Concetti Chiave
- Sant'Agostino propone la teoria del "sacro furto", suggerendo che i cristiani possono appropriarsi degli aspetti positivi della cultura pagana per scopi cristiani.
- Secondo Sant'Agostino, le discipline liberali come la retorica e i precetti morali della filosofia antica sono compatibili con la fede cristiana e utili per diffondere la verità cristiana.
- Il patrimonio di conoscenze e le tecniche di interpretazione dei pagani possono essere adattate per interpretare i testi e diffondere le verità di fede.
- Sant'Agostino riconosce l'utilità dello Stato per la società, mostrando un'evoluzione del suo pensiero rispetto alla sua precedente critica dello Stato in "De civitate Dei".
- La teoria di Sant'Agostino costituisce una base per la nuova cultura del Medioevo, influenzando il modo in cui i cristiani interagiscono con le tradizioni pagane.
Indice
Presentazione del tema e la teoria del “sacro furto”
I primi intellettuali cristiani e, successivamente gli uomini di cultura del Medioevo furono presi un problema molto serie e che stava alla base di un lungo e complesso dibattito: che rapporto devono mantenere i Cristiani con la cultura pagana?Sant’Agostino affronta la questione nell’opera De doctrina christiana, sostenendo l’opportunità che i cristiani si approprino di tutto quanto era stato prodotto di positivo dai pagani, arrivando così ad una soluzione molto originale, ma anche pragmatica, definita come “teoria del sacro furto”.
Sintesi della teoria agostiniana
Scrive Sant’Agostino: “Non dobbiamo aver paura di ciò che hanno affermato i filosofi antichi e soprattutto Platone, se il loro pensiero è congeniale alla fede cristiana. Addirittura, dobbiamo rivendicare con forza i loro insegnamenti per non lasciarli in mano a coloro che non è giusto che ne siano i possessori. Gli Egiziani adoravano, per esempio, idoli che gli Ebrei detestavano ma anche molte cose preziose che Israele fuggendo dall’Egitto rivendicò per sé per usarle in modo migliore e questa decisione fu assunta su ordine di Dio, dato che gli Egiziani non erano consapevoli di quanto possedevano e non ne facevano un uso corretto. [Il riferimento storico è preciso: gli Ebrei, dopo parecchi secoli di sottomissione ai faraoni, furono liberati da Mosé che li guidò verso la Palestina, la terra promessa].Pertanto, se è vero che le dottrine pagane contengono elementi inutili, falsi e superstiziosi che un cristiano deve assolutamente rifiutare, è anche vero che le discipline liberali possono essere adattabili all’uso della verità e fra i pagani, non è raro che esistano dei precetti morali validi e perfino dei chiari riferimenti ad un unico Dio. [Il significato di questo concetto è che il patrimonio di conoscenze, le tecniche di interpretazione di un testo, la competenza retorica che le arti liberali forniscono, possono essere benissimo usati per interpretare i testi e per diffondere le verità di fede].
A sostegno di ciò, non dobbiamo dimenticare che le istituzioni civili di cui appropriarsi possono essere paragonate alle stoffe pregiate egiziane che Israele rivendicò per sé al fine di poterne fare un uso più adeguato. Pertanto, conclude Sant’Agostino, è lecito ricevere e mantenere elementi pagani, purché essi siano convertiti ad uso cristiano. Continuando con la metafora, egli cita diversi dottori della Chiesa, quali Cipriano, scrittore cristiano de III secolo, Lattanzio, Vittorino e Ilario di Poitiers, tutti autori di commenti di testi sacri che, metaforicamente, portarono fuori dall’Egitto oro, argento e vesti preziose. Lo stesso fece Mosè che fu istruito in tutti i rami della sapienza egiziana”.
I settori dell’eredità classica di cui i cristiani possono e devono appropriarsi
Innanzitutto le discipline liberali, cioè la tradizione retorica che può fornire dei validi strumenti per dimostrare e diffondere la verità cristiana. Quindi precetti morali elaborati dalla filosofia antica che, per un cristiano, era molto facile condividere. In questo caso, si può pensare alle idee di molti pensatori greci a proposito del dominio delle passioni e del disprezzo di quanto ci lega troppo al mondo
Il rapporto Stato/Cristianesimo
Nella sua opera, Sant’Agostino cita “le istituzioni umane congeniali e buone per la società degli uomini”. Implicitamente, lo scrittore riconosce l’utilità dello Stato per la società e quindi l’impossibilità di farne a meno. A questo proposito, si può notare come il pensiero di Sant’Agostino si sia evoluto nel tempo. Nell’opera De civitate Dei, pubblicata agli inizi del V secolo, è presente una forte polemica contro lo Stato e costituisce un’apologia del Cristianesimo contro tutti gli aspetti della civiltà pagana. Invece, nel De doctrina christiana, opera conclusa qualche anno prima della morte dello scrittore, il concetto è totalmente diverso e costituisce una risposta nuova agli intellettuali cristiani che si erano posti il problema prima di lui e che costituirà la base di tutta la nuova cultura del Medioevo, e ancora presente nelle opere di Dante.Domande da interrogazione
- Qual è la teoria del "sacro furto" proposta da Sant'Agostino?
- Quali sono i settori dell'eredità classica che i cristiani possono utilizzare secondo Sant'Agostino?
- Come Sant'Agostino vede il rapporto tra Stato e Cristianesimo?
- Qual è l'importanza delle discipline liberali per i cristiani secondo Sant'Agostino?
- Come Sant'Agostino giustifica l'appropriazione di elementi pagani da parte dei cristiani?
La teoria del "sacro furto" di Sant'Agostino suggerisce che i cristiani dovrebbero appropriarsi degli aspetti positivi della cultura pagana, utilizzandoli per scopi cristiani, similmente a come gli Ebrei presero le ricchezze degli Egiziani per un uso migliore.
I cristiani possono appropriarsi delle discipline liberali, come la retorica, e dei precetti morali della filosofia antica che sono compatibili con la fede cristiana.
Sant'Agostino riconosce l'utilità dello Stato per la società, sebbene il suo pensiero si sia evoluto nel tempo, passando da una critica dello Stato in "De civitate Dei" a un riconoscimento della sua utilità in "De doctrina christiana".
Le discipline liberali, come la retorica, sono importanti per i cristiani perché forniscono strumenti validi per dimostrare e diffondere la verità cristiana.
Sant'Agostino giustifica l'appropriazione di elementi pagani se questi vengono convertiti ad uso cristiano, paragonandoli alle ricchezze egiziane che Israele rivendicò per un uso più adeguato.