michaelriccia
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Concetti Chiave

  • La decisione di Cosimo di vivere sugli alberi simboleggia una ribellione contro le convenzioni sociali e richiama le idee di Rousseau sulla superiorità della legge di natura.
  • Il narratore, Biagio, fornisce un punto di vista interno e benevolo, evidenziando la crescita personale di Cosimo e la sua scelta di vita alternativa.
  • Il Barone Arminio rappresenta i valori rigidi e conservatori dell'epoca, cercando di far rispettare a Cosimo le norme sociali del suo stato.
  • La madre di Cosimo, la Generalessa, è un personaggio complesso che combina disciplina militare con tratti di improvvisa tenerezza materna.
  • Ambientato nel Settecento, il romanzo riflette il contesto storico dell'Illuminismo e delle rivoluzioni, influenzando profondamente le scelte e le aspirazioni di Cosimo.

Indice

  1. La scelta di Cosimo
  2. Italo Calvino - Ribellione e libertà nelle scelte individuali
  3. Il narratore e la famiglia
  4. Il contesto storico

La scelta di Cosimo

Italo Calvino - Ribellione e libertà nelle scelte individuali

Al centro della storia è la decisione di Cosimo di vivere sugli alberi, una decisione bizzarra e inizialmente quasi casuale, ma che diviene nel corso del romanzo sempre più consapevole e irrinunciabile.
Il rifiuto di sottostare all'imposizione paterna di mangiare delle lumache, cucinate dalla sorella Battista, si trasforma infatti in una scelta di vita, che rappresenta la rinuncia alle strutture del vivere sociale e richiama il messaggio settecentesco della superiorità della legge di natura teorizzata dal filosofo ginevrino Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) rispetto alle convenzioni civili dell'epoca. Cosimo incarna la volontà di non sottostare alle regole e alle imposizioni e di contestare la realtà comune costruendone un'altra, più libera e alternativa.

Nell'intraprendere «un viaggio che può restare senza ritorno», un po' infantilmente Cosimo lo spiega con una metafora: «"Ma io dagli alberi piscio più lontano!" ».

Il narratore e la famiglia

La narrazione dei fatti è affidata a Biagio, fratello minore di Cosimo. Abbiamo, quindi, un punto di vista interno: il narratore non solo è spettatore interessato, ma spesso anche commentatore delle vicende. Nel corso del romanzo la contrapposizione tra i due fratelli contribuisce a marcare alcuni dei tratti più caratteristici della personalità di Cosimo, pur attraverso uno sguardo che si mantiene sostanzialmente benevolo e curioso. È Biagio, infatti, a incalzare Cosimo con domande, a stuzzicarlo per avere informazioni sulla nuova vita che sta organizzando per sé. Inoltre, Biagio è l'unico della famiglia a preoccuparsi di Cosimo quando comincia piovere. Attorno a Cosimo si muove tutta una serie di personaggi che sono sia espressione di una precisa realtà storica sia singolari tipi umani. Nel brano presentato, oltre a Biagio, spiccano la figura del padre di Cosimo, il Barone Arminio, e della madre, la Generalessa.

• Il Barone incarna i valori di una società rigida e conservatrice: si preoccupa che il figlio si comporti da «gentiluomo» e che subito riprenda i doveri che impone il suo «stato». Così, non stupisce che organizzi per Cosimo lezioni "aeree" di latino con grande disagio per l'anziano precettore.

• La madre, una Generalessa austriaca, viene descritta come un personaggio abituato a osservare ogni cosa con il vigile occhio di un comandante sul campo di battaglia. Eppure, in lei si scorge anche un carattere più "umano", che rivela tratti di improvvisa tenerezza e sollecitudine materna.

Il contesto storico

Secondo volume de I nostri antenati, Il barone rampante è il romanzo più ampio della trilogia. È ambientato nel Settecento, in un'epoca decisamente più vicina alla nostra rispetto al Seicento del visconte dimezzato e al Medioevo del Cavaliere inesistente. La cornice storica in cui si snoda il romanzo è infatti caratterizzata da importanti avvenimenti storici e culturali che hanno profondamente influito sugli sviluppi del pensiero moderno, dall'Illuminismo alla Rivoluzione francese ai mutamenti indotti dalle guerre napoleoniche.

Cosimo è davvero "figlio del suo tempo" e pur restando sui suoi amati alberi, sembra avere tutte le intenzioni di cogliere e mettere a frutto le opportunità e gli stimoli offerti dalla Storia, fin da quando, ad appena dodici anni, dichiara «Non intendo obbedirvi, signor padre [...], me ne duole» e «Per essere pochi metri più su, credete che non sarò raggiunto dai buoni insegnamenti?».

Domande da interrogazione

  1. Qual è la decisione centrale di Cosimo nel romanzo "Il barone rampante"?
  2. La decisione centrale di Cosimo è di vivere sugli alberi, una scelta inizialmente bizzarra ma che diventa consapevole e irrinunciabile, rappresentando una ribellione alle convenzioni sociali e un richiamo alla legge di natura di Rousseau.

  3. Chi è il narratore della storia e qual è il suo ruolo?
  4. Il narratore è Biagio, il fratello minore di Cosimo, che offre un punto di vista interno e benevolo, commentando le vicende e ponendo domande a Cosimo sulla sua nuova vita.

  5. Come vengono descritti i genitori di Cosimo nel romanzo?
  6. Il padre, il Barone Arminio, rappresenta i valori di una società rigida e conservatrice, mentre la madre, la Generalessa, è descritta come un comandante vigile ma con tratti di tenerezza e sollecitudine materna.

  7. In quale contesto storico si svolge "Il barone rampante"?
  8. Il romanzo è ambientato nel Settecento, un periodo influenzato dall'Illuminismo, dalla Rivoluzione francese e dai cambiamenti delle guerre napoleoniche, che hanno contribuito allo sviluppo del pensiero moderno.

  9. Come si relaziona Cosimo con il suo tempo storico?
  10. Cosimo è "figlio del suo tempo" e, pur vivendo sugli alberi, intende cogliere le opportunità offerte dalla Storia, dimostrando una volontà di apprendere e di non obbedire ciecamente alle autorità.

Domande e risposte

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