martina.mazzola03
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Concetti Chiave

  • Pirandello denuncia i pericoli delle innovazioni tecnologiche, criticando l'alienazione meccanica nella società industrializzata.
  • Il romanzo segue Serafino Gubbio, un operatore cinematografico a Roma, che diventa testimone di tragici eventi causati da relazioni complicate e passioni distruttive.
  • Il cinema è visto come una finzione, un gioco che ingoia la vita autentica, riducendo l'uomo a una semplice appendice delle macchine.
  • Le macchine sono descritte come nuove divinità che rendono l'uomo ottuso, schiavo di un sistema che annulla sentimenti e intelligenza.
  • Nella società industriale, l'artista è privato del suo ruolo autonomo, costretto a sottostare alle leggi del mercato e delle masse.

Indice

  1. Pirandello e la critica al progresso
  2. L'arrivo di Serafino a Roma
  3. Il dramma di Giorgio Mirelli
  4. La scena fatale alla Kosmograph
  5. La critica di Pirandello alla società
  6. Il simbolismo delle macchine
  7. La meccanizzazione e l'alienazione
  8. La civiltà meccanica e l'uomo
  9. La monotype e il piano meccanico
  10. Il destino dell'arte industriale

Pirandello e la critica al progresso

Quaderni di Serafino Gubbio operatore è il romanzo con il quale Pirandello vuole misurarsi con la nuova età del progresso tecnico. Lo scrittore denuncia apertamente il pericolo che comportano le innovazioni tecnologiche. Nell’età delle esaltazioni futuriste, Pirandello non esita a pubblicare un romanzo polemico e critico contro la nuova società. Il presente romanzo si fa portavoce degli ideali dell’autore e lotta contro l’alienazione meccanica. La struttura dei Quaderni mentre segna la fine del romanzo ottocentesco, apre la strada al nuovo romanzo del Novecento.

L'arrivo di Serafino a Roma

Una rigida sera di novembre Serafino Gubbio, giovane napoletano attualmente senza impiego, giunge a Roma, dove gli viene offerto un impiego come operatore alla Casa cinematografica “Kosmograph” da Nicola Polacco, amico d’infanzia e compagno di studi, ora regista nella stessa compagnia.

Serafino accetta l’impiego anche perché incuriosito da Varia Nestoroff, un’inquietante avventuriera russa, che, con la propria crudele personalità aveva distrutto la vita di Giorgio Mirelli, pittore di Sorrento e vecchia conoscenza di Serafino.

Il dramma di Giorgio Mirelli

Giorgio viveva con la nonna e la sorella Lidia (Duccella), fidanzata ad Aldo Nuti, giovane aristocratico napoletano, attore dilettante e amico del fratello.

Alla vigilia delle nozze tra Giorgio e Varia, Aldo Nuti, per dimostrare all’amico l’indegnità della donna che stava per sposare, ne diviene l’amante.

Giorgio, ferito dal tradimento, si uccide.

L’orrore del tragico evento allontana i due amanti.

Ma Aldo Nuti, diviso tra amore e odio per la donna (che intanto è divenuta prima attrice della Kosmograph), volendo riavvicinarla, si fa scritturare come attore dalla Casa cinematografica.

La Nestoroff è ora l’amante di un attore siciliano, Carlo Ferro, uomo rozzo e violento.

I rapporti di Varia con gli uomini sono oggetto di particolare studio e curiosità da parte di Serafino Gubbio.

Intanto cresce la simpatia provata da Serafino nei confronti di Luisetta, figlia del padrone di casa Cavalena (sciagurato commediografo, a causa di una difficile situazione famigliare), la quale però è, forse a causa della giovane età, ingenuamente attratta dal Nuti.

La scena fatale alla Kosmograph

Alla Kosmograph si prepara da tempo un nuovo film di soggetto indiano, La donna e la tigre, con una scena finale molto rischiosa, in cui un cacciatore dovrebbe affrontare senza alcuna protezione esterna una tigre reale.

Il ruolo del cacciatore è affidato a Carlo Ferro, ma all’ultimo momento Aldo Nuti ottiene di sostituirlo.

L’attore, seguito da Serafino Gubbio con la propria macchina da presa, entra in una grande gabbia, le cui sbarre sono state coperte di tronchi e fronde per simulare la giungla; attorno al set Varia Nestoroff e altri attori assistono alla scena.

Al “si gira”, nella gabbia viene introdotta la tigre; Aldo Nuti imbraccia il fucile, ma rivolge la mira, attraverso uno spiraglio tra le sbarre, sulla Nestoroff che cade fulminata; la tigre si lancia su Nuti e lo sbrana prima di essere abbattuta.

A Serafino, che con impassibile professionalità aveva ripreso la scena, la voce, per il terrore, “s’era spenta in gola, per sempre”.

Il film, per la morbosa curiosità suscitata dalla “volgare atrocità del dramma”, si rivelò un successo e Serafino, ridotto a un “silenzio di cosa”, pur acquisendo l’agiatezza continuò “- solo, muto e impassibile – a far l’operatore”.

La critica di Pirandello alla società

Luigi Pirandello pubblica, dunque, il romanzo da cui traspare forte la critica contro la nuova società industrializzata, contro il meccanismo delle macchine. Meccanismo che per Pirandello, profondamente pessimista, è sinonimo di alienazione, cancellazione di passato e sostituzione del mondo naturale. Sono proprio questi gli anni in cui si sviluppa l’industria cinematografica e gli anni della sua grande diffusione. Il cinema come un divertimento di massa non sarà per Pirandello altro che una finzione, un ibrido gioco.

Il simbolismo delle macchine

All’inizio del brano proposto il narratore chiede agli uomini se rimane loro ancora anima cuore e mente. Nel monologo di Serafino il battito del cuore è rappresentato da un rumore di sottofondo, un ticchettio innaturale della società industriale.

La meccanizzazione e l'alienazione

La macchina è il simbolo per eccellenza della civiltà moderna e industriale.La meccanizzazione della vita ha annullato i sentimenti, divenuti un inutile ingombro nel sistema produttivo.

Le macchine sono le nuove divinità e l’uomo ne è divenuto schiavo e quel poco di sentimento e di intelligenza umana sarà fagocitato dalle macchine. La macchina rende ottuso e stupido l’uomo. Le macchine riesce ad alienare l’uomo e Serafino è un perfetto esempio di tutto questo, l’operatore si riduce ad una parte sola del suo corpo: la mano, asservita al funzionamento della cinepresa. Questa macchina, producendo film commerciali, ingoia la vita autentica e la restituisce trasformata in storie banali.

La civiltà meccanica e l'uomo

La civiltà meccanica impone alla vita un ritmo frenetico che travolge l’uomo, questi non ha più tempo per dedicarsi alla propria interiorità, in fondo all’anima gli resta soltanto un disagio sordo, che, a lungo andare, rischia di farlo impazzire.

Serafino propone di opporsi a tutto ciò vivendo attimo per attimo. L’uomo deve cercare di salvare la fluidità della vita.

La monotype e il piano meccanico

Nel secondo passo le macchine assumono una fisionomia più precisa e concreta nelle forme del monotype e del piano meccanico.

La monotype è una “Bestiaccia Mostruosa”, un pachiderma che “mangia piombo e caca libri”. Il libro, che dovrebbe essere il veicolo del pensiero e della spiritualità più elevata, a causa della meccanizzazione, si riduce a sudicio escremento.

La macchina riduce l’uomo a propria appendice, infatti il suo unico compito è quello di nutrirla con lingotti di piombo e starla a guardare.

Serafino ha lo stesso ruolo con la sua macchina, è ridotto ad una mano che gira la manovella.

Il destino dell'arte industriale

Attraverso l’immagine del piano meccanico, Pirandello esprime la sua opinione sul destino dell’arte nella società industriale: la macchina ha sostituito l’artista e quindi questi diviene inutile.

Il risultato di questo processo è la cancellazione dell’arte, infatti è emblematica la figura del violinista, ormai inutile si rifugia nell’alcol fino ad autodistruggersi.

La polemica è evidente, per Pirandello l’artista nella realtà industriale non ha un ruolo autonomo ma è costretto a sottostare alle leggi del mercato, alle esigenze produttive e allo svago delle masse come se questo fosse merce di consumo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del romanzo "Quaderni di Serafino Gubbio operatore"?
  2. Il tema principale del romanzo è la critica alla nuova società industrializzata e alle innovazioni tecnologiche.

  3. Chi è Serafino Gubbio e cosa accade nella sua vita?
  4. Serafino Gubbio è un giovane napoletano senza impiego che viene assunto come operatore alla Casa cinematografica "Kosmograph". Nella sua vita, si innamora di Varia Nestoroff, un'inquietante avventuriera russa, e assiste alla tragedia che coinvolge il suo amico Giorgio Mirelli.

  5. Qual è il ruolo delle macchine nella società descritta nel romanzo?
  6. Le macchine sono considerate le nuove divinità e l'uomo ne è diventato schiavo. La meccanizzazione della vita ha annullato i sentimenti e ha reso l'uomo ottuso e stupido.

  7. Come viene rappresentata l'arte nella società industriale descritta nel romanzo?
  8. Nella società industriale descritta nel romanzo, l'arte viene cancellata e l'artista diventa inutile. L'arte è costretta a sottostare alle leggi del mercato e alle esigenze produttive.

  9. Qual è il destino dell'artista nella società industriale secondo Pirandello?
  10. Secondo Pirandello, l'artista nella società industriale diventa inutile e viene sostituito dalla macchina. L'artista è costretto a sottostare alle leggi del mercato e allo svago delle masse.

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