Concetti Chiave
- Giorgio Caproni, poeta contemporaneo influenzato da Dante e i poeti del XX secolo, scrive su Genova e la madre, simboli della vita e dell'affetto.
- La poesia "Per lei" è dedicata alla madre del poeta, composta da versi semplici e affettuosi, riflettendo il carattere della donna.
- Il linguaggio semplice e scorrevole della poesia utilizza rime facili, vicine alla lingua parlata, per evocare una dimensione familiare e quotidiana.
- Caproni usa rime "facili" per esprimere la semplicità e genuinità della madre, legando il testo a riferimenti letterari profondi.
- Gli aggettivi riferiti alle rime riflettono la semplicità e l'eleganza della madre, contrastando con la complessità della poesia contemporanea.
Indice
L'influenza di Genova e della madre
Giorgio Caproni è un poeta contemporaneo, deceduto nel 1990. La sua formazione affonda le radici sia in Dante che nei poeti del XX secolo come Ungaretti, Montale e Saba. La sua poesia si caratterizza per la presenza di due temi: la città di Genova, in cui ha vissuto quasi 70 anni, e la madre.
La dimensione in salite delle strade genovesi è il simbolo della difficoltà del percorso della vita mentre alla madre egli era legato da un affetto profondo e sincero. Altri temi trasversali della sua produzione poetica sono il viaggio, la fuga e la solitudine, presenti particolarmente nella seconda fase della sua attività poetica.La poesia "Per lei" e la madre
La poesia “Per lei” comprende un’unica strofa, composta da 16 versi liberi con rime baciate e alternate. La figura, ossia il “lei” che compare fin dal primo verso si riferisce alla madre del poeta, Anna Picchi. Appare come una donna operosa, serena, priva di tante complicazioni. Quando il poeta scrive, la donna è ormai morta, ma egli la ricorda in modo affettuoso e le dedica una lirica volutamente semplice, come semplice era lei
Semplicità e profondità letteraria
Il testo presenta un linguaggio funzionale al tema trattato: l’amore per la madre. Per questo, il poeta vuole rime che termino in -are, come quelle delle desinenze dei verbi all’infinito del 1° gruppo; si tratta di rime istintive, facile da trovare come i ricami che la donna era solita realizzare quando era più giovane. Anche il linguaggio è semplice e scorrevole. L’uso frequente di termini vezzeggiativi o diminutivi (orecchini, coralline, collanine) si avvicina alla lingua parlata; la sintassi, che rifiuta ogni ricerca retorica, è molto vicina ad una prosa lineare. Ci possiamo chiedere perché il poeta abbia operato simili scelte. L’autore desidera la semplicità del verso con una rima che evidenzi il carattere quotidiano e discorsivo del contenuto, senza artifici retorici, come erano il carattere e il comportamento della donna. Attraverso la rima insistite, il poeta forse avvicinare il lettore ad una dimensione familiare e quotidiana.
Rime e riferimenti culturali
Il poeta esprime il proprio apprezzamento per le cosiddette rime “facili”. Occorre però sottolineare, a tal proposito che la facilità e la semplicità sono in qualche modo collegate ad una dimensione letteraria più profonda. A questo proposito, è importante citare uno stralcio di un’altra poesia di G. Caproni: “Freschi come i bicchieri/furono i suoi pensieri./Per lei torni in onore la rima in cuore e amore”. (anche in questo caso il “lei” si riferisce alla madre). Qui, all’affermazione che la semplicità e la freschezza della madre devono essere cantate con rime semplici e pure, si accompagna ad un preciso riferimento culturale e letterario: “onore”, “cuore” e “amore” sono tre delle rime che chiudono ciascuna stanza di una celebre ballata di Guido Cavalcanti “Perch’i’ non spero di tornar giammai”, un autore stilnovista di cui G. Caproni era un profondo conoscitore. In tale ballata d’amore, abbiamo i versi seguenti: “ti farà molto onore”, “quando uscirà dal core”, “che fu servo d’Amore”. In sintesi si può affermare che la semplicità e la genuinità reale espressa con rime “chiare”, “vietate” e “ventilate”, cantano la memoria della madre, nascondendo, però, dei riferimenti letterari ben articolati che arricchiscono il testo.
Rime chiare, usuali = immediate, semplici
Rime vietate = vietate dalla poesia contemporanea (Futurismo, Ermetismo, ecc.) che sembra prediligere poco le rime.
Rime aperte, ventilate = ariose, piene di vita
Suoni fini = eleganti, sottili, appena percettibili
Rime coralline = richiama la semplicità naturale del colore del corallo, collegamento all’eleganza della semplicità (probabilmente la donna era solita indossare una collana di corallo)
Rime non labili = non si dimenticano facilmente, durature nel tempo, come la presenza della madre
Rime orecchiabili = rime che per la loro melodia possono essere assimilate ad un testo musicale che si possono ripetere e imparare facilmente
Rima netta = pulita, senza tanti artifici retorici, senza assonanze interne o esterne o allitterazioni. Il concetto si ricollega ai termini dell’ultimo verso (= vedi, elementari, non crepuscolari)
Nell’insieme, le rime devono acquisire il carattere di un’eleganza povera: questa è una nota polemica contro un genere di poesia caratterizzato da toni dismessi e semplici, da temi troppo intimistici e da sentimenti umili.
Domande da interrogazione
- Quali sono i temi principali nella poesia di Giorgio Caproni?
- Come viene descritta la madre nella poesia "Per lei"?
- Qual è lo stile linguistico utilizzato da Caproni nella sua poesia?
- Qual è il significato delle rime "facili" nella poesia di Caproni?
- Come si collega la semplicità delle rime alla figura della madre?
I temi principali nella poesia di Giorgio Caproni sono la città di Genova e la madre, insieme a temi trasversali come il viaggio, la fuga e la solitudine.
Nella poesia "Per lei", la madre è descritta come una donna operosa, serena e priva di complicazioni, ricordata con affetto dal poeta.
Caproni utilizza un linguaggio semplice e scorrevole, con rime facili e termini vezzeggiativi, per avvicinare il lettore a una dimensione familiare e quotidiana.
Le rime "facili" nella poesia di Caproni esprimono semplicità e freschezza, collegandosi a una dimensione letteraria più profonda e a riferimenti culturali come quelli di Guido Cavalcanti.
La semplicità delle rime riflette il carattere quotidiano e discorsivo della madre, esprimendo la sua memoria con eleganza e genuinità, senza artifici retorici.