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Concetti Chiave

  • La canzone di Bernart de Ventadorn è centrale nella lirica provenzale del XII secolo, inserendosi in un dibattito sulla natura dell'amore.
  • Bernart de Ventadorn descrive l'amore come una passione dolorosa e distruttiva, al contrario di altri poeti che ne celebrano la felicità.
  • L'amore è visto come una fonte di sofferenza senza riscatto, portando l'innamorato a smarrimento e rinuncia alla poesia.
  • La poesia segue una struttura formale elaborata, con immagini naturali come quella dell'allodola per esprimere il contrasto tra natura e sentimenti amorosi.
  • Bernart de Ventadorn, di umili origini, visse alla corte di vari nobili e dedicò la sua vita alla poesia amorosa, per poi ritirarsi in un'abbazia.

Indice

  1. Il dibattito sull'amore
  2. La visione tragica di Bernart
  3. L'immagine dello specchio
  4. La struttura della canzone
  5. La vita di Bernart de Ventadorn

Il dibattito sull'amore

Il testo è una canzone fondamentale della lirica provenzale. Intorno al 1170 si sviluppa un dibattito sulla natura dell’amore in cui viene inserita all’interno.

Nel dibattito partecipano lo stesso Benart de Ventadorn e altri due famosi poeti del tempo, ovvero Raimbaut d’Aurenga e Chrétien de Troyes.

La visione tragica di Bernart

Mentre gli altri poeti celebrano la felicità che dà l’amore (anche quando non è corrisposto), Bernart de Ventadorn mette al centro della sua poesia la drammaticità del sentimento amoroso. L’amore è per lui causa di sofferenza e di dolore.

Nella poesia, l’autore descrive l’amore come una passione dolorosa. Tale passione mette in crisi l’identità del soggetto conducendolo alla morte. Nell’ultima strofa, di conseguenza, il poeta rifiuta l’identificazione con Tristano. Egli è il protagonista di una tra le più celebri storie d’amore del Medioevo.

È un amore proibito quello di Tristano, ma irresistibile e corrisposto.

Rifiutando questo modello di amore felice, Bernart de Ventadorn afferma una nuova visione tragica del legame amoroso, che gli si presenta come sofferenza senza riscatto.

L'immagine dello specchio

Questa concezione negativa dell’amore viene espressa attraverso l’immagine emblematica dello specchio: come il mitico Narciso s’innamora della sua immagine riflessa nell’acqua fino a morire di struggimento, così il poeta si specchia negli occhi dell’amata fino a smarrirsi. L’esperienza dell’amore è dolorosa e bruciante: il desiderio nutrito per la donna non si estingue mai ed è destinato a restare inappagato. La rinuncia all’amore provoca l’esclusione e l’esilio («me ne vado, infelice, non so dove») e porta

La struttura della canzone

Questa poesia è una canzone d’amore con una struttura formale precisa ed elaborata: esordisce con una immagine naturale (quella dell’allodola), poi rappresenta lostato d’animo del poeta che ha sperimentato l’amore tragico che «distrugge» e «confonde» e adesso non potrà più nutrire fiducia nelle «dame» che «sono tutte uguali». Così nella IV e nella V strofa il poeta presenta le cause del proprio fallimento, determinato dal carattere inaffidabile delle donne e dalla sua stessa superbia: l’innamorato ha mirato troppo in alto e la sua caduta rovinosa viene paragonata a quella del pazzo che va a cavallo sul ponte. Infine la canzone si chiude con un congedo in cui il poeta afferma di voler abbandonare la poesia e di rinunciare all’amore.

La coesione del testo è annunciata già nella prima strofa. Il senso di frustrazione è infatti espresso subito dall’immagine dell’allodola che vola verso il sole, piena di dolcezza. Questa immagine in movimento ha un significato duplice: da una parte è una variazione del motivo tradizionale della rinascita primaverile e stabilisce subito un rapporto di corrispondenza tra la natura e l’innamorato; dall’altra, però, la felicità dell’allodola è inaccessibile per il poeta e ciò provoca la sua invidia e la sua nostalgia. La donna amata resta irraggiungibile.

La vita di Bernart de Ventadorn

È di umili origini e svolge la sua attività poetica nella seconda metà del XII secolo; vive alla corte dei signori di Ventadorn, poi di Enrico II d’Inghilterra e di Eleonora di Aquitania, e infine a Tolosa presso Raimondo IV. Alla fine della sua vita diventa monaco e si ritira nell’abbazia di Dalon. Di lui ci restano una quarantina di poesie di argomento amoroso. Nei suoi testi l’amore si presenta solo come sofferenza e negatività assoluta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale della canzone di Bernart de Ventadorn?
  2. Il tema centrale è la drammaticità dell'amore, visto come una passione dolorosa che porta sofferenza e smarrimento.

  3. Come viene rappresentato l'amore nella poesia di Bernart de Ventadorn?
  4. L'amore è descritto come una forza distruttiva che mette in crisi l'identità del soggetto e lo conduce alla sofferenza senza riscatto.

  5. Qual è il significato dell'immagine dell'allodola nella canzone?
  6. L'allodola simboleggia la felicità inaccessibile per il poeta, creando un contrasto tra la natura e il suo stato d'animo di frustrazione e invidia.

  7. Quali sono le cause del fallimento amoroso secondo il poeta?
  8. Le cause del fallimento sono l'inaffidabilità delle donne e la superbia dell'innamorato, che ha mirato troppo in alto.

  9. Qual è la decisione finale del poeta riguardo all'amore e alla poesia?
  10. Il poeta decide di abbandonare la poesia e rinunciare all'amore, esprimendo un senso di esclusione e esilio.

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