Concetti Chiave
- Il concetto di fortuna è centrale nel pensiero politico di Machiavelli e rappresenta una forza che limita la volontà umana, spesso associata a eventi esterni imprevedibili o influenze astrologiche.
- Machiavelli sottrae il controllo divino sul destino umano, assegnando alla fortuna un ruolo ambiguo e spesso volubile, paragonandola a una donna che necessita di essere dominata.
- La fortuna, secondo Machiavelli, favorisce i giovani audaci e intraprendenti rispetto agli uomini maturi e cauti, sottolineando l'importanza dell'azione decisa e tempestiva.
- La virtù è contrapposta alla fortuna e si manifesta attraverso la volontà, l'energia e la capacità di cogliere le opportunità, che Machiavelli considera essenziali per il successo del Principe.
- Machiavelli incoraggia l'azione umana, suggerendo che l'audacia e l'impeto sono preferibili alla cautela, sebbene riconosca che la fortuna possa introdurre incertezze e ostacoli lungo il cammino.
Indice
Il Ruolo della Fortuna nel Pensiero di Machiavelli
Il concetto di fortuna è fondamentale e ricorrente nel pensiero politico di Machiavelli, anche se non è esente da ambiguità.
La Religione come Strumento del Regno
La domanda che ci dobbiamo porre per introdurre il problema è: L’uomo può tutto? Con la virtù, egli è capace veramente di creare la storia? Nel Medio Evo la risposta al quesito era chiara: La storia è guidata dalla volontà di Dio il quale conosce il fine di ogni cosa e indirizza tutte le azioni umane in tale direzione. Agli uomini resta una parte di libertà, chiamata libero arbitrio. Per Machiavelli Dio non è più presente, almeno nei termini con cui veniva considerato in epoca medioevale. Questo non significa che lo scrittore non sia cattolico; infatti, da documenti scritti sappiamo che in punto di morte abbia confessato i suoi peccati. Tuttavia, nel suo pensiero non c’è posto per Dio e nemmeno la volontà divina sovrasta le azioni umani. Nonostante questo, la religione ha un ruolo ben definito nel principato: serve al Principe per veder realizzati i suoi obiettivi perché contribuisce all’unità e alla grandezza dello Stato, a garantire l’obbedienza e a far vergognare i malvagi. In sintesi si può affermare che la religione è lo strumento del regno. Tutto ciò premesso, in tale situazione, che posto occupa la capacità del Principe? Egli può veramente ogni cosa? La risposta che ci fornisce lo scrittore non è esente da ambiguità soprattutto perché viene introdotto il concetto di “fortuna”.
Fortuna e Astrologia nel Rinascimento
Della fortuna non abbiamo un concetto univoco. A volte si tratta del corso degli eventi contro il quale l’uomo non può fare nulla. A volte, è una forza misteriosa quando Machiavelli parla di influsso degli astri, del Sole, della Luna e dei pianeti. Pertanto, nel concetto di fortuna troviamo anche elementi collegati all’astrologia, conformemente a certe credenze di ampia diffusione durante il Rinascimento. A volte, più in generale, la fortuna coincide con gli eventi esterni indipendenti dalla volontà del Principe. Nel capitolo XXV, Machiavelli, per definire la fortuna ricorre ad una immagina inaspettata: la fortuna è donna, volendo sottolineare con questo il carattere volubile e la necessità di essere dominata, anche con la forza. La fortuna è amica dei giovani perché sono più intraprendenti e più audaci. È meno amica degli uomini maturi, più posati e che procedono con più cautela. Per quanto riguarda la virtù, invece, non ci sono tentennamenti: coincide con la volontà, con l’energia con la capacità di agire e di cogliere repentinamente il momento giusto.
Il concetto di fortuna è fondamentale e ricorrente nel pensiero politico di Machiavelli, anche se non è esente da ambiguità.
La domanda che ci dobbiamo porre per introdurre il problema è: L’uomo può tutto? Con la virtù, egli è capace veramente di creare la storia? Nel Medio Evo la risposta al quesito era chiara: La storia è guidata dalla volontà di Dio il quale conosce il fine di ogni cosa e indirizza tutte le azioni umane in tale direzione. Agli uomini resta una parte di libertà, chiamata libero arbitrio. Per Machiavelli Dio non è più presente, almeno nei termini con cui veniva considerato in epoca medioevale. Questo non significa che lo scrittore non sia cattolico; infatti, da documenti scritti sappiamo che in punto di morte abbia confessato i suoi peccati. Tuttavia, nel suo pensiero non c’è posto per Dio e nemmeno la volontà divina sovrasta le azioni umani. Nonostante questo, la religione ha un ruolo ben definito nel principato: serve al Principe per veder realizzati i suoi obiettivi perché contribuisce all’unità e alla grandezza dello Stato, a garantire l’obbedienza e a far vergognare i malvagi. In sintesi si può affermare che la religione è lo strumento del regno. Tutto ciò premesso, in tale situazione, che posto occupa la capacità del Principe? Egli può veramente ogni cosa? La risposta che ci fornisce lo scrittore non è esente da ambiguità soprattutto perché viene introdotto il concetto di “fortuna”.
Della fortuna non abbiamo un concetto univoco. A volte si tratta del corso degli eventi contro il quale l’uomo non può fare nulla. A volte, è una forza misteriosa quando Machiavelli parla di influsso degli astri, del Sole, della Luna e dei pianeti. Pertanto, nel concetto di fortuna troviamo anche elementi collegati all’astrologia, conformemente a certe credenze di ampia diffusione durante il Rinascimento. A volte, più in generale, la fortuna coincide con gli eventi esterni indipendenti dalla volontà del Principe. Nel capitolo XXV, Machiavelli, per definire la fortuna ricorre ad una immagina inaspettata: la fortuna è donna, volendo sottolineare con questo il carattere volubile e la necessità di essere dominata, anche con la forza. La fortuna è amica dei giovani perché sono più intraprendenti e più audaci. È meno amica degli uomini maturi, più posati e che procedono con più cautela. Per quanto riguarda la virtù, invece, non ci sono tentennamenti: coincide con la volontà, con l’energia con la capacità di agire e di cogliere repentinamente il momento giusto.
Metafore della Fortuna: Donna e Fiume
La fortuna intesa come forza che limita la volontà umana e ne imbriglia l’energia ha qualcosa di misterioso. A questo proposito subentra un’altra metafora: quella del fiume in piena le cui acque tutto distruggono, accumulando detriti ovunque. Se l’immagine della donna da battere ha un senso più razionale, quella del fiume in piena assimila la fortuna alla cieca fatalità contra la quale ogni comportamento non avrebbe alcun effetto. Fra la virtù e la fortuna, troviamo una terza forza: l’occasione, cioè quel qualcosa che la storia offre al Principe, di cui quest’ultimo, grazie alle sue eccezionali capacità deve avvalersi per raggiungere gli obbiettivi.
Machiavelli e l'Audacia Umana
Nell’affrontare il tema della fortuna, riusciamo a vedere, in sintesi, un Machiavelli che è fiducioso nell’agire umano, che esorta ad impegnarsi e ad essere audaci ed impetuosi piuttosto che cauti, anche se ogni tanti affiorano dei dubbi e delle perplessità. e ne imbriglia l’energia ha qualcosa di misterioso. A questo proposito subentra un’altra metafora: quella del fiume in piena le cui acque tutto distruggono, accumulando detriti ovunque. Se l’immagine della donna da battere ha un senso più razionale, quella del fiume in piena assimila la fortuna alla cieca fatalità contra la quale ogni comportamento non avrebbe alcun effetto. Fra la virtù e la fortuna, troviamo una terza forza: l’occasione, cioè quel qualcosa che la storia offre al Principe, di cui quest’ultimo, grazie alle sue eccezionali capacità deve avvalersi per raggiungere gli obbiettivi.
Nell’affrontare il tema della fortuna, riusciamo a vedere, in sintesi, un Machiavelli che è fiducioso nell’agire umano, che esorta ad impegnarsi e ad essere audaci ed impetuosi piuttosto che cauti, anche se ogni tanti affiorano dei dubbi e delle perplessità.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della fortuna nel pensiero di Machiavelli?
- Come viene utilizzata la religione nel principato secondo Machiavelli?
- In che modo Machiavelli descrive la fortuna attraverso metafore?
- Qual è la relazione tra virtù e fortuna nel pensiero di Machiavelli?
- Qual è l'atteggiamento di Machiavelli verso l'audacia umana?
La fortuna è un concetto fondamentale e ricorrente nel pensiero politico di Machiavelli, caratterizzato da ambiguità e collegato a eventi esterni e forze misteriose come l'astrologia.
La religione è vista come uno strumento del regno, utile al Principe per realizzare i suoi obiettivi, garantire l'unità dello Stato e l'obbedienza dei sudditi.
Machiavelli utilizza le metafore della donna e del fiume per descrivere la fortuna, sottolineando il suo carattere volubile e la necessità di dominarla, nonché la sua natura distruttiva e inarrestabile.
La virtù è associata alla volontà e alla capacità di agire, mentre la fortuna rappresenta eventi esterni e imprevedibili; il Principe deve sfruttare le occasioni offerte dalla storia per raggiungere i suoi obiettivi.
Machiavelli è fiducioso nell'agire umano e incoraggia l'audacia e l'impetuosità piuttosto che la cautela, nonostante alcune perplessità e dubbi che emergono nel suo pensiero.