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Concetti Chiave

  • La narrativa italiana tra le due guerre si distingue in tre tendenze principali: prosa d'arte, realismo e narrativa fantastica.
  • La prosa d'arte si concentra sull'evocazione di scene e riflessioni attraverso un linguaggio raffinato, influenzata dalla rivista "La Ronda".
  • La linea realistica negli anni '30 si caratterizza per un'immagine critica della realtà italiana, con autori come Alberto Moravia e Grazia Deledda.
  • La narrativa fantastica, influenzata dal surrealismo, esplora elementi magici e surreali con autori come Massimo Bontempelli e Dino Buzzati.
  • Autori della narrativa fantastica creano atmosfere misteriose per esprimere l'angoscia umana di fronte a un destino enigmatico, come visto in "Il deserto dei tartari" di Buzzati.

Indice

  1. Le tre tendenze della narrativa italiana
  2. Prosa d'arte e influenze letterarie
  3. Realismo moderno e critica sociale
  4. Narrativa fantastica e surrealismo

Le tre tendenze della narrativa italiana

Fra le due guerre abbiamo varie esperienze della narrativa italiana e possiamo suddividerle in 3 tendenze:

1) Prosa d’arte;

2) Linea realistica;

3) Linea della narrativa fantastica

Prosa d'arte e influenze letterarie

Si chiama prosa d’arte perché è una forma di scrittura volta non tanto a narrare una vicenda quanto a evocare una scena, un ricordo, un episodio, una riflessione, attraverso immagini suggestive e malinconiche mediate da un linguaggio rarefatto e raffinato. La prosa d’arte guardava alla prosa della rivista “La Ronda” sulla quale scrivevano Riccardo Bacchelli(scrisse “Il mulino del Po”, un’opera di grande prosa d’arte), Antonio Baldini, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi. “La Ronda” guardava a sua volta alle operette morali di Leopardi. A questa linea appartengono Riccardo Bacchelli, Antonio Baldini, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Barilli, Carlo Emilio Garda(milanese).

Realismo moderno e critica sociale

Negli anni trenta si assiste all'affermarsi di un realismo moderno, lontano sia dai modelli naturalisti sia da quelli espressionisti. Osservando la vita sia nei grandi centri urbani sia nella provincia, cerca di proporre un'immagine critica della realtà. In particolare, vengono affrontati temi come la prospettiva della memoria e l'analisi dello spazio sociale in cui si consumano i rapporti tra i personaggi. Alcuni scrittori misero in luce, più concretamente e criticamente aspetti della realtà italiana durante il Ventennio. Tra questi Alberto Moravia, il cui romanzo d’esordio “Gli indifferenti”(incentrato sull’adulterio, Moravia descrive il mondo degli anni 20, la classe borghese che si faceva gli amanti, per loro era normale, erano indifferenti)(1929) fa emergere la “malattia morale” di un mondo borghese privo di veri valori etici. La figura dell’inetto, che già era stata ben presente nella letteratura italiana ed europea, è centrale nel romanzo, che si caratterizza per una prosa realistica, con cui l’autore analizza con freddezza e distacco le vicende dei personaggi.

Altri scrittori che descrivono in toni realistici e critici l’Italia del Ventennio sono: Corrado Alvaro, con “Gente in Aspromonte” (1930); Elio Vittorini, con “Il garofano rosso” e “Conversazione in Sicilia” (1941); Federigo Tozzi con “Con gli occhi chiusi” e “Tre croci”; Grazia Deledda( vinse in premio Nobel nel 1926), con “La madre”(un giovane prete si innamora di una giovane bellissima donna e lascia la sua vocazione). Tutti i romanzi di Deledda sono ambientati in Sardegna, ha guardato ai romanzi russi di Dostoevskij che scavano nel profondo; Riccardo Bacchelli, con “Il mulino del Po”(sul versante della lingua Bacchelli appartiene alla prosa d’arte, mentre per il contenuto alla line realista).

Narrativa fantastica e surrealismo

Negli anni ’20 emerge un filone della narrativa che si può definire fantastico o surreale(era già nato il movimento surrealista), che vede come autori di spicco scrittori come Massimo Bontempelli, Tommaso Landolfi, Alberto Savinio(pittore e scrittore, fratello di Giorgio De Chirico) e Dino Buzzati. Massimo Bontempelli, teorico del “realismo magico”, polemizza con la letteratura verista di fine Ottocento, contro il patetismo e il vittimismo, contro la letteratura accademica e teorizza un’arte capace di scoprire nella realtà del quotidiano un’aura di magia e di inquietudine. Tra le sue opere: “La scacchiera davanti allo specchio” (1922); “Il figlio di due madri” (1929); “Vita e morte di Adria  e dei suoi figli” (1930); “Gente nel tempo” (1937). 

Dino Buzzati crea situazioni e atmosfere misteriose e surreali in cui si manifesta il senso di angoscia dell’uomo di fronte al suo destino enigmatico e incomprensibile. Scrisse “Il deserto dei tartari” (1940).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le tre tendenze principali della narrativa italiana tra le due guerre?
  2. Le tre tendenze principali sono la prosa d'arte, la linea realistica e la narrativa fantastica.

  3. Cosa caratterizza la prosa d'arte nella narrativa italiana?
  4. La prosa d'arte è caratterizzata da una scrittura che mira a evocare scene e riflessioni attraverso immagini suggestive e un linguaggio raffinato, influenzata dalla rivista "La Ronda".

  5. Quali temi affronta il realismo moderno nella narrativa italiana degli anni trenta?
  6. Il realismo moderno affronta temi come la critica sociale, la memoria e l'analisi dello spazio sociale, evidenziando la "malattia morale" della borghesia italiana del Ventennio.

  7. Chi sono alcuni degli autori principali della narrativa fantastica e surrealista italiana degli anni '20?
  8. Alcuni autori principali sono Massimo Bontempelli, Tommaso Landolfi, Alberto Savinio e Dino Buzzati, che esplorano il realismo magico e atmosfere surreali.

  9. Qual è il contributo di Alberto Moravia alla narrativa realistica italiana?
  10. Alberto Moravia ha contribuito con il romanzo "Gli indifferenti", che analizza con freddezza e distacco la società borghese degli anni '20, mettendo in luce la mancanza di valori etici.

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