Concetti Chiave
- "Dolce coninzamento" di Jacopo da Lentini è una canzonetta composta da quattro strofe di 10 versi in settenari, caratterizzata da uno stile colloquiale e vivace.
- La canzonetta esprime una celebrazione della donna amata, un dialogo amoroso, e narra un incontro passato, evidenziando gli ostacoli come la maldicenza e la gelosia.
- Utilizza la tecnica della "ripresa", riprendendo nel primo verso di una strofa la parola finale della precedente, per sottolineare l'intensità di momenti chiave come l'amore, il bacio e la promessa d'amore eterno.
- Riflette una vena sensuale tipica della lirica siciliana, evidenziando il possesso fisico e le fantasie erotiche, elementi cari all'amor cortese.
- Il commento sottolinea come la struttura e le tematiche della canzonetta siano sia una celebrazione dell'amore che una critica sociale verso gli ostacoli esterni.
che sia, al mio parimento,
d’Agri infino in Mesina;
cioè la più avenente:
o
che levi la maitina!
quando m’apar davanti,
li suo’ dolzi sembianti
m’incendon la corina.
«Dolce meo sir, se ’ncendi,
or io che deg[g]io fare?
Tu stesso mi riprendi
se mi vei favellare;
ca tu m’ài ’namorata,
a lo cor m’ài lanciata,
sì ca difor non pare;
quand’io t’ebi abrazzata
a li dolzi baciarti».
Ed io baciando stava
in gran dilet[t]amento
con quella che m’amava,
bionda, viso d’argento.
Presente mi contava,
e non mi si celava,
tut[t]o suo convenente;
e disse: «I’ t’amerag[g]io
e non ti fallerag[g]io
a tut[t]o ’l mio vivente.
Al mio vivente, amore,
io non ti falliraggio
per lo lusingatore
che parla tal fallag[g]io.
Ed io sì t’amerag[g]io
per quello ch’è salvag[g]io;
Dio li mandi dolore,
unqua non vegna a mag[g]io:
tant’è di mal usag[g]io
che di stat’à gelore».
O dolce inizio,
canto per la donna più cortese
che ci sia, secondo me,
dal fiume Agri e fino a Messina,
cioè la più bella:
o stelle lucente,
che ti alzi la mattina!
Quando.
davanti ai miei occhi, appaiono
le sue dolci fattezze
esse mi accendono il cuore.
“O dolce mio signore, se tu ti infiammi d’amore,
che cosa devo fare, io?
Tu stesso ti infiammi di nuovo
Se mi vedi parlare:
perché mi hai fatto innamorare di te,
mi hai trafitto il cuore con una lancia,
in modo che non sia visibile dall’esterno”.
“Ricordati quella volta
che io ti strinsi in un abbraccio
con dolci baci”.
Ed io baciando provavo
una grande gioia
nello stare insieme con colei che mi amava
dai capelli biondi, con il viso splendente come argento.
Subito mi raccontava,
senza nascondere nulla,
tutta la sua condizione;
e disse: “Ti amerò
e non ti ingannerò mai
per tutta la vita”.
“Per tutta la mia vita, amore,
non ti ingannerò mai
anche se c’è un maldicente
che sta sparlando di noi due;
ed io ti amerò
al posto di colui che con te è scortese”.
“Che Dio lo punisca,
che non possa venire alla festa del Calendimaggio,
essendo di natura così rozza
da avere freddo anche d’estate”.
Nel Canzoniere di Jacopo da Lentini, coesistono due maniere compositive: la prima ha uno stile elevato e si ritrova nella canzone, mentre la seconda, caratterizzata da un registro più colloquiale, è tipica della canzonetta, la cui rappresentazione è più vivace. Dolce coninzamento è una canzonetta articolata in settenari che costituiscono quattro strofe, ciascuna di 10 versi.
Struttura e Temi della Canzonetta
La composizione comprende quattro parti: il proemio che contiene la celebrazione della donna, a cui fanno seguito, prima un dialogo amoroso, poi la narrazione di un incontro con la donna amata avvenuto precedentemente ed infine, gli ostacoli incontrati per la piena realizzazione del loro sentimento, rappresentati dalla maldicenza e dal marito geloso. In realtà questa suddivisione è piuttosto fittizia e serve solo per capire meglio la canzonetta, perché all’interno l’uso della ripresa, preso in prestito dalla lirica provenzale, rende lo scritto molto compatto ed organico. La ripresa consiste nell’utilizzare nel primo verso la stessa parola con cui termina la strofa precedente: ‘incendon/’incendi, basciari/basciando, ‘l mio vivente/Al mio vivente. Questa tecnica sottolinea l’intensità di tre momenti del rapporto descritto: la forza dell’amore che infiamma i cuori, il bacio e quindi l’amplesso, la promessa che l’amore sarà eterno.
Tecniche Stilistiche e Lirica Siciliana
La canzonetta serve anche a dimostrare come nella lirica siciliana fosse ancora presente una vena sensuale che trovava invece un posto di rilievo nell’amore cortese (possesso fisico della donna amata, fantasie erotiche varie, anche sotto forma di metafora)
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura della canzonetta "Dolce coninzamento"?
- Quali tecniche stilistiche utilizza Jacopo da Lentini nella sua canzonetta?
- Quali sono i temi principali della canzonetta "Dolce coninzamento"?
- Come si differenzia lo stile della canzonetta rispetto alla canzone nella lirica siciliana?
- In che modo la lirica siciliana di Jacopo da Lentini riflette l'amore cortese?
La canzonetta è articolata in quattro parti: un proemio che celebra la donna, un dialogo amoroso, la narrazione di un incontro passato con l'amata, e gli ostacoli al loro amore, come la maldicenza e il marito geloso.
Jacopo da Lentini utilizza la tecnica della ripresa, che consiste nel ripetere nel primo verso di una strofa la stessa parola con cui termina la strofa precedente, per sottolineare l'intensità di momenti chiave del rapporto amoroso.
I temi principali includono l'amore appassionato, l'incontro amoroso, la promessa di amore eterno, e gli ostacoli come la maldicenza e la gelosia che minacciano la realizzazione del sentimento amoroso.
La canzonetta ha un registro più colloquiale e vivace rispetto alla canzone, che adotta uno stile più elevato. Questo riflette la coesistenza di due maniere compositive nella lirica siciliana.
La lirica siciliana di Jacopo da Lentini riflette l'amore cortese attraverso una vena sensuale, che include il possesso fisico della donna amata e fantasie erotiche, spesso espresse in forma di metafora.