Concetti Chiave
- Pirandello nelle sue prime opere esplora il Verismo e la tradizione siciliana, ma si distacca presto dal positivismo verista per abbracciare un relativismo ispirato a Schopenhauer.
- Il contrasto tra vita e forma diviene centrale, con un relativismo e nichilismo che si manifestano nell'umorismo, visto come riflessione critica e messa in discussione dei valori esistenziali.
- Il romanzo "Il fu Mattia Pascal" esemplifica la futilità delle convenzioni sociali e introduce un moderno relativismo, superando il modello classico eroico con un protagonista incerto come Amleto.
- Pirandello rappresenta la vita come un flusso inarrestabile e ciclico, costringendo l'uomo a indossare "Maschere" per fermare l'incertezza e cercare di mantenere la propria vera identità attraverso la follia.
- Ne "I vecchi e i giovani" e nelle "Novelle per un anno", Pirandello combina umorismo e analisi storica-sociale, evidenziando il fallimento dell'Italia post-risorgimentale e l'assenza di verità assolute tramite monologhi e elementi surrealistici.
Indice
Pirandello e il Verismo
Nelle prime opere narrative, Pirandello rivisita il Verismo e la letteratura regionalistica, traendo i primi temi dalla tradizione siciliana. Ma già con L’esclusa aumenta il distacco dal positivismo verista. Presto, il contrasto tra vita e forma, diviene sempre più centrale nella produzione pirandelliana. Lo scrittore si avvicina infatti ad un relativismo simile a quello di Schopenhauer, affermando che la vita consista in un costante divenire.
Relativismo e Umorismo
Contemporaneamente però rimangono degli elementi irrazionali tipicamente tardoromantici, e alcuni mitico-simbolici. Questo relativismo, impregnato anche di nichilismo, è visibile nella concezione che l’autore ha dell’umorismo. Esso è infatti il sentimento del contrario, ovvero frutto di una riflessione critica, che porta alla messa in discussione di valori esistenziali e di verità assolute. Con questo viene evidenziata anche la differenza tra persona e personaggio, ovvero le parti ce l’uomo deve recitare quotidianamente, arrivando così ad una scomposizione dell’io.
Il Fu Mattia Pascal
Con il romanzo Il fu Mattia Pascal del 1904, Pirandello descrive la futilità delle convenzioni e la nascita di un relativismo moderno, che supera quello tolemaico, trasformando l’eroe classico Oreste in un Amleto senza alcuna certezza. Pirandello non affronta le sue tematiche con atteggiamento filosofico, ma solo come artista. Il suo atteggiamento nei confronti della società e quello di colui che crede nel fallimento del Positivismo, che mentre con D’Annunzio e Pascoli aveva trovato appiglio nell’Estetismo, e nella famiglia e nella Fede.
Maschere e Identità
Pirandello identifica la vita come un magma inarrestabile, quindi come un ciclo vorticoso d’incertezza, che l’uomo cercherà di fermare attraverso immagini fisse. Queste vengono chiamate dall’autore “Maschere”, rappresentanti la solitudine e la disgregazione dell’identità umana. Egli identifica tuttavia una sola salvezza, un solo appiglio, quello della follia, del fingersi pazzi; per poter mantenere la propria ver identità.
I Vecchi e i Giovani
Il romanzo I vecchi e i giovani invece rappresenta il tentativo dell’autore di unire la propria poetica sull’umorismo, con un’analisi storica e sociale, imitando così i Veristi; e sottolineando il fallimento dell’Italia post-risorgimentale, descrivendo molte classi sociali.
Novelle per un Anno
Il relativismo e il nichilismo di Pirandello è notabile anche nelle sue Novelle per un anno, in cui lo scrittore spesso sviluppa argomentazioni paradossali e punti di vista straniati per sottolineare la mancanza di assolutezza. Egli utilizza spesso lunghi monologhi, elementi surrealistici, e argomenti storici.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del Verismo nelle prime opere di Pirandello?
- Come si manifesta il relativismo nell'opera di Pirandello?
- Qual è il significato delle "Maschere" secondo Pirandello?
- In che modo Pirandello unisce umorismo e analisi storica nel romanzo "I Vecchi e i Giovani"?
Nelle prime opere narrative, Pirandello rivisita il Verismo e la letteratura regionalistica, ma si distacca presto dal positivismo verista, concentrandosi sul contrasto tra vita e forma.
Il relativismo di Pirandello, influenzato da Schopenhauer, si manifesta come un costante divenire della vita e si riflette nell'umorismo, che mette in discussione valori esistenziali e verità assolute.
Le "Maschere" rappresentano immagini fisse che l'uomo usa per fermare il ciclo d'incertezza della vita, simbolizzando la solitudine e la disgregazione dell'identità umana.
Nel romanzo "I Vecchi e i Giovani", Pirandello unisce la sua poetica sull'umorismo con un'analisi storica e sociale, imitando i Veristi e sottolineando il fallimento dell'Italia post-risorgimentale.