Concetti Chiave
- Perceval, creato da Chretien de Troyes, è un cavaliere simbolo di purezza e ingenuità, protagonista di numerose opere letterarie e musicali.
- Nel racconto, Perceval vede il sacro Graal ma non osa chiedere spiegazioni, perdendo così l'opportunità di comprenderne l'importanza.
- La sua mancata curiosità lo porta a vivere numerose avventure mentre cerca il Graal, un incarico affidatogli da re Artù.
- Perceval è cresciuto in isolamento dalla madre, che desidera proteggerlo dal mondo della cavalleria, ma il destino lo porta a incontrare i cavalieri di Artù.
- Dopo essere diventato cavaliere, Perceval torna dalla madre, inconsapevole che è morta di dolore per la sua partenza.
Perceval e la Tavola Rotonda
Il personaggio di Perceval, cavalieri della Tavola Rotonda, è una creazione di Chretien de Troyes, uno dei più importanti poeti francesi del XII secolo. Perceval, simbolo dell'eroe puro e ingenuo, ispirerà numerosi poemi, e nell'Ottocento sarà il protagonista con il nome di Parsifal di un famoso dramma musicale del compositore tedesco Richard Wagner.
Il Sacro Graal e le Avventure
Nel brano Perceval vede una fanciulla portare in mano un prezioso calice ma, non osando chiedere spiegazioni su quell'oggetto di straordinaria bellezza, non saprà mai di aver visto il sacro Graal, il calice in cui bevve Gesù nell'ultima cena e in cui fu poi raccolto il suo sangue. La sua riservatezza gli costerà mille avventure e fatiche poiché, come gli altri cavalieri della Tavola Rotonda, riceverà da re Artù l'incarico di cercare il famoso calice.
L'infanzia di Perceval
Perceval viene allevato dalla madre in completa solitudine nella foresta. La donna, che ha già perso il marito e gli altri figli, vuole tenerlo lontano dal mondo della cavalleria. Un giorno, però, il ragazzo incontra casualmente due cavalieri che gli appaiono come angeli e li segue alla corte di re Artù. Presso di lui è introdotto alle usanze della cavalleria e si innamorerà della bellissima Biancofiore. Divenuto cavaliere decide di tornare dalla madre, ignorando che è morta di dolore.