Alfred71
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Concetti Chiave

  • Il capitolo XII del Principe di Machiavelli discute l'importanza di un esercito leale al Principe e critica le milizie mercenarie per la difesa dei principati italiani del Quattrocento.
  • Machiavelli classifica gli eserciti in mercenari, ausiliari, misti e propri, condannando severamente i mercenari per la loro scarsa motivazione e affidabilità.
  • I mercenari, motivati solo dal guadagno economico, sono descritti come pericolosi e incapaci di proteggere efficacemente lo Stato, spesso causando danni nei territori attraversati.
  • Machiavelli propone che gli eserciti siano composti da cittadini del principato, fedeli alla loro terra, e guidati dal Principe o da un generale fidato, ispirandosi al modello dell'antica Roma.
  • Critica anche i capitani di ventura, suggerendo che il comando militare debba essere affidato a cittadini dello Stato per evitare ambizioni personali e garantire la fiducia.
Questo appunto di Italiano si occupa della spiegazione dettagliata di ciò che Niccolò Machiavelli scrive nel dodicesimo capitolo della sua opera più importante: il ruolo delle milizie mercenarie per la difesa dei principati italiani nell’Italia del Quattrocento e i conseguenti problemi che ne derivano.
Il Principe di Machiavelli, spiegazione del Capitolo XII articolo

Indice

  1. Di cosa tratta il capitolo XII del Principe di Machiavelli
  2. Chi sono i mercenari
  3. La soluzione di Machiavelli

Di cosa tratta il capitolo XII del Principe di Machiavelli

Nel capitolo XII del Principe di Niccolò Machiavelli, l’autore porta in evidenza il gravoso problema delle milizie, ossia dell’esercito che deve difendere lo Stato in caso di guerra.

Secondo lui, un buon principato può contare solo su due cose: una buona legge e delle buone armi. Per armi intende l’esercito a disposizione dello Stato, e tutte le persone che compongono l’esercito devono essere fedeli alla patria e soprattutto al Principe. L’esercito classificato da Machiavelli si distingue in:

  • mercenario, persone che prendono parte a un conflitto senza fare parte di nessuna nazione in guerra, e che sono motivati a combattere solamente per ottenere un vantaggio economico;
  • ausiliario, soldati volontari che prestano servizio di ausilio alle truppe di uno Stato;
  • misto;
  • proprio, o civile, formate appunto da cittadini che combattono per la propria patria.

Machiavelli condanna ferocemente questi eserciti mercenari, sprovvisti di adeguato equipaggiamento e per nulla addestrati a proteggere il territorio secondo le regole dei combattenti veri. Le truppe mercenarie, secondo l’autore, sono molto poco motivate a difendere lo Stato dagli attacchi esterni, sono inutili e pericolose nella loro incompetenza, poiché non hanno nessuna ambizione, sono senza disciplina e sempre pronte al tradimento se si fa loro una proposta più allettante. Inoltre, per codardia potrebbero decidere in qualsiasi momento di darsi alla fuga, causando grosse perdite di uomini nelle fazioni in battaglia e quindi contribuendo a perdere la guerra. Nessuno di questi soldati sarebbe mai disposto a morire per il proprio Principe. Inoltre, a causa delle loro scarse capacità, molti problemi si sono verificati durante il loro passaggio nei territori. Un Principe che si rispetti non potrebbe mai affidarsi a un esercito del genere, poiché metterebbe a repentaglio la stabilità e la credibilità del suo governo, oltre che la sicurezza della città e dei cittadini.

Chi sono i mercenari

I mercenari sono uomini assoldati dagli Stati per condurre battaglie e guerre all’ultimo sangue. Sono per lo più uomini scarto della società, senza ambiziosi e senza disciplina, infedeli, robusti e vili, che partecipavano alle guerre spinti dal guadagno economico o territoriale, senza però appartenere alla nazione che stavano difendendo. La loro pericolosità sta appunto in questo: nell’essere dei senza patria e senza scrupoli, arrivisti e pronti a tutto pur di un proprio guadagno. Inoltre, il passaggio delle truppe mercenarie per i paesi limitrofi al luogo di combattimento portava con sé anche devastazione e violenza, poiché questi uomini durante il loro cammino arraffavano e usavano violenza contro tutto e tutti. Sempre secondo Niccolò Machiavelli, l’uso dei mercenari ha portato alla rovina dell’Italia del Quattrocento. È grazie all’uso dei mercenari che i francesi di Carlo entrarono in Italia.
Il Principe di Machiavelli, spiegazione del Capitolo XII articolo

La soluzione di Machiavelli

Secondo lo scrittore, l’esercito dovrebbe essere guidato e governato sempre dal Principe stesso, i soldati dovrebbero essere scelti tra i cittadini del principato, poiché solo loro difenderanno con la vita la propria terra e la propria gente dagli attacchi degli invasori. Con armi proprie è difficile che il regno cada sotto una tirannia. Con i mercenari è molto più probabile che ciò accada. Machiavelli dà anche un suggerimento nel caso in cui a combattere per la libertà sia una Repubblica senza un principe designato: in questo caso, a comando dell’esercito dovrebbe esserci un generale capo, addestrato e fidato, che guidi le sue truppe seguendo le regole militari dello Stato. Molto meglio se gli eserciti sono composti da cittadini che difendono la loro patria (le milizie "cittadine", come le chiama lo scrittore) e l'esempio storico più immediato a questo riguardo è l'antica Roma, dove appunto l'esercito era formato da contadini-soldati grazie ai quali i Romani ottennero grandiose conquiste in tutto il mondo. Machiavelli condanna anche i capitani di ventura, sia nel caso in cui siano militarmente incapaci, causando sconfitte, sia nel caso siano capaci, perché portati a nutrire ambizioni personali e a cercare di prendere il potere a danno del loro padrone. Anche in questo caso, il modello proposto è quello dell'antica Roma, in cui il comando dell'esercito era affidato ai consoli che, essendo cittadini dello Stato, erano degni di fiducia e controllabili.
La visione dello scrittore è, chiaramente, molto semplicistica, poiché venne concepita per essere adattata a uno Stato come quello della Firenze del Quattrocento, piccola e poco popolosa, in confronto agli Stati odierni.
Per ulteriori approfondimenti sul Principe di Machiavelli vedi anche qua.

Domande da interrogazione

  1. Di cosa tratta il capitolo XII del Principe di Machiavelli?
  2. Il capitolo XII del Principe di Machiavelli discute il problema delle milizie mercenarie e l'importanza di avere un esercito fedele al principato, composto da cittadini piuttosto che da mercenari.

  3. Chi sono i mercenari secondo Machiavelli?
  4. I mercenari sono descritti come uomini senza patria, motivati solo dal guadagno economico, privi di disciplina e fedeltà, e pericolosi per la stabilità dello Stato.

  5. Quali sono i problemi associati all'uso delle milizie mercenarie?
  6. Le milizie mercenarie sono viste come inaffidabili, pronte al tradimento, e incapaci di difendere efficacemente lo Stato, mettendo a rischio la sicurezza e la stabilità del principato.

  7. Qual è la soluzione proposta da Machiavelli per la difesa dello Stato?
  8. Machiavelli propone che l'esercito sia composto da cittadini del principato, guidato dal Principe o da un generale fidato, per garantire la lealtà e l'efficacia nella difesa della patria.

  9. Qual è l'esempio storico che Machiavelli utilizza per sostenere la sua tesi?
  10. Machiavelli cita l'antica Roma, dove l'esercito era composto da cittadini-soldati, come esempio di un modello efficace per la difesa dello Stato e per ottenere conquiste.

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