Concetti Chiave
- Grazia Deledda, nata a Nuoro nel 1871, si dedicò alla letteratura dopo una formazione privata in italiano, latino e francese.
- Il romanzo "Canne al vento" del 1913 consolidò la sua fama, affrontando temi come la fragilità umana e la lotta contro il destino.
- La narrativa di Deledda è profondamente legata alla Sardegna, descritta come un luogo misterioso e senza tempo.
- Nel suo lavoro, spesso utilizza la lingua sarda accanto all'italiano, integrando termini dialettali nelle descrizioni culturali.
- Il personaggio di Efix nel romanzo rappresenta l'interazione tra uomo e natura, avvolto da un senso di colpa e mistero.
Indice
Infanzia e Formazione di Grazia Deledda
Nacque a Nuoro, in Sardegna, il 27 settembre 1871 in una famiglia benestante. Dopo aver frequentato le scuole elementari fino alla classe quarta, Grazia venne seguita privatamente da un professore che le impartì lezioni di italiano, latino e francese .
Mosse i primi passi nel mondo della letteratura pubblicando il suo primo racconto: Sangue sardo . Successivamente nel 1890 si appassionò sempre di più all’etnologia, cioè la scienza che studia e diffonde la cultura dei popoli, fino a pubblicare nel 1895 Anime Oneste e Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna.Disgrazie Familiari e Matrimonio
Successivamente la famiglia venne colpita da una serie di disgrazie: il fratello maggiore, Santus, abbandonò gli studi e divenne alcolizzato, il più giovane, Andrea, fu arrestato per piccoli furti. Il padre morì per una crisi cardiaca il 5 novembre 1892 e la famiglia dovette affrontare difficoltà economiche, in quanto il padre era un ricco imprenditore e per un periodo fu anche sindaco di Nuoro. Quattro anni più tardi morì anche la sorella Vincenza. Il 22 ottobre 1899 si trasferì a Cagliari[8], dove conobbe Palmiro Madesani, un funzionario del Ministero delle Finanze[9], che sposò a Nuoro l'11 gennaio 1900. L’uomo successivamente abbandonò la sua professione per dedicarsi all’attività di agente letterario della moglie. Un tumore al seno di cui soffriva da tempo la portò alla morte nel 1936
Opere e Successo Letterario
Alcune delle sue opere sono: Fior di Sardegna, Racconti Sardi, Cenere, nel Deserto, Marianna Sirca, la chiesa della solitudine e la Madre.
Tra i capolavori più noti della scrittrice Grazia Deledda troviamo il romanzo dal titolo “Canne al vento”. Il libro fu pubblicato nel 1913 e ottenne un ottimo successo di critica e di pubblico; da qui nasce una notorietà e credibilità della scrittrice che la porta a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
Temi di 'Canne al vento'
Nel libro “Canne al vento” vengono affrontati numerosi temi come: la fragilità umana, l’amore, l’onore, la povertà e l’amara consapevolezza di un destino già segnato. Gli uomini sono visti come esseri fragili, piegati come canne al vento, dinanzi alla sorte, una forza soprannaturale che non può essere contrastata e combattuta.
Ambientazione e Lingua del Romanzo
Il romanzo è ambientato nel paesaggio sardo, visto come un mondo senza tempo e pervaso da una sorta di mistero. La scrittrice descrive la Sardegna, soffermandosi da una parte sulla staticità delle antiche usanze di paese e dall’altra rileva il rapido sviluppo industriale e tecnologico. Per quanto riguarda la lingua, invece, nel romanzo Grazia Deledda scrive sia in lingua italiana che in lingua sarda, utilizzando molto spesso termini dialettali.
Personaggi e Trama di 'Canne al vento'
Questo romanzo è incentrato sul personaggio di Efix, che coltiva la terra dell’ultimo podere delle tre sorelle Ruth, Noemi ed Ester Pintor discendenti da una famiglia potente e facoltosa ormai decaduta. La vita di Efix è tormentata dal segreto della quarta sorella Lia, fuggita per sottrarsi alla segregazione da parte del padre Don Zame. Efix cerca di aiutarla contrastando il suo padrone, ma durante la colluttazione Don Zame perde accidentalmente la vita ed Efix si sente responsabile di ciò e decide di mantenere questo segreto e rivelarlo solo anni dopo durante il matrimonio di Noemi.
Efix e il Rimorso
Nel brano “una morte in solitudine” Efix sente di avvicinarsi alla morte ed è ancora fortemente ancorato al rimorso dell’omicidio involontario di Don Zame, così decide di confessare per liberarsi di questo peso che li impedisce di morire in serenità.
Nel brano vi è, inoltre, à la presentazione delle credenze e delle tradizioni popolari e della sua terra popolata da spiriti ed Efix, circondato da queste creature, vive un rapporto magico con la natura, quasi come fosse lui un elemento con la sua saggezza, la sua nobiltà e la sua forza.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati gli eventi significativi nell'infanzia e nella formazione di Grazia Deledda?
- Quali disgrazie familiari hanno influenzato la vita di Grazia Deledda?
- Quali sono le opere più celebri di Grazia Deledda e quale riconoscimento ha ricevuto?
- Quali temi vengono affrontati nel romanzo "Canne al vento"?
- Chi è Efix e quale ruolo ha nella trama di "Canne al vento"?
Grazia Deledda nacque a Nuoro, Sardegna, nel 1871 in una famiglia benestante. Frequentò le scuole elementari fino alla quarta classe e ricevette lezioni private di italiano, latino e francese. Iniziò la sua carriera letteraria con il racconto "Sangue sardo" e si appassionò all'etnologia, pubblicando "Anime Oneste" e "Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna".
La famiglia di Grazia Deledda fu colpita da diverse disgrazie: il fratello maggiore divenne alcolizzato, il più giovane fu arrestato, e il padre morì di crisi cardiaca, causando difficoltà economiche. Anche la sorella Vincenza morì, e Grazia si trasferì a Cagliari, dove sposò Palmiro Madesani.
Tra le opere più celebri di Grazia Deledda ci sono "Fior di Sardegna", "Racconti Sardi", "Cenere", "Marianna Sirca", e "Canne al vento". Quest'ultimo romanzo, pubblicato nel 1913, le valse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
"Canne al vento" affronta temi come la fragilità umana, l'amore, l'onore, la povertà e il destino ineluttabile. Gli uomini sono rappresentati come fragili, piegati come canne al vento di fronte al destino, una forza soprannaturale ineluttabile.
Efix è il protagonista del romanzo "Canne al vento", un contadino che lavora per le sorelle Pintor. È tormentato dal rimorso per la morte accidentale di Don Zame, avvenuta durante un tentativo di aiutare la sorella Lia. Efix mantiene il segreto per anni, rivelandolo solo durante il matrimonio di Noemi.