vogliono bene, come tutti… bisogna stare molto attenti a non confondere il fanatismo con l’amore. Voglio dire che il poeta non c’è, c’è la figura umana del poeta. Io credo che sul piano umano sia stata molto più grande che sul piano della poesia. Forse plaudono in me questo”.
Arriviamo alla fase finale della sua vita, in cui lei stessa affermava: “Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti quelli, che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita”.
Morirà nel 2009 a seguito di un tumore e dopo aver fumato le sue inseparabili sigarette, incurante di qualunque divieto.
Scrisse molto, in particolare:

  • Destinati a morire. Poesie vecchie e nuove (Poggibonsi 1980)
  • La Terra Santa (Milano 1984)
  • L’altra verità. Diario di una diversa (Milano 1986)
  • Fogli bianchi. 23 inediti (Cittadella 1987)
  • La vita facile. Aforismi, a cura e con disegni di A. Casiraghi (Osnago, 1992)
  • Lettera ai figli, a cura di M. Camilliti (Faloppio-Como 1994)
  • 25 poesie autografe (Torino 1994)
  • Delirio amoroso. Monologo di Licia Maglietta (Napoli 1995)
  • Aforismi e magie (Milano 1999)
  • Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta (Milano 1999)
  • Sono nata il ventuno a primavera. Diario e nuove poesie, a cura di P. Manni (Lecce 2005)
  • Amleto di carta (Milano 2005)
  • Il diavolo è rosso (Milano 2005)
  • Un segreto andare (Alpignano 2006)
  • Un’anima indocile. Parole e poesie (Milano 2006)
  • Elettroshock: parole, poesie, racconti, aforismi, foto (Viterbo 2010)
  • Nuove magie: aforismi inediti 2007-2009 (Milano 2010)

Introduzione: contenuto della poesia

La pazzia è da sempre attribuita ai poeti, ma in Alda Merini, questo termine assume un significato davvero particolare, perché è pazzia d’amore e nient’altro. Il tormento è provocato dall’amato e non dal non poter avere il controllo di mente e copro. I versi sono, quindi, il risultato dell’irrazionalità di un cervello senza inibizioni. L’arte, tuttavia, prende il via soltanto dalla lucidità e da quell’istinto che spinge a creare. La poesia è pungente, consapevole e lucida, tanto che le parole sembrano risuonare eternamente, nonostante la poetessa soffrisse di un disturbo bipolare, che alterava notevolmente la percezione della realtà. Ciononostante, l’esito ottenuto è di un poetare vibrante, che fa risuonare un forte inno alla vita, un inno in cui l’anima e il corpo si fondono in modo genuino. Lei stessa, costretta ad un internamento all’ospedale psichiatrico, dice di sé e del suo pensiero: "Nelle malattie mentali la parte primitiva del nostro essere, la parte strisciante, preistorica, viene a galla e così ci troviamo a essere rettili, mammiferi, pesci, ma non più esseri umani. Così la mia bellezza si era inghirlandata di follia, ed ora ero Ofelia, perennemente innamorata del vuoto e del silenzio, Ofelia bella che amava e rifiutava Amleto”.

Testo della poesia di Alda Merini

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
Alda Merini: “Sono folle di te, amore” articolo

Testo: Parafrasi "Sono folle di te, amore"

Sono folle di te, amore/che riconosci/ nel mio passato/la confusione delle mie parole, che sono come giocattoli rotti/ Se vuoi di me posso donarti tutto,/tanto io non sono altro che una ragazza/ piena di sogni/e di delusioni,/io voglio solo addormentarmi
sotto la volta del cielo stellato/e disperdermi in un vento/che ti porti dei canti d’amore.
Per ulteriori approfondimenti su Alda Merini vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli aspetti principali della vita di Alda Merini che hanno influenzato la sua poesia?
  2. La vita di Alda Merini è stata segnata da fragilità e instabilità, dovute alla distruzione della sua casa durante la guerra e alle difficoltà economiche. Gli internamenti in ospedali psichiatrici e la sua fede religiosa hanno profondamente influenzato la sua scrittura, rendendola un inno alla vita nonostante le sofferenze.

  3. Come viene descritta la maternità da Alda Merini?
  4. Alda Merini descrive la maternità come una gioia molto sofferta, affermando che, a differenza di un amante, da un figlio non ci si può staccare. Questo riflette la complessità e l'intensità del suo legame con le figlie.

  5. Qual è il significato della "pazzia" nella poesia di Alda Merini?
  6. Nella poesia di Alda Merini, la "pazzia" è intesa come pazzia d'amore, un tormento provocato dall'amato piuttosto che dalla perdita di controllo mentale. È un'espressione dell'irrazionalità e della creatività che scaturiscono dalla lucidità e dall'istinto artistico.

  7. Quali sono alcune delle opere principali di Alda Merini?
  8. Alcune delle opere principali di Alda Merini includono "La Terra Santa", "L’altra verità. Diario di una diversa", "Aforismi e magie", e "Sono nata il ventuno a primavera". Queste opere riflettono la sua esperienza personale e la sua visione poetica.

  9. Come Alda Merini descrive la sua esperienza negli ospedali psichiatrici?
  10. Alda Merini descrive la sua esperienza negli ospedali psichiatrici come un periodo di grande sofferenza, paragonandola a una croce senza giustizia. Tuttavia, afferma che questa esperienza le ha rivelato la grande potenza della vita, nonostante gli orrori e le torture subite.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community