Concetti Chiave
- Luigi Pirandello è un autore italiano del Novecento di fama mondiale, noto per la sua rivoluzione nel teatro che ha influenzato profondamente la cultura del XX secolo.
- La vita di Pirandello è segnata da influenze siciliane, tedesche e romane, contribuendo alla sua formazione psicologica e culturale, nonché da eventi familiari drammatici che si riflettono nelle sue opere.
- Le opere di Pirandello includono romanzi, novelle e opere teatrali, con temi ricorrenti come il relativismo conoscitivo, l'umorismo e la frantumazione dell'io, esplorando la molteplicità delle identità umane.
- Pirandello sviluppa una poetica unica che critica simbolismo e verismo, proponendo invece una soggettività artistica assoluta e introducendo concetti come la "lanterninosofia" per descrivere la conoscenza limitata dell'uomo.
- Le opere teatrali di Pirandello sono suddivise in tre gruppi, tra cui il teatro dialettale, il metateatro e il teatro dei miti, con lavori innovativi come "Sei personaggi in cerca d'autore" che sfidano la struttura tradizionale del teatro.
Indice
- Pirandello e la sua influenza
- Formazione e influenze culturali
- Vita personale e opere teatrali
- Successo e riconoscimenti
- Relativismo e umorismo
- Teoria della lanterninosofia
- Novelle per un anno
- Il treno ha fischiato
- Patente e superstizione
- Il fu Mattia Pascal
- L'esclusa e Il turno
- I vecchi e i giovani
- Quaderni di Serafino Gubbio operatore
- Uno, nessuno e centomila
- Teatro dialettale ed umoristico
- Metateatro e sperimentazione
- Sei personaggi in cerca d’autore
Pirandello e la sua influenza
Si apre la stagione degli autori che si occupano di narrativa. Pirandello è l’unico scrittore italiano del Novecento famoso in tutto il mondo; egli è ancora oggi rappresentato nei teatri in quanto ha attuato una rivoluzione nel teatro, tanto da avere grande influenza sull’immaginario e sulla cultura del XX secolo. Con Pirandello entrano nella letteratura italiana alcuni dei caratteri fondamentali della ricerca dell’avanguardia europea nel primo Novecento.
Formazione e influenze culturali
Tre diversi ambienti influiscono sulla formazione psicologica e culturale di Pirandello: quello siciliano, quello tedesco, quello romano.
L’ambiente siciliano contribuisce a determinare la fisionomia psicologica ma anche quella sociale e politica dello scrittore
Vita personale e opere teatrali
Nasce ad Agrigento nel 1877 da una famiglia in cui la figura del padre è particolarmente ingombrante: si tratta di un piccolo imprenditore ligure che compra solfanare in Sicilia, le quali gli daranno problemi economici e riverserà sulla famiglia.
Conosce Freud, Nietzsche quando va in Germania. Si laurea a Bonn.
Da Agrigento dove ha una tenuta chiamata chaos, si trasferisce a Roma dove viene a contatto con scrittori quali Capuana.
Sua madre è malata e viene ricoverata, la situazione precipita in seguito ad un allagamento e la famiglia Pirandello perde quasi tutte le minerie e quindi i possedimenti.
È il periodo in cui scrive Il fu Mattia Pascal, egli come il protagonista desidera sparire da vita che lo opprime e iniziarne una nuova.
Scrive romanzi e novelle da cui nasce l’idea di trasporle in opere teatrali, il teatro è la forma di evasione dalla realtà maggiore per Pirandello Pirandello si sposa ma sua moglie vivrà in una clinica per malattie mentali fino alla morte.
Successo e riconoscimenti
Le opere teatrali dell’autore hanno successo e le compagnie le rappresentano, la sue fama cresce e a cambiare il modo di pensare il teatro sarà l’opera 6 personaggi in cerca d’autore
Fonda la propria compagnia di attori, vive una vita da girovago
Sale al potere mussolini e nel 24 gli viene chiesto di aderire alla lista di intellettuali fascisti, ma non scrive opere con idee nazionaliste o questioni politiche
Ha una relazione con giovane attrice
Raggiunge fama nazionale tanto che nel 1934 vince premio nobel letteratura
Muore nel 36, stava lavorando a Cinecittà e stava mettendo in scena il film del fu Mattia Pascal. Non ha voluto un funerale politico ma una cerimonia funebre riservata. Le sue ceneri sono state disperse nella sua casa chaos
• Novelle per un anno, ambientate in Sicilia e Roma (STAGIONE DEL SURREALISMO 1926-1936 )
• Saggio L’umorismo, scritto per vincere una cattedra universitaria dove spiega la differenza tra comicità e umorismo (Narrativa umoristica 1904-1915)
• Romanzi: L’esclusa, Il fu Mattia Pascal, Quaderni di serafino gubbio operatore, Uno nessuno e centomila
• Teatro: La giara, La patente, Il berretto a sonagli, Così è (se vi pare), Enrico IV, 6 personaggi in cerca d’autore
Relativismo e umorismo
La cultura di Pirandello presenta caratteristiche che derivano da una forte influenza del pensiero positivista nella variante negativa tipica del verismo, da cui prende il materialismo, il raccontare fedelmente la realtà e l’ambientazione contadina della Sicilia arretrata dei minatori e dei pescatori un po’ come verga, i personaggi pirandelliani sono umili, tuttavia Pirandello non può essere considerato verista dato che non applica le tecniche veriste, secondo lui l’arte è assoluta soggettività. Critica dunque il simbolismo e il l’estetismo decadente, mostrando avversione a D’Annunzio
Relativismo conoscitivo= esistono tante verità, ogni individuo ha la propria. Secondo Pirandello, l'uomo non possiede unìunica personalità immobile e immutabile, ma molteplici, attraverso quella che lui chiama frantumazione dell'Io. Ogni individuo, insomma, manifesta più aspetti della personalità in base all'interlocutore o al contesto. Non esiste quindi una verità assoluta, ma ogni realtà è vincolata al relativismo, in base al quale ciascun aspetto del mondo viene percepito differentemente.
Umorismo/comicità: l’elaborazione della poetica dell’umorismo avviene fra il 1904 e il 1908, quando esce il volume L’umorismo, dove espone la sua poetica un po’ come il fanciullino di pascoli.
Si tratta di una caratteristica presente in qualsiasi epoca: tutti si sono dovuti confrontare con l’umorismo, persino Leopardi presentava con leggerezza apparente alcune questioni. Bisogna però distinguere quello presente nella letteratura di tutti i tempi da quello della sua poetica: Pirandello oscilla sempre, ogni volta che parla dell’umorismo, fra una visione ontologica dell’umorismo, considerato come una possibilità perenne dell’uomo, e invece una sua visione storica, derivante da particolari condizioni che hanno posto in crisi le antiche certezze. Da un lato infatti egli vede un limite connaturato all’uomo, che da sempre vive in un mondo privo di senso e che tuttavia si crea una serie di autoinganni e di illu-sioni attraverso i quali cerca di dare significato all’esistenza: in questa prospettiva, l’umorismo sarebbe l’eterna tendenza dell’arte a svelare tale contraddizione. Nel comico è assente la riflessione. Il comico nasce in-fatti dal semplice e immediato «avvertimento del contrario», dall’avvertire, con un sussul-to irresistibile che provoca il riso, che una situazione o un individuo sono il «contrario» di co-me dovrebbero essere. Invece l’umorismo è il «sentimento del contrario» che nasce dalla riflessione: riflettendo sulle ragioni per cui una persona o una situazione sono il «contrario» di come dovrebbero essere, al riso subentra il sentimento amaro della pietà.
Pirandello crea opere molto ironiche con situazioni surreali; quando scatta la risata quando c’è un contrario=qualcosa che si allontana dalla normalità, vi è l’avvertimento del contrario->resto nel comico, nella superficie; se nel momento in cui rido scatta riflessione ed è più profondo allora avvenimento umoristico->sentimento contrario.
Differenza vita e forma: la vita è il nostro modo di essere liberi quando non si hanno freni che ci impongono un determinato modo di essere, è fluida ma non possiamo vivere seguendo questo flusso senza forme che ci vengono imposte da quando nasciamo.
Indossiamo quindi delle maschere diverse, in alcuni luoghi riusciamo a toglierle, ci mostriamo come uno ma siamo 100 mila e quindi nessuno. Il soggetto, costretto a vivere nella «forma», non è più una «persona» integra, coerente e compatta, fondata sulla corrispondenza armonica fra desideri e realizzazione, passioni e ragione; ma si riduce a una «maschera» (o a un «personaggio») che recita la parte che la società esige da lui. La follia è una delle scappatoie dell’uomo per esprimere l’io
Teoria della lanterninosofia
Elabora la teoria chiamata la lanterninosofia: teoria filosofica esposta da Mattia Pascal al proprietario della pensione in cui egli alloggia, Anselmo Paleari, il quale ama filosofeggiare. Secondo questa teoria gli uomini hanno la possibilità di conoscere soltanto poco della realtà, poiché sono dotati di un lanternino che genera poca luce e che quindi non permette loro di avere una conoscenza completa della realtà: il mondo così come appare è soltanto un’illusione, generata dalla luce del lanternino che tende a tramutare la natura di ciò che ci circonda. L’uomo è quindi disorientato, quando fa luce su un aspetto della propria vita, un altro aspetto della società della propria vita o degli altri diventa buio, ciò che prima era chiaro diventa oscuro. Ogni lanternino è diverso dall’altro; e pure, nella stessa maniera, ogni individuo lo è dall’altro, e così ciò in cui crede, ciò che percepisce e ciò che sente. Espediente per poter leggere vita in maniera distaccata. Grandi problemi vita hanno bisogno di luce più grande (lanternone) ma nostro sguardo concentrato su piccole miserie della quotidianità.
Novelle per un anno
Pirandello scrisse novelle durante il corso di tutta la sua vita, ma nel 22 decise di riorganizzare tutta la sua produzione allinterno di un unico progetto artistico ed editoriale. Vuole riunire i racconti sotto il titolo di Novelle per un anno, suddividendoli in 24 volumi contenenti 15 novelle ciascuno, cosi sarebbero state circa una per ogni giorno dell’anno.
Non le scrive tutte, poiche si dedica al teatro e si allontana da questo genere
Le novelle non sono in ordine cronologico e neppure raggruppate per tematiche, aal contrario vige la legge del caos e del caso. È dunque un’opera allegoria del carattere frantumato della vita in cui rappresenta il disordine della vita reale, l’entropia: natura lasciata a se stessa che tende al disordine e non è perfetta, dove per mantenere l’ordine l’ uomo deve impiegare energie
I critici hanno rintracciato dei gruppi tematici tuttavia:
-ambientazione siciliana simile nelle tematiche al verismo ma non nelle tecniche , uso del dialetto, tema superstizioni e rapporto con famiglia;
-novelle romane: a Roma entra in contatto con ambiente borghese quindi tanti personaggi borghesi come fu Mattia Pascal, tematiche legate a mondo grigio dell’impiegato, vengono raccontati tic e manie, tentativo di fuggire da monotonia: tema follia e fuga;
-novelle surreali: apparentemente non si trova nulla di anormale se non per qualche dettaglio, Pirandello ama creare situazioni al di là dell’immaginazione definite pirandelliane perche assurde, molteplici tematiche tutte caratterizzate da umorismo anche quelle più tragiche e la forma è rappresentata come una gabbia (la prima che l’uomo deve sopportare è la famiglia), relativismo conoscitivo e frantumazione dell’io
Stile Linguaggio basso e quotidiano quasi impiegatizio, narrazione discorsiva , varietà dei punti di vista adottati: prima, terza persona, appello al voi, al tu, forma epistolare, narrazione oggettiva
Il treno ha fischiato...
Il treno ha fischiato
Pubblicata per la prima volta nel 14 sul corriere della sera
Ambientazione: Roma, settore edilizio della piccola media borghesia
Trama: il protagonista è un impiegato, il contabile Belluca instancabile e sottomesso che lavora anche di notte perché vive con la moglie, la suocera è la sorella di quest’ultima, tutte e tre cieche e le due figlie vedove coi rispettivi figli. si ribella improvvisamente al suo capoufficio e preso per pazzo viene condotto in manicomio in quanto vaneggia di un treno che ha fischiato. Solo alla fine è svelata l’apparente pazzia di Belluca: ha sentito una notte il suono di un treno che gli ha ricordato i luoghi dove è stato da giovane, fantasticare sui luoghi che non ha mai visto (EPIFANIA, JOYCE DUBLINERS).
Infine il protagonista ricomincia a lavorare ma con la consapevolezza dell’esistenza di un mondo di evasione in cui rifugiarsi il cui solo pensiero l’avrebbe alleggerito dalle angustie quotidiane.
Tematiche: 2 forme: famiglia lavoro che prendono il sopravvento sulla vita, fuga da convenzioni, tentativo di togliere maschere: unica soluzione tornare ad indossare una maschera che ci fa accettare condizione, umorismo e relativismo conoscitivo: punto di vista dei colleghi e dei medici, si alternano invece le prospettive dello stesso protagonista e della voce che conduce la narrazione in prima persona che rappresentano l’opinione comune, e quella della voce narrante (che coincide in buona misura con quella dello stesso Belluca).
Stile: voce narrante vicino di casa che ripercorre gli eventi a ritroso per ricostruire la vicenda e cercare la verità. Lessico tecnico legato alla professione e semplice legato all’evasione mentale
Una delle novelle più famose, tanto che è stata amtrasposta anche in opera teatrale
Titolo: Patente intesa come licenza per fare qualcosa, in questo caso lo iettatore
Ambiente: Realtà tipicamente siciliana di pregiudizio nei confronti di una persona considerata uno iettatore, la cui vita è rovinata a causa di ciò: nessuno lo invita ai matrimoni e quando passa tutti toccano ferro
Patente e superstizione
Trama: si apre con la descrizione di uno dei suoi due protagonisti: il giudice D’Andrea. È un uomo magro, un “ragnetto smarrito”, sconvolto dalla vita, pronto a perdersi la notte in riflessioni; integerrimo sul lavoro, sempre puntuale. Caso particolare, quello di Rosario Chiàrchiaro. L’uomo, ex impiegato al banco dei pegni licenziato perché ritenuto portar iella, ha denunciato per diffamazione due ragazzi che al suo passaggio hanno fatto le corna. Deve mantenere una moglie paralitica e due figlie ormai condannate al nubilato.
La soluzione migliore gli sembra parlare con Chiàrchiaro e fargli ritirare la denuncia: dal processo non potrebbe venire nulla di buono, se non una conferma esibita della sua condanna a portatore di iella. Chiàrchiaro, raggiunto l’uomo nel suo studio, spiega che non ha citato in giudizio i due ragazzi per scrollarsi finalmente di dosso la stigma di iettatore, ma per poterla rivendicare legalmente con un riconoscimento ufficiale, una patente. Rosario Chiàrchiaro ha infatti capito che non c’è modo di disfarsi del ruolo che ormai gli ha imposto la società. Tutto ciò che può fare, piuttosto, è fare in modo di far fruttare quel ruolo, iniziando a esercitare ufficialmente la professione di iettatore.
Temi: superstizione; contrasto tra ciò che siamo e ciò che pensano gli altri—> società che impone maschera iettature che inizialmente rifiuta, ma che poi accetta trandone guadagno: situazione paradossale; umorismo; conseguenze pregiudizi e caparbietà persone in massima condizione di sfortuna che cercano un modo di sopravvivere.
Stile: 3 persona, inizialmente narrazione oggettiva poi avviene un cambiamento: vengono indicati le impressioni e gli stati d’animo. Linguaggio semplice, parole atteggiamento modo di vestire sono espressioni della comunità di cui lo iettatore fa parte
Usciti a puntate su riviste prima di essere pubblicati, seguendo la moda dell’epoca pubblicando romanzi d’appendice
Rispecchiano pienamente poetica Pirandello
Il fu Mattia Pascal
Il romanzo fu scritto dopo la grave crisi familiare del 1903, che pose Pirandello in cattive condizioni economiche e scatenò la malattia mentale della moglie. Fu pubblicato a puntate sulla rivista «Nuova Antologia»nel 1904 e poi, in volume, nello stesso anno, come estratto da questo periodico. Il romanzo fu poi ripubblicato altre volte, con ritocchi e modifiche, dapprima a Milano (1910, 1912), poi a Firenze nel 1921, con l’aggiunta, in quest’ultimo caso, di un’Avvertenza sugli scrupoli della fantasia.
Romanzo articolato in 4 parti ben strutturate e parte centrale che fa da ponte
Prima : primi 2 capitoli dove protagonista racconta in prima persona trasformazione da Mattia Pascal a fu Mattia Pascal partendo da fatti già avvenuti e lui si trova già fuori da propria vita, partire da fine e far coincidere inizio con fine—> ha come modello narrativo l’anti romanzo perché tempo racconto come immobilizzato perché racchiusi all’interno di contenitore che impedisce evoluzione
Seconda: 3 4 5 6 si racconta giovinezza Pascal, situazione idilliaca famigliare e vita prende una forma, sposa Romilda anche se non la ama, crisi economica e muoiono due figlie e la madre. Ciò porta il protagonista a pensare di suicidarsi, parte e va al casinò
Terza parte Da capitolo 8 a 16: Adriano Meis. Sorta di romanzo di formazione (formazione al contrario visto che lo porta al punti di partenza ed anche più indietro) assume nuova identità cambiamento del personaggio. Si conclude con presa coscienza impossibilità di vivere con altra maschera altra identità e decisione amara di tornare ad essere Mattia Pascal, inscena suicidio e 17 18 torna a Maregno, moglie con altro marito, no lavoro e diventa il fu Mattia Pascal ha l’identità di una persona morta. Va sulla sua tomba a portare i fiori e parla con vecchietto Temi:
• Famiglia: nido=famiglia originaria fondata su rapporto di tenerezza con sua madre/trappola=Romilda e suocera
• Inettitudine: Pascal è uno inetto=prende poche decisioni nella sua vita, la subisce o prende decisioni sbagliate e negative, non è capace
di raggiungere obiettivi per mancanza di volontà, vive ciò che vita gli offre di volta in volta. Antieroe
• Crisi identità, fa fatica ad indentificarsi con se stesso (occhio strabico=simbolo di ciò), si sostituisce ad un doppio di se e finisce sempre
per ricevere situazioni simili (si finge morto per due volte)—> doppia personalità tema caratterizzante del 900 dovuto a Freud che fa
crollare visione organica dell’individuo
• • Quando è a Milano e critica traffico= critica progresso e positivismo, riflette sulle conseguenze negando che la felicità è prodotta dal cinema e le macchine migliorano la vita dell’uomo
• Gioco d’azzardo che rappresenta il caso, per Pirandello è importante il potere della sorte in quanto rafforza la sua teoria della relatività della condizione umana, uomo che non gestisce le priorità della vita e affronta situazione imprevista non desiderata
• • • Osservare con distacco la vita= lanterninosofia
Stile:
Importante novità strutturale e stilistica
• Narrazione retrospettiva in prima persona, narratore interno
• Mescolanza di racconto e riflessione, che da come risultato il dubbio sulla naturalezza e veridicità della narrazione.
stesso è scritta per distrazione, nulla ha senso nemmeno la scirttura (premessa analoga nella Coscienza di Zeno di Svevo:il dottor S dice di star raccontando un cumulo di verità e bugie)
• Linguaggio molto teatrale: romanzo soliloquio= esclamazioni, interrogazioni, domande retoriche, stile recitativo
• Monologo interiore che rappresenta una grande novità-Joyce
• Estrema soggettività
L'esclusa e Il turno
L’esclusa e Il turno sono stati scritti alla fine dell’Ottocento sotto l’influenza di Capuana e del Verismo, ma corretti e rielaborati, soprattutto il primo, quando già la poetica dell’umorismo era in corso di maturazione.I vecchi e i giovani è stato composto invece fra il 1906 e il 1909, quando Pirandello stava elaborando la sua nuova poetica, ma appare ancora un romanzo di transizione, a metà strada fra tradizione e umorismo. Tanto L’esclusa e Il turno quanto I vecchi e i giovani riflettono – nell’argomento e nell’ambientazione – l’esperienza siciliana dell’autore
opera molto ironica e ricca di situazioni paradossali: gli avvenimenti si succedono con casualità prodotti dalla sorta, Pepè Aletto è un uomo che aspetta il proprio turno per sposare una donna che si sposa prima con un uomo vecchio che non muore, divorzia, si sposa con l’avvocato che muore prematuramente e alla fine sposa il protagonista;
• critica feroce alle convenzioni sociali e perbenismo società borghese che prevede che esternamente sia tutto perfetto e poco importa se sotto apparenza vi sia dello sporco; uomo inetto.
protagonista Marta vive in paesino accettata da comunità, sposata con uomo importante, Rocco che la accusa di tradimento ingiustamente, cacciata di casa deve lasciare il paese; diventa insegnante; incontra Gregorio con cui tradisce realmente il marito con cui non era divorziata; le è stata data maschera da traditrice e ora lo è; marito la rivuole si rende conto del suo errore;
• impossibilità conoscere verità: per tutto il romanzo campeggia il contrasto tra apparenza e verità, fra ciò che veramente siamo e ciò che di noi dicono gli altri. Qual è dunque la “verità” della protagonista Marta?; tema esclusione e della doppia verità:condizione tipica, esistenziale e sociale, dell’intellettuale. E infatti Marta, subendo l’esclusione impostale dal marito, dalla famiglia e dalla comunità, diventa una intellettuale e cerca il riscatto facendo la maestra; determinismo sociale: è sufficiente che tutti pensino che sia una traduttrice perché venga emarginata; rapporto padre figlio: non le apre più la porta, non vuole vederla.
I vecchi e i giovani
oscilla tra il romanzo storico e umoristico; ambientato sia a Roma che in Sicilia nel periodo della rivolta dei Fasci. Di tema politico e storico, ha come argomento la contrapposizione generazione anziani e giovani uniti nell’affrontare nuovo periodo storico dell’unità d’Italia, fiducia nel nuovo stato ma vecchi deludono giovani perché entrano nel vecchio meccanismo della corruzione e la Sicilia diventa nuovamente terra da sfruttare e popolo a cui imporre tasse, giovani deludono a causa della loro inanita= incapacità di agire, spossatezza morale, incapaci di elaborare nuovi valori.
Quaderni di Serafino Gubbio operatore
A scrivere in prima persona è l’operatore Serafino Gubbio, divenuto muto per lo shock di una tragica esperienza collegata al suo lavoro di operatore cinematografico: girando la sua manovella durante la ripresa di una vicenda di caccia, ha registrato la scena in cui Aldo Nuti, innamorato follemente dell’attrice Nestoroff, invece di sparare a una tigre, indirizza il colpo contro la donna finendo straziato e ucciso dagli artigli della belva.
• La vicenda presenta le tinte melodrammatiche e vistose delle sceneggiature cinematografiche allora di moda; ma in realtà è poco più di un pretesto per il bilancio della vita del protagonista e per un’analisi impietosa della civiltà delle macchine; colui che guarda attraverso camera è metafora uomo che guarda vita da lontano, struttura aperta e sperimentale: rottura cronologia narrazione condotta in forma diaristica, scrivendo un diario non si sa quello che il giorno dopo succede quindi narrazione casuale e inaspettata, vi sono flashback ma non anticipazioni; molti monologhi; Inettitudine: estraniato dalla vita cerca di trovarvi un senso invano, totale impassibilità ed estraneità, resa allegoricamente dal suo mutismo comunicare con altri e raccontare proprie verità; critica alla modernità e alle macchine che tolgono umanità quindi al futurismo; suo stesso lavoro di operatore – così impersonale, così tecnico, mentre rappresenta la dequalificazione della professione intellettuale nell’era della massificazione e delle macchine.
Uno, nessuno e centomila
iniziato nel 1909, fu pubblicato solo nel 1925-1926. Come Il fu Mattia Pascalè una narrazione retrospettiva (quando la storia viene raccontata, i fatti sono già accaduti) condotta da una prima persona che è insieme voce narrante e protagonista della viceda.
Protagonista, Vitangelo Moscarda, indossa la maschera del figlio di un banchiere usuraio che la sua famiglia e la società gli hanno dato. alla morte di egli non viene ritenuto capace di gestire la banca, un inetto e gli viene affiancato un amministratore che si occupa degli affari. Vive vita agiata, sposa donna che non ama che lo guarda un giorno e gli fa notare che ha il naso che pende verso un lato- ->tutta la vita che si guarda allo specchio e non l’ha mai notato, ma gli altri si e non gliel’hanno mai detto, si sente centuplicato ogni individuo potrebbe avere un’idea di lui sconosciuta; inizia quindi grande trasformazione vuole togliersi maschere a partire da quella del banchiere usuraio e rompe testamento padre volendo gestirla con disappunto di tutti,
Vitangelo Moscarda ha deciso di sfrattare Marco di Dio, un misero artista, dalla casa che questi occu-pa senza pagare l’affitto. La casa appartiene ai Moscarda ma il padre l’aveva concessa a Marco di Dio in gratuito usufrutto. Ora, nella rivolta contro l’identità che gli deriva dal genitore e contro la stessa immagine paterna, Vitangelo decide di trovare l’incartamento riguardante questa casa, che è in un ufficio della banca dove vi entra, turbato perché ha l’impressione di compiere un furto (di qui il titolo del capitolo) e di infrangere una precisa disposizione paterna, e cioè la decisione che degli affari della banca si occupi solo Quantorzo e che Marco di Dio abiti la casa senza pagare l’affitto. Forze dell’ordine lo cacciano e il giorno dopo Moscarda gli regala le chiavi;
Compie opere di beneficienza, fonda ospizio...tutte attività che intaccano proventi banca e moglie e amministratore cercando di farlo passare per pazzo, interdirlo così che non sperperi denaro; un’amica della moglie, Anna Rosa, aiuta protagonista e tra i due nasce amore ma quando lui tenta di baciarla malinteorets il gesto e gli spara, lui accusato di stupro e lei di omicidio, ma le accuse cadono e va a vivere nell’ospizio per poveri, diventando nessuno, annullandosi trovando nella natura l’ambiente adatto in cui non avere maschere.
è diventato finalmente «nessuno» ha raggiunto la «guarigione» perché vive immerso nel fluire insensato della vita, senza identità, pensieri, esce da forma.La conclusione del romanzo vuole essere dunque paradossalmente positiva. A una struttura aperta e umoristica segue una conclusione “chiusa”, che vuole ideare un percorso paradossale di guarigione attraverso una fuoriuscita dallaforma per entrare nella vita, dalla società per entrare nella natura.
Stile: tanti dialoghi botta e risposta, libero, che rendono scorrevole, elemento di forte realismo e sfrutta dialogo per teatralizzare romanzo, struttura argomentativa.
Temi: riferimento al relativismo conoscitivo, molteplicità doppiezza individuo, tema maschera, critica progresso e tema natura;
ha molti punti di contatto con Pascal: un inetto, addirittura uno scioperato; come lui, non si riconosce nel proprio corpo; come lui, si è sposato per imposizione altrui; come lui conduce una ribellione – più tortuosa in Pascal, più chiara in Moscarda – contro il padre e contro la sua figura sostitutiva. Ma, mentre nel Fu Mattia Pascal il personaggio tenta la propria affermazione e cerca la propria identità in modo passivo, casuale e quasi inconsapevole, qui si fa protagonista attivo e cosciente della propria liberazione. Invece di estraniarsi dalla vita e arroccarsi in un atteggiamento critico-ne-gativo, come fanno il «fu» Mattia Pascal e Serafino Gubbio, Vitangelo Moscarda alla fine sco-pre la vita nel rifiuto della formae nell’adesione all’indistinto naturale. La contrapposizione alla civiltà delle macchine e delle città industriali è fortissima anche in questo romanzo, come in Il fu Mattia Pascal e in Quaderni di Serafino Gubbio operatore, ma questa volta si fa ap-pello a un’alternativa positiva, quella della campagna e della natura.Vitangelo Moscarda comincia anzitutto a ribellarsi all’opinione che gli altri hanno di lui, all’identità che gli hanno attribuita. concezione della natura cambia rispetto a Il fu Mattia Pascal, dove essa veniva concepita ancora leopardianamente come estranea e negativa. Viceversa, in Uno, nessuno e centomila, l’estraneità della natura rispetto ai significati umani cessa di essere una minaccia e diventa una promessa. La natura diventa «vita» allo stato puro, e dunque simbolo di positi-vità. La natura si trasforma in «mito». Per questo la parte finale del romanzo segna una svolta nell’arte pirandelliana: entra in crisi la poetica dell’umorismo e comincia, dopo il 1925, la stagione dei “miti” e del Surrealismo.
Teatro dialettale ed umoristico
Quando gli viene chiesto di trasporre in forma teatrale novelle siciliane egli scopre la passione per produzione teatrale che è organizzata in 3 gruppi:
1) Teatro dialettale ed umoristico : Legate alla Sicilia perché dialettali o di ambientazione siciliana; Pensaci, Giacomino! , Li o la, La giara, Il berretto a sonagli,
Finita guerra nasce il teatro del grottesco= risposta a teatro borghese allora dominante cioè la messa in scena di opere rappresentanti argomenti storici mitologici e commedie sul tradimenti amori; in Italia nasce perciò questo tipo di teatro che crea umorismo stupore e incredulità perciò emozioni contrastanti
Così è (se vi pare) 1917, il titolo fa pensare subito al relativismo conoscitivo, ci porterà alla conoscenza di una delle tante verità, impossibilità di avere visione unica della vita e verità. Storia grottesca umoristica con protagonista signor Ponza, impiegato che vive nello stesso palazzo della suocera, la signora Frola, che sostiene che la moglie di lui è sua figlia e che il genero le impedisce di vederla. Il signor Ponza, invece, afferma che la figlia del-la signora Frola è morta e che la donna con cui egli vive è la sua seconda moglie. Sono in que-stione qui sia la categoria di identità (chi è veramente la moglie?) sia quella di verità; poiché le autorità cittadine, nell’intento di arrivare a una presunta verità oggettiva, mettono in scena una specie di inchiesta giudiziaria e poi di tribunale. Paese chiede alla presunta figlia di Frola se è la figlia attraverso una sorta di processo e lei risponde “io sono colei che mi si crede”
-personaggi borghesi
-non sempre uomo arriva a determinare verità soprattutto uguale per tutti, tema del dubbio
Enrico IV situazione grottesca, 1922, occasione del carnevale persone indossano maschere e rappresentano dei personaggi. Maschera di Enrico IV sta sfilando e cade da cavallo batte la testa ed è convinto di essere davvero Enrico IV. Famigliari lo rinchiudono in un castello con servitori trattato come se fosse davvero Enrico IV e così va avanti per alcuni anni. Riacquista memoria torna ad essere se stesso ma non sa se svelare il fatto di essere rinsavito e continua a fingere. Famigliari vogliono fare esperimento di mettere in scena sotto controllo psicologo: figlia della sua fidanzata di alcuni anni prima che nel frattempo si è sposata, uguale alla fidanzata, lui cerca di baciarla e padre della figlia gli si scaglia contro, Enrico VI lo uccide. Avendo ucciso uomo continua a fingersi pazzo. Incidente a cavallo era stato organizzato dal suo rivale allora cioè padre figlia.
-Tutte tematiche tipiche: maschera come difesa perdita identità e si moltiplica, follia, relativismo conoscitivo
Metateatro e sperimentazione
2) Metateatro (teatro nel teatro) gli attori della scena assistono a un’altra rappre-sentazione teatrale e si trasformano essi stessi in spettato-ri. Uno
spettacolo ne contiene un secondo; già un accenno in Enrico IV di teatro nel teatro. Sperimentale. Scrive trilogia composta da Ciascuno a suo modo, Questa sera si recita a soggetto,
Sei personaggi in cerca d’autore personaggi esistono indipendentemente da attori e hanno una storia che vogliono raccontare attraverso un autore e attore che li interpreti. Teatro del paradosso mette in scena in modo apparentemente logico qualcosa che nella realtà è impossibile. Caduta quarta parete: platea diventa parte della rappresentazione
Sei personaggi in cerca d’autore
Mentre una compagnia di attori sta provando Il giuoco delle parti di Piran-dello e la scena è ancora in corso di allestimento, fanno irruzione, passando dal fondo della sala sul palcoscenico, sei personaggi chiedendo di vedere rappresentato il loro dramma. Affermano di essere dei personaggi creati da un autore che si è stancato e non ha più creato la storia: il Padre ha spinto la moglie (la Madre) ad andarsene di casa e a vivere
con l’amante, abbandonando così il marito e il Figlio. Dalla nuo-va unione sono nati altri tre figli. Morto l’amante, a causa delle difficoltà economiche la Ma-dre lavora come sarta nell’atelier di Madama Pace, che in realtà serve da paravento per una casa di appuntamenti. Dei tre nuovi figli, la maggiore, la Figliastra, è costretta a prostituirsi nell’atelier di Madama Pace per mantenere la famiglia. Un giorno, fra i clienti, appare il Pa-dre, che non la riconosce; solo l’intervento della Madre impedisce un rapporto sessuale che sarebbe quasi incestuoso. Il dramma è reso più tragico dalla morte della Bambina, che affo-ga nella vasca del giardino, e dal suicidio del Giovinetto, suo fratello, che si uccide con un colpo di pistola per non averla salvata.
Ai personaggi non piace come attori recitano.
-Relatività verità,struttura complessa 4 piani diversi: fatti accaduti in passato, rapporto personaggi con vero autore, attori che devono rappresentare i drammi dei personaggi, idea che l’attore ha del personaggio
-quando fu rappresentato a Roma fu un fiasco mentre a Milano piacque
3) Teatro dei miti, tematiche vicine al mitologico
Domande da interrogazione
- Qual è l'influenza di Pirandello sulla letteratura e il teatro del XX secolo?
- Quali sono le principali influenze culturali nella formazione di Pirandello?
- Come si manifesta il relativismo conoscitivo nelle opere di Pirandello?
- Qual è la differenza tra comicità e umorismo secondo Pirandello?
- Cosa rappresenta la teoria della lanterninosofia di Pirandello?
Pirandello è considerato l'unico scrittore italiano del Novecento famoso a livello mondiale, avendo rivoluzionato il teatro e influenzato profondamente l'immaginario e la cultura del XX secolo.
La formazione di Pirandello è influenzata da tre ambienti: quello siciliano, che contribuisce alla sua fisionomia psicologica, sociale e politica; quello tedesco, dove conosce Freud e Nietzsche; e quello romano, dove entra in contatto con scrittori come Capuana.
Pirandello sostiene che non esiste una verità assoluta, ma molteplici verità individuali. Ogni persona manifesta diversi aspetti della propria personalità a seconda del contesto, e l'arte è vista come assoluta soggettività.
La comicità è l'avvertimento del contrario, una reazione immediata che provoca il riso. L'umorismo, invece, è il sentimento del contrario, che nasce dalla riflessione e porta a un sentimento amaro di pietà.
La lanterninosofia è una teoria filosofica secondo cui gli uomini conoscono solo una parte della realtà, poiché sono dotati di un lanternino che genera poca luce. Questo limita la loro comprensione completa del mondo, che appare come un'illusione.