Fabrizio Del Dongo
Genius
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La novella racconta di un parroco, Porcellino, accusato di cattiva condotta per la sua frequentazione di donne durante il vescovato di Giovanni Mangiadore.
  • La storia si sviluppa con l'astuzia del parroco che, nascosto sotto il letto del vescovo, sfrutta una situazione compromettente per salvarsi dalla punizione.
  • Il vescovo, colto in flagrante con una sua amica, si vergogna e decide di perdonare il parroco, pur minacciandolo di fronte agli altri chierici.
  • La novella presenta un motivo anticlericale, mostrando l'ipocrisia e la lussuria del clero, senza però condannare esplicitamente il vizio.
  • Il protagonista simboleggia un'umanità che si arrangia in una società insidiosa, lodandone l'abilità a destreggiarsi piuttosto che l'onestà.

Qui conta come il piovano Porcellino fu accusato

Indice

  1. Accusa e Inquisizione del Piovano Porcellino
  2. La Notte Sotto il Letto del Vescovo
  3. Il Perdono del Vescovo
  4. Astuzia e Critica Anticlericale
  5. Complessità e Influenza della Novella

Accusa e Inquisizione del Piovano Porcellino

Uno piovano, il quale avea nome il piovano Porcellino, al tempo del vescovo Mangiadore fu acusato dinanzi dal vescovo ch'elli guidava male la pieve per cagione di femine. Il vescovo, facendo sopra lui inquisizione, trovollo molto colpevole; e, stando in vescovado attendendo d'essere l'altro dì disposto, la famiglia, volendoli bene, l'insegnaro campare: nascoserlo la notte sotto il letto del vescovo.

La Notte Sotto il Letto del Vescovo

E in quella notte il vescovo v'avea fatto venire una sua amica; et essendo entro il letto, volendola toccare, l'amica non si lasciava, dicendo:

«Molte impromesse m'avete fatte, e non me ne attenete neente».

Il vescovo rispose:

«Vita mia, io lo ti prometto e giuro».

«Non» disse quella: «io voglio li danari in mano»; e 'l vescovo, levandosi del letto, andava pe' danari, per donarli all'amica.

Il Perdono del Vescovo

Il piovano uscì di sotto il letto e disse:

«Messere, a cotesto colgono ell'e me. Or chi potrebbe fare altro?»

Il vescovo si vergognò e perdonogli, ma molte minacce li fece dinanzi alli altri cherici.

Racconta dell’accusa rivolta al parroco Porcellino.

Un parroco, di nome Porcellino, [Nel testo viene adoperato il termine “pievano”, cioè il sacerdote che regge una pieve], quando era vescovo di Firenze Giovanni Mangiadore [cioè dal 1251 al 1274] fu accusato davanti al vescovo stesso di non guidare la parrocchia come avrebbe dovuto perché preferiva frequentare le donne. Il vescovo fece le opportune indagini e trovo il pievano veramente colpevole. In attesa di essere rimosso dall’incarico, fu distaccato negli uffici del vescovado, dove i servitori del vescovo che gli volevano bene, gli insegnarono un modo per cavarsela.

Venuta la notte, essi lo nascosero sotto il letto del vescovo. Per quella notte, il vescovo aveva fatto venire una sua amica; entrambi si erano infilati a letto; il vescovo voleva toccare la donna che però non si lasciava fare, dicendo: “Mi avete fatto molte promesse ma non me ne mantenete mai nessuna.” Il vescovo rispose: “Vita mia, ti prometto e ti giuro [che le manterrò]. “No, rispose la donna, voglio i soldi in mano, seduta stante”. Quando il vescovo si alzò per andare a prendere i soldi e darli all’amica, il prete usci da sotto il letto e esclamò: “ Messere, è in questa situazione che le donne mi costringono a sborsare del denaro! Chi potrebbe fare diversamente?” Il vescovo si vergognò e lo perdonò, ma davanti agli altri chierici lo minacciò [se non avesse fatto il suo dovere di pievano].

Astuzia e Critica Anticlericale

In questa novella, il motto conclusivo si presenta in un contesto narrativo che apprezza l’astuzia con cui il protagonista si sottrae alle vessazione del vescovo e di conseguenza è caratterizzato anche dalla presenza di un motivo anticlericale. Il vescovo pratica la lussuria ed è ipocrito, due vizi che stanno alla radice della polemica contro la corruzione del clero che, di per sé, non è particolarmente innovativa per quel tempo. Invece, diventa innovativa in questo brano, il cui contesto è comico e in cui non è prevista alcuna condanna del vizio, quanto piuttosto un implicito elogio dell’astuzia del pievano. Il protagonista astuto è moralmente reprensibile, non rappresenta l’eroe virtuoso che smaschera il vizio, quanto piuttosto è simbolo di un’umanità che cerca di arrangiarsi in una società piena di insidie e in cui trionfa non il più onesto, ma il più abile a destreggiarsi.

Complessità e Influenza della Novella

Fra tutte le novella questa è una di quelle che presenta un’articolazione più complessa. Infatti, oltre ai protagonisti compaiono, con funzione determinante, i servi del vescovo che simpatizzano per il pievano e la donna, amica del vescovo che permette al prelato di essere colto in flagrante. Inoltre la vicenda si articola in vari momenti successivi ed è possibile, benché breve, dividerla in sequenze. Essa verrà ripresa dal Boccaccio, nel Decamerone (I giornata, IV novella), Il Monaco e l’abate che insegna che chi vuol punire un peccatore deve prima evitare di compiere lo stesso peccato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'accusa rivolta al piovano Porcellino?
  2. Il piovano Porcellino fu accusato di non guidare la parrocchia adeguatamente a causa delle sue frequentazioni con le donne.

  3. Come riuscì il piovano Porcellino a evitare la punizione del vescovo?
  4. I servitori del vescovo, che gli volevano bene, lo nascosero sotto il letto del vescovo, permettendogli di scoprire l'ipocrisia del vescovo stesso.

  5. Qual è il tema centrale della novella riguardante il piovano Porcellino?
  6. La novella evidenzia l'astuzia del protagonista e critica l'ipocrisia e la corruzione del clero, senza condannare esplicitamente i vizi.

  7. In che modo la novella del piovano Porcellino è complessa e influente?
  8. La novella è complessa per la presenza di più personaggi e momenti narrativi, e influente perché anticipa temi ripresi da Boccaccio nel Decamerone.

  9. Qual è il messaggio implicito della novella sul comportamento umano?
  10. La novella suggerisce che in una società piena di insidie, non trionfa il più onesto, ma chi è più abile a destreggiarsi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community