Concetti Chiave
- La lirica siculo-toscana emerge dopo la caduta della potenza sveva e la diffusione delle liriche siciliane in Toscana.
- Non esiste una vera scuola siculo-toscana, data la diffusione disomogenea in varie città della Toscana come Pistoia e Pisa.
- I poeti toscani integrano temi siciliani con interessi locali come la cronaca politica e le esigenze della borghesia.
- Guittone d’Arezzo è un esponente di spicco, con scritti che riflettono conflitti personali e temi politici e morali.
- La rima siciliana è un'invenzione dei poeti siculo-toscani, influenzata dalle tendenze stilnoviste e dalle opere di Guittone.
Indice
La fine della potenza sveva
Nel 1266, nella battaglia di Benevento, trova la morte Manfredi, figlio di Federico II. Così Carlo d’Angiò, estende il suo dominio su Napoli e sulla Sicilia, mettendo pertanto fine alla potenza sveva; di conseguenza, anche la scuola siciliana si estingue.
La diffusione della lirica toscana
Veramente, le liriche siciliane circolavano già in Toscana ad opera dei copisti ma ora la produzione si intensifica. Comunque bisogna precisare che non è corretto parlare di scuola siculo-toscana, perché diffondendosi in diversi centri come Pistoia, Pisa, Lucca, Siena e Arezzo, la nuova lirica non è omogenea; inoltre essa è contemporanea al dolce Stilnovo che avrà presto il sopravvento.
Differenze tra poeti siciliani e toscani
In Toscana, la situazione politica è diversa: in Sicilia i poeti facevano parte della Magna Curia, scrivevano liriche per diletto ed erano a servizio della burocrazia di Federico II. In Toscana, invece, siamo nell’epoca dei Comuni e l’aria che si respira è diversa. Per questo motivo, se i poeti toscani riprendono alcuni temi cari alla lirica siciliana, quale l’amore per la donna, la virtù, il comportamento dei due amanti e il valore, dall’altro essi mostrano anche interesse per la cronaca politica e per le esigenze del momento della borghesia.
Guittone d'Arezzo e le sue opere
Queste autentiche novità sono molto evidenti in Guittone d’Arezzo. Nelle sue opere troviamo i conflitti personali che lo portarono ad entrare in un ordine religioso a 30 anni, le convinzioni guelfe, contro i Ghibellini di Firenze e a volte anche temi morali. Egli scrive in uno stile molto ricercato, spesso ermetico, ricorre ad artifici retorici e a registri linguistici diversi. Ecco perché i suoi scritti sono stati avvicinati da alcuni critici altrobar clus.
Altri esponenti della lirica toscana
Un altro esponente è Bonagiunta Orbicciani da Lucca che in genere viene considerato un antesignano dello dolce Stilnovo. Infine si deve ricordare Chiaro Davanzati che nelle sue liriche si lascia influenzare dalle tendenze dell’epoca, sia dello stilnovismo che dall’opera di Guittone. Da segnale infine l’invenzione da parte dei poeti siculi toscani della rima siciliana.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno portato alla fine della potenza sveva?
- Quali sono le differenze principali tra i poeti siciliani e toscani?
- Chi era Guittone d'Arezzo e quali erano le caratteristiche delle sue opere?
La potenza sveva terminò con la morte di Manfredi nella battaglia di Benevento nel 1266, permettendo a Carlo d'Angiò di estendere il suo dominio su Napoli e Sicilia.
I poeti siciliani facevano parte della Magna Curia e scrivevano per diletto, mentre i toscani, influenzati dall'epoca dei Comuni, si interessavano anche alla cronaca politica e alle esigenze della borghesia.
Guittone d'Arezzo era un poeta toscano noto per i suoi conflitti personali, le convinzioni guelfe e i temi morali. Scriveva in uno stile ricercato e spesso ermetico, utilizzando vari artifici retorici.