Concetti Chiave
- Luigi Pirandello was born in 1867 near Agrigento, and his upbringing was significantly influenced by a patriotic atmosphere, which is reflected in his novel "I vecchi e i giovani".
- Pirandello's early literary career included poetry and novels, but he gained international fame through his theatrical works, starting with "Lumìe di Sicilia" in 1910.
- A personal and financial crisis in 1903 deeply affected Pirandello's life, leading to his wife's mental health issues and his need to support the family through his writing.
- His theatre company, Teatro d’Arte, was established in 1924, with Marta Abba as the leading actress, influencing his final theatrical phase until his death in 1936.
- Pirandello's works explore the fluidity of reality and identity, challenging the notion of an absolute truth and emphasizing the relativity of life experiences.
Indice
Le origini e la famiglia di Pirandello
Nacque il 28 giugno 1867 in una località di campagna, nei pressi di Girgenti, l’attuale Agrigento, chiamata Caos, forse per la vicinanza di una selva dalla vegetazione molto fitta o magari perché essa era a strapiombo sul mare: in greco infatti, chaos significa baratro o abisso. Per sfuggire ad una epidemia di colera, i suoi genitori avevano infatti pensato di lasciare la città, dove il pericolo di contagio era altissimo, e di trovare riparo in una casa colonica di loro proprietà [lui stesso scrisse “io sono figlio del Caos” in “Frammento d’autobiografia”]. Suo padre Stefano aveva combattuto al fianco di Garibaldi in Sicilia e aveva spostato nel 1863 la sorella di un suo compagno d’armi, Caterina Ricci Gramitto, la quale proveniva a sua volta da una famiglia di ferventi spiriti liberali e questo clima patriottico lo influenzò nel romanzo “I vecchi e i giovani”. La famiglia poteva considerarsi agiata, in quanto il padre gestiva l’estrazione dello zolfo da alcune miniere prese in affitto e lo stesso Pirandello lavorò come addetto al peso minerale per alcuni mesi, l’industria paterna tuttavia subì un primo dissesto finanziario che li costrinse a trasferirsi a Palermo.
Gli studi e le prime opere
In seguito l’attività ritornò fiorente e Luigi poté iscriversi alla facoltà di lettere di Roma, e nel 1889 pubblicò la prima raccolta di versi a spese del padre chiamata “Mal Giocondo”, poi a causa di un contrasto con un latinista suo professore cambiò università e frequento quella di Bonn, in Germania per poi ritornare a Roma, ricevendo da casa un assegno mensile. Qui si inserì subito negli ambienti letterari e conobbe Luigi Capuana che lo esortò a cimentarsi con la narrativa, così nel 1901 uscì “L’esclusa” e nello stesso anno sposò Maria Antonietta Portulano, figlia di socio di affari del padre e da cui ebbe tre figli.
Negli anni successivi proseguì la sua prima passione, ossia la poesia, pubblicando “Elegie renane” e la traduzione delle “Römische Elegien” di Goethe.
La crisi economica e il teatro
A sconvolgere la vita economia e domestica di Pirandello capitò nel 1903 una catastrofe imprevista: l’allagamento, a causa di una frana, di una grande zolfara su cui il padre aveva investito tutto il patrimonio della famiglia nonché la dote della nuora. A pagarne il prezzo maggiore fu la moglie, il cui già fragile equilibrio psichico fu definitivamente sconvolto: colpita da una grave forma di paranoia dovette essere ricoverata in una casa di cura, anche se Pirandello la accudì finché poté per più di 15 anni, e oltre a ciò si poneva il problema del sostentamento della famiglia cui dovette provvedere coi soli proventi del proprio ingegno. Nel 1904 vennero pubblicati “Il fu Mattia Pascal” e “Bianche e nere”, una raccolta di novelle a cui seguirono altre novelle e romanzi ma la sua fama mondiale si deve al successo clamoroso delle sue opere teatrali. I suoi copioni arrivarono anche tardi sulle scene, e arrivarono principalmente per merito di Nino Martoglio, commediografo e capocomico siciliano, che nel 1910 incitò Pirandello a trascrivere per il teatro la novella “Lumìe di Sicilia”, ne risultò un atto unico che venne rappresentato sempre nel 1910 dallo stesso Martoglio. I primi esperimenti pirandelliani di scrittura teatrale risalgono agli ultimi anni dell’Ottocento, ne è ulteriore conferma la commedia in tre atti, la svolta avvenne nel 1916 della versione teatrale di “Pensaci, Giacomino!” e di “Liolà”, il 1922 segnò l’inaugurazione del successo internazionale con la rappresentazione dei “Sei personaggi” a Londra e a New York. L’impegno di Pirandello in campo drammaturgico si tradusse nella costituzione, nel 1924, della compagnia del Teatro d’Arte, nello stesso anno aderì al partito fascista forse per ottenere finanziamenti e aiuti al suo progetto teatrale: la compagnia, con sede a Roma, restò in vita per tre stagioni, dal 1925 al 1928, ed ebbe come prima attrice Marta Abba. Lei non fu solo interprete ma anche principale ispiratrice dell’ultima stagione teatrale di Pirandello, il quale curava personalmente le regia degli allestimenti teatrali e si comportò da vero capocomico, tenendo anche alcune lezioni ai propri attori. Accarezzò anche il sogno ambizioso di fondare un teatro di stato, elaborando il progetto insieme all’avvocato e impresario teatrale Paolo Giordani fino al 1926, morì poi di polmonite nel 1936, due anni dopo aver ricevuto il premio Nobel.
La filosofia e l'eredità di Pirandello
All’origine della sua produzione troviamo la convinzione che la realtà sia trasformazione continua, un flusso incessante, un caos e volerne ricavare un senso sarebbe una pretesa sciocca in quanto la conoscenza assoluta si trova completamente al di fuori della nostra portata: tutto è relativo e questa è l’unica verità indiscutibile. Anche il soggetto è in perpetua metamorfosi, di conseguenza fissare un’identità univoca per una persona si rivela un’astrazione e ogni sforzo di mettere ordine al magma dell’esistenza risulta lesivo alla libertà, soffocando la vita alla “prigione della forma”, nelle diverse circostanze però mostrare solo una maschera temporanea. Le sue opere vogliono quindi disingannarci, liberarci dall’illusione positivista che esista una verità immutabile, Pirandello è il maestro del disincanto che elegge a suo portavoce un personaggio, che ha provato su di sé l’esperienza del disinganno e ha capito come vanno realmente le cose, affidandogli l’incarico di demolire tutte le convinzioni ideologiche a cui si appoggia l’interlocutore, dissociandosi dalla pagliacciata collettiva. Per conferire evidenza ha l’abitudine di ricorrere alla prova dell’esempio, che presenta un che di paradossale: in Mattia Pascal, vediamo la vincita milionaria e il clamoroso errore commesso della moglie, che aveva creduto di riconoscerlo nel povero suicida morto affogato.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e la famiglia di Luigi Pirandello?
- Come si sviluppò la carriera accademica e letteraria di Pirandello?
- Quali eventi influenzarono la vita economica e familiare di Pirandello?
- Come si sviluppò la carriera teatrale di Pirandello?
- Qual è la filosofia alla base delle opere di Pirandello?
Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 vicino a Girgenti, oggi Agrigento, in una località chiamata Caos. La sua famiglia era agiata grazie all'attività mineraria del padre, Stefano, che aveva combattuto con Garibaldi. La madre, Caterina Ricci Gramitto, proveniva da una famiglia di spiriti liberali.
Pirandello studiò lettere a Roma e poi a Bonn, in Germania. Pubblicò la sua prima raccolta di versi nel 1889 e, incoraggiato da Luigi Capuana, si dedicò alla narrativa, pubblicando "L’esclusa" nel 1901.
Nel 1903, una frana allagò una zolfara su cui il padre aveva investito, causando una crisi economica. La moglie di Pirandello, già fragile psicologicamente, fu colpita da paranoia e ricoverata. Pirandello dovette sostenere la famiglia con i proventi delle sue opere.
La carriera teatrale di Pirandello decollò grazie a Nino Martoglio, che lo incoraggiò a scrivere per il teatro. Il successo internazionale arrivò nel 1922 con "Sei personaggi in cerca d'autore". Fondò la compagnia del Teatro d’Arte nel 1924 e collaborò con Marta Abba.
Pirandello credeva che la realtà fosse un flusso continuo e che la conoscenza assoluta fosse irraggiungibile. Le sue opere mirano a disingannare il pubblico dall'illusione di una verità immutabile, mostrando la relatività e la metamorfosi continua dell'identità umana.