Concetti Chiave
- Il capitolo finale di "Il Principe" assume un tono vibrante e patetico, discostandosi dall'analisi razionale precedente.
- Machiavelli utilizza un linguaggio immaginoso e ricco di figure retoriche per descrivere le condizioni dell'Italia.
- Il fervore del discorso porta a idealizzare un principe redentore, mettendo in secondo piano le possibilità reali di rinascita politica.
- Nonostante la critica ai principi italiani, Machiavelli vede nei periodi di crisi un'opportunità per un cambiamento positivo.
- Il capitolo conclusivo è integrale al trattato, mirato a smuovere gli animi e contrastare l'inerzia dell'epoca.
Capitolo XXVI Principe - analisi
Il Cambiamento di Tono
Nell'ultimo capitolo il tono del discorso muta: se fin qui l'andamento della trattazione era stato scientifico, rigorosamente e lucidamente razionale nell'analizzare la realtà effettiva, nel ricavarne le leggi della politica e nel fissare le norme di comportamento di un principe virtuoso, ora il tono si fa vibrante e si innalza ad un intenso pathos oratorio. Si pensi solo alla descrizione delle piaghe d'Italia, costruita con il martellare degli asindeti, con effetti di grande intensità emotiva, e si veda anche la perorazione rivolta al redentore dell'Italia, che si fonda sull'incalzare delle interrogative retoriche. Il linguaggio si fa immaginoso, tutto concentrato intorno alla personificazione dell'Italia devastata. In certi punti l'autore assume le vesti del profeta, facendo uso di immagini bibliche. Non meraviglia che questo discorso si chiuda con una citazione poetica di un testo di appassionata impostazione oratoria: la canzone All'Italia di Petrarca.
Fervore e Rinascita Politica
In questo capitolo il fervore fa passare in secondo piano il calcolo preciso delle reali possibilità di una rinascita politica italiana, e soprattutto fa dimenticare a Machiavelli il giudizio estremamente duro che egli dà sull'ignavia dei principi italiani, inducendo a vagheggiare un impossibile principe che liberi l'Italia dai barbari e a trasformare Lorenzo di Piero in una sorta di messia. Ma non è da dimenticare che Machiavelli ritiene i periodi di crisi periodi prolifici. L'Italia perciò è in una condizione favorevole, necessita semplicemente di un valido comandante.
Conclusione e Esortazione Finale
Il capitolo finale non è un membro staccato del trattato, ma una parte essenziale: l'analisi della realtà effettuale doveva necessariamente finire con questa esortazione, perché sin dall'inizio mirava a smuovere gli animi e contrastare l'inerzia contemporanea.