Concetti Chiave
- Il romanzo di Pirandello, inizialmente intitolato "Si gira", esplora l'alienazione dell'uomo moderno schiavo delle macchine.
- Il protagonista, Serafino Gubbio, cineoperatore, si sente ridotto a una semplice appendice della cinepresa, perdendo la sua identità.
- Un evento traumatico durante le riprese porta Serafino a un mutismo simbolico, rappresentando il silenzio degli intellettuali dell'epoca.
- L'opera affronta il concetto di "reificazione", dove l'uomo diventa un mero oggetto, parallelo al periodo prefascista in cui fu scritto.
- Il tema dell'alienazione e della meccanizzazione dell'uomo viene ripreso da Charlie Chaplin nel film "Tempi Moderni".
Indice
Origine e Temi del Romanzo
Questo romanzo fu inizialmente pubblicato con il titolo “Si gira” e solo in seguito venne ristampato con il titolo attuale. Tramite questo romanzo, Pirandello si propone di mettere in evidenza il senso di alienazione che avviluppa l’uomo moderno a servizio della macchina. Il narratore adopera la tecnica dell’analessi, che consiste nel presentare un episodio tramite ricordi frammentati di eventi passati.Serafino Gubbio è un cineoperatore che ha il compito di girare la cinepresa per registrare le scene.
Egli si sente totalmente alienato dal suo lavoro al punto da affermare: “finii d’esser Gubbio e diventai una mano”.La Scena Drammatica
Un giorno Serafino viene incaricato di riprendere con la sua cinepresa la scena dell’uccisione di una tigre da parte di un cacciatore. All’interno della gabbia si trova l’attore che veste i panni del cacciatore, la tigre e un’attrice. L’attore che dovrebbe uccidere l’animale rivolge l’arma contro l’attrice, togliendole la vita per questioni di gelosia, e la tigre, terrorizzata, si avventa sull’uomo e lo sbrana. Serafino, che sta filmando la scena, rinuncia a ogni forma di sentimento e di comunicazione: egli continua meccanicamente a girare la manovella della cinepresa, indifferente al dramma che si sta consumando davanti ai suoi occhi. Da ciò il titolo originario dell’opera: “Si gira”. Serafino diviene muto per lo choc e si rifugia nell’alienazione.
Interpretazioni del Mutismo
Il mutismo di Serafino può avere una doppia interpretazione: potrebbe essere il frutto dell’orrore e del trauma che il protagonista affronta, ma potrebbe anche alludere al mutismo degli intellettuali nei confronti della società durante gli anni della Grande Guerra, periodo in cui fu scritto il romanzo.
Alienazione e Riferimenti Culturali
In riferimento all’atteggiamento che gli intellettuali assunsero durante l’età prefascista si parla di “reificazione”, termine che indica l’uomo muto, diventato una cosa, ridotto a un oggetto alla stregua delle macchine.In questo romanzo, Pirandello rende evidente l’alienazione dell’uomo diventato quasi un’appendice delle macchine che adopera. Questo tema venne riproposto vent’anni dopo la stesura del romanzo, nel 1936, da Charlie Chaplin nel film “Tempi Moderni”, in cui si parla proprio dell’uomo robotizzato.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del romanzo di Pirandello?
- Cosa accade nella scena drammatica del romanzo?
- Come viene interpretato il mutismo di Serafino?
Il tema principale del romanzo è l'alienazione dell'uomo moderno, che diventa un'appendice delle macchine, come evidenziato dal protagonista Serafino Gubbio, un cineoperatore che si sente ridotto a una semplice mano.
Nella scena drammatica, Serafino filma un cacciatore che dovrebbe uccidere una tigre, ma l'attore spara invece all'attrice per gelosia. La tigre, spaventata, attacca e uccide l'attore, mentre Serafino continua a girare la cinepresa, indifferente al dramma.
Il mutismo di Serafino può essere interpretato come una reazione al trauma e all'orrore vissuto, ma anche come un simbolo del silenzio degli intellettuali durante la Grande Guerra, riflettendo l'alienazione e la reificazione dell'uomo.