Concetti Chiave
- La poesia di Bernart de Ventadorn esprime il dolore per un amore non corrisposto attraverso l'immagine dell'allodola, simbolo di felicità e libertà.
- L'autore paragona la sua sofferenza amorosa a quella di figure mitologiche come Narciso e Tristano, sottolineando la tragicità del suo sentimento.
- Il protagonista prova invidia per la spensieratezza dell'allodola, in contrasto con la sua tristezza per il rifiuto della donna amata.
- La poesia critica la mancanza di grazia della sua amata, che contravviene alle regole dell'amore cortese, portando il poeta a diffidare delle donne.
- Il componimento culmina con la dichiarazione di rinuncia all'amore e alla poesia, simboleggiando una resa totale alla sofferenza e al destino crudele.
Indice
Quando vedo l'allodoletta muovere
Quando vedo l’allodolettabatter di gioia l’ali al sole,
che s’oblia e lascia cadere,
tanta dolcezza le va al cuore,
ah! tanta invidia me ne prende
di chiunque veda gioioso
che stupisco non mi si fonda
di desiderio il cuore subito.
Ah, credevo tanto sapere
d’amore, e tanto poco so!
Che impedirmi non so d’amare
lei da cui niente mai avrò.
Tolto m’ha il cuore e tolto me,
e se stessa ed il mondo intero,
e così niente mi lasciò
tranne la voglia e il desiderio.
Mai più ho avuto di me potere
né sono mio dacché ha permesso
che nei suoi occhi mi vedessi
in uno specchio che m’affascina.
Specchio, visto che m’ebbi in te,
morii di sospiri profondi,
mi persi come perse sé
il bel Narciso nella fonte.
Delle donne io mi dispero,
mai di loro mi fiderò,
come solevo sostenerle,
così mai più le sosterrò.
Poiché nessuna, vedo, aiuto
mi dà con lei che mi distrugge,
temo di tutte e ne diffido,
che so che sono uguali tutte.
In ciò si mostra vera femmina
la mia donna, e glielo rimprovero,
che non vuol ciò che è da volere,
e ciò che le si vieta fa.
In mala grazia son caduto,
e ho fatto come il folle al ponte,
e perché m’avvenga non so,
se non che mirai troppo in alto.
Grazia è perduta per davvero,
e non l’avevo mai saputo,
che lei che più dovrebbe averne
non ne ha, e dove la cercherò?
Ah, a vedersi che triste cosa
che questo infelice voglioso
che senza lei non avrà bene
lasci morire senza aiuto!
Poiché con lei non può valermi
diritto, grazia né preghiera,
ed a lei non fa alcun piacere
che l’ami, mai glielo dirò.
Così parto da lei e m’arrendo,
m’ha ucciso e morto le rispondo,
e vado, poiché non mi tiene,
non so dove, in esilio, in lutto.
Tristano, nulla da me avrete,
che vado, in lutto, non so dove.
Di cantare smetto e m’arrendo,
e abbandono gioia ed amore.
Riassunto di Quando vedo l'allodoletta muovere
In questa canzone Bernart de Ventadorn esprime la sofferenza da lui provata per il fatto che la sua donna non l'abbia corrisposto.
Un altro paragone che egli fa è quello con Narciso che nell'ambito del mito greco muore annegato, mentre sta osservando la sua immagine riflessa nell'acqua di una fonte. Allo stesso modo Bernart de Ventadorn si specchia negli occhi della sua amata e l'amore non corrisposto per essa l'ha ucciso. Sa di amarla ed il fatto che i suoi sentimenti non sono da lei corrisposti lo uccide, provocandogli una grande sofferenza. Si cita anche Tristano, grande protagonista dei romanzi cavallereschi, che ama Isotta, donna che in realtà sarà destinata ad un altro uomo.
Nell'ultima parte viene descritta la donna che, con malvagità, non ricambia i sentimenti di colui che l'ama. Quindi si contravviene alle regole dell'amore cortese secondo cui l'amata ricambia sempre l'amore del suo amato. Il poeta vuol comunicare quindi che, dopo quest'esperienza, non si sarebbe più fidato delle donne. Egli afferma che le donne sono tutte uguali e che nessuna merita il suo amore, in quanto tutte l'hanno in qualche modo tradito. Per questo motivo il poeta decide di rinunciare al sentimento dell'amore e di conseguenza anche alla poesia. Egli è vittima del suo destino crudele, poiché la sua amata l'ha rifiutato. La poesia si chiude in modo tragico con toni di disperazione e con il "silenzio della morte".
La canzone della lodoletta: commento
In questa poesia Bernart de Ventadorn fa una descrizione delle sue sofferenze amorose, in quanto la sua amata, come detto sopra, l'ha rifiutato e così facendo ha anche rifiutato il suo amore. Il protagonista della lirica prova una sensazione quasi di invidia nei confronti dell'allodola che vola senza pensieri e libera, mentre lui si strugge d'amore per la donna che l'ha respinto provando quindi un immenso dolore per questo amore non corrisposto.Quella che dunque canta nell'ambito della sua poesia è la sofferenza totale e il dolore immenso che prova per il rifiuto avuto; tutti i versi della lirica sono intrisi da questo tormento amoroso straziante. Paragona la sua sofferenza amorosa all'amore di Narciso per la sua immagine riflessa nell'acqua che contempla, ma che non potrà mai amare dal vivo e anche alla sofferenza provata da Tristano che ama Isotta, ricambiato da quest'ultima, ma non potendola avere, poiché promessa ad un altro uomo. Definisce inoltre la donna che ama non degna del suo amore, in quanto l'ha rifiutato.
per approfondimenti, vedi anche:
Canzone di primavera o Parafrasi Quando erba nuova e nuova foglia appare
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della canzone "Quando vedo l'allodoletta muovere"?
- Come viene rappresentata l'allodoletta nella canzone?
- Quali paragoni utilizza il poeta per esprimere il suo dolore?
- Cosa critica il poeta riguardo alle donne nella sua canzone?
- Qual è la decisione finale del poeta riguardo all'amore e alla poesia?
Il tema principale è la sofferenza amorosa del poeta Bernart de Ventadorn, causata dal rifiuto della donna amata, che non ricambia i suoi sentimenti.
L'allodoletta è rappresentata mentre vola felice al sole, simboleggiando la felicità e, per estensione, la donna amata che si allontana spensierata.
Il poeta paragona il suo dolore a quello di Narciso, che muore annegato osservando la sua immagine riflessa, e a Tristano, che ama Isotta ma non può averla.
Il poeta critica le donne affermando che sono tutte uguali e non meritano il suo amore, poiché nessuna lo ha mai ricambiato, contravvenendo alle regole dell'amore cortese.
Il poeta decide di rinunciare all'amore e alla poesia, vittima del suo destino crudele, poiché la sua amata l'ha rifiutato, chiudendo la poesia con toni di disperazione.