Alessia.pi
Erectus
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Concetti Chiave

  • La battaglia di Benevento del 1266 segna un rapido declino della civiltà e della poesia siciliana, che si trapianta in Toscana.
  • Tra il 1240 e il 1266, Federico II e Manfredi mantengono i rapporti con i ghibellini dell'Italia centrale e settentrionale, favorendo la diffusione della poesia siciliana.
  • In Toscana, la poesia siciliana si evolve incontrando la realtà comunale, affrontando nuovi temi e adottando il "dialetto" toscano.
  • I rimatori siculo-toscani, come Guittone d’Arezzo, trattano temi politici e sociali, riflettendo le lotte cittadine e di partito.
  • Guittone d’Arezzo, esponente del partito guelfo, subisce un cambiamento personale e artistico dopo il 1265, aderendo ai "frati gaudenti" e componendo poesie morali e religiose.

Indice

  1. Declino della civiltà siciliana
  2. Diffusione della poesia siciliana
  3. Guittone d’Arezzo e la sua produzione

Declino della civiltà siciliana

A seguito della battaglia di Benevento, svoltasi nel 1266, la civiltà siciliana, e con questa anche la scuola di poetica, decade molto velocemente.

Diffusione della poesia siciliana

Però, tra il 1240 e il 1266 Federico II,Manfredi, e alcuni funzionari avevano mantenuto vivi i rapporti con alcuni ghibellini dell’Italia centrale e centro-settentrionale, ciò spiega la diffusione della poesia siciliana in Toscana e a Bologna, infatti il declino della civiltà letteraria in Sicilia corrisponde con il suo corrispettivo trapianto in Toscana. In Toscana la poesia incontra la realtà comunale dove gli autori si trovano davanti numerosi nuovi temi, forme e una nuova lingua, il "dialetto" toscano. Le poesie dei rimatori siculo toscani trattano delle arie lotte politiche fra città e partiti : gli autori sono i cittadini impegnati nella lotta politica.

Guittone d’Arezzo e la sua produzione

Fra i rimatori Siculo Toscani Guittone d’Arezzo occupa un ruolo di primo piano. È un esponente del partito guelfo che a causa degli scontri politici è costretto ad abbandonare la città e a trasferirsi a Bologna. Nel 1265 aderisce ai “cavalieri di Santa Maria”, detti, frati gaudenti, segna una svolta nella usa vita e nella sua produzione letteraria. Compone circa 300 poesie organizzate in due parti: rime amorose e civili fino al 1265 e le rime morali e religiose, scritte dopo la sua conversione.

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