Concetti Chiave
- "Dissipatio H.G." di Guido Morselli è un romanzo distopico che esplora la solitudine e l'isolamento dopo la scomparsa dell'umanità.
- Il protagonista, rimasto solo, cerca di ricreare la società umana che aveva odiato, costruendo simboli del consumismo.
- Una piazza commemorativa rappresenta la società di massa scomparsa, composta da oggetti come televisori e automobili.
- Il romanzo critica il consumismo, mostrando come il tempo libero sia commercializzato e venduto nella società moderna.
- La narrazione solleva dubbi sull'autenticità del desiderio umano per i beni materiali e il vero significato della vita.
Indice
Il contesto di pubblicazione
Uno dei capolavori di Guido Morselli è sicuramente “Dissipatio H.G.”, un romanzo distopico che venne pubblicato nel 1977, quando ormai lo scrittore bolognese si era suicidato da ben quattro anni, tuttavia l’editore Adelphi raccolse gli scritti delle sue opere mai pubblicate e le mise alle stampe, generando un ciclo di opere che durò dal 1974 al 1978.
La trama del romanzo
Il romanzo narra di un uomo che non solo detesta il genere umano, ma ne ha anche paura e quando decide di porre fine alla propria vita, si guarda intorno e comprende come l’intero genere umano sia ormai scomparso tranne lui, che rimane intrappolato in un mondo vuoto e freddo. Il protagonista si trova dunque alla ricerca di quegli uomini e donne che tanto aveva odiato e arriva al punto di provare a creare delle figure e delle architetture improvvisate che potessero simulare la presenza del genere umano. Nel nono capitolo ad esempio vediamo il superstite realizzare una piazza in memoria degli scomparsi come una sorta di monumento funebre, ricco di simbolismo della società di massa e del consumismo che ormai si era dileguata.
Il simbolismo del cenotafio
Il cenotafio che viene eretto vuole infatti essere rappresentativo della loro presenza sulla terra e infatti presenta alcuni oggetti della tipica vita di un uomo in questa società di consumi: televisioni, furgoncino commerciale, macchina sportiva, macchine fotografiche e telecamere, cineprese, lattine di coca-cola e infine un cartellone pubblicitario. Il basamento è dunque formato da due veicoli, uno è un furgoncino per il trasporto di merci e l’altro invece per le gite di piacere, tutti gli oggetti vengono inoltre recuperati da un’agenzia di viaggi, quasi a voler sottolineare come nella società di massa persino il tempo libero venga commercializzato e venduto.
Critica al consumismo
Il tutto viene rafforzato dal cartellone pubblicitario che mostra un paesaggio delle Bahamas con lo slogan “Voliamo laggiù. Dove la vita è migliore”, il che ha sicuramente un valore evocativo, la società infatti nasce sulla promessa di offrire una vita migliore e basa la sua fortuna sull’idea che a questo traguardo si possa giungere soltanto vivendo un’esistenza all’insegna del consumismo più assoluto e inconsiderato. Ma tutto questo è un inganno, lo stesso Morselli dice “se quelle cose, loro le amavano davvero, perché ci hanno bravamente rinunciato? Forse perché costretti?” oppure magari invece non è possibile escludere che “siano contenti di abitare un mondo” senza tutti quei consumi, in cui non avevano realmente il tempo di vivere.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto di pubblicazione di "Dissipatio H.G."?
- Qual è la trama principale del romanzo "Dissipatio H.G."?
- Qual è il simbolismo del cenotafio nel romanzo?
- Come viene criticato il consumismo nel romanzo?
"Dissipatio H.G." è stato pubblicato nel 1977, quattro anni dopo il suicidio di Guido Morselli, grazie all'editore Adelphi che raccolse e pubblicò le sue opere inedite dal 1974 al 1978.
Il romanzo racconta di un uomo che, dopo aver deciso di suicidarsi, scopre che l'intero genere umano è scomparso, lasciandolo solo in un mondo vuoto e freddo, spingendolo a cercare di ricreare la presenza umana attraverso figure e architetture improvvisate.
Il cenotafio rappresenta la presenza umana sulla terra attraverso oggetti tipici della società dei consumi, come televisioni e automobili, sottolineando come persino il tempo libero sia commercializzato.
Il romanzo critica il consumismo attraverso un cartellone pubblicitario che promette una vita migliore, evidenziando l'inganno di una società che basa la sua fortuna sull'idea di un'esistenza consumistica, mentre in realtà le persone potrebbero essere più felici senza tali consumi.