Concetti Chiave
- Chrétien de Troyes, scrittore francese del XII secolo, è celebre per i suoi romanzi che esplorano il conflitto tra amore e avventura, con uno stile elegante e attento ai sentimenti.
- Nel romanzo "Yvain", il cavaliere Calogrenant incontra un villano, rappresentando la visione dei nobili verso i contadini come esseri sporchi e deformi.
- I nobili del XII secolo, sebbene spesso rozzi e sporchi, sono idealizzati nei romanzi cavallereschi, rappresentati sempre in modo positivo.
- La rappresentazione dei contadini è stilizzata e grottesca per i maschi, mentre le femmine appaiono leggiadre e attraenti, nonostante simili condizioni di vita.
- La raffigurazione di nobili e villani nel romanzo d’Yvain è intenzionalmente deformata, riflettendo i valori e i disvalori della società borghese dell'epoca.
Indice
Breve presentazione dello scrittore
Chrétien de Troyes è uno scrittore francese vissuto nel XXX secolo. I suoi romanzi sono : Erec et Énide, Lancelot ou le chevalier à la charrette, Perceval ou le conte du Graal e Yvain ou le chevalier du lion i cui temi ci rimandano all’atmosfera del ciclo bretone.Il tema favorito e il conflitto, nell’animo maschile, fra l’amore e il gusto dell’avventura. La sua arte si distingue per l’analisi dettagliata dei sentimenti, per la pittura della realtà contemporanea e per il suo stile leggero ed elegante.
Presentazione del brano
All’inizio di Yvain, Calogrenant, un cavaliere al servizio del re Artù, narra l’incontro con un villano, in casa del quale aveva passato la notte. La descrizione è assai significativa perché ci consente di constatare la visione del mondo contadino nella prospettiva dei nobili cavalieri.Il testo risulta abbastanza lineare e semplice nel suo sviluppo. Non si tratta di un’avventura vera o propria come ci sarebbe da aspettarsi, ma la premessa di un’avventura, come si capisce dalla parte finale del brano: “”E che cosa vorresti trovare?” “L’avventura, per misurare il mio valore e il mio coraggio [secondo lo standard del XII secolo]. Ti prego dunque, e ti domando vivamente, di indicarmi, se sai, un’avventura o una meraviglia.” Significativo è l’atteggiamento del cavaliere in cui è presente il desiderio dell’avventura per l’avventura. Infatti, il cavaliere medioevale non sempre incontra altri cavalieri con cui confrontare la propria forza o il proprio coraggio o delle giovani fanciulle da salvare. In questo caso, il cavaliere va espressamente alla ricerca di una situazione che gli conviene per dimostrare il suo valore e nonostante che il personaggio incontrato sia di estrazione sociale più umile, Calogrenant non esita a chiedergli di indicargli un’avventura o una meraviglia.
La rappresentazione del villano
In questo brano è soprattutto importante la rappresentazione del villano, come veniva percepito dai nobili di corte: Calogrenant è un nobile cavaliere e coincide con Chrétien de Troyes che, anche se non conosciamo le sue origini aristocratiche, condivideva valori ed ideale della civiltà cortese. Il villano è rappresentato come un essere sporco, deforme, disgustoso, quasi dall’aspetto mostruoso e simile ad un animale. Vivendo in condizioni miserevoli e di disagio, i contadini medioevali non potevano certamente essere raffinati e dai modi gentili; tuttavia, nel testo assistiamo ad un processo di stilizzazione che ci rivela aspetti assai significativi della società borghese.
La rappresentazione dei nobili
Anche i nobili del XII secolo erano rozzi e sporchi, se si pensa ai cavalieri erranti che per giorni e giorni erano costretti a vagare con indosso una pesante armatura, attraversando lande desolate, senza castelli o rifugi che li potessero ospitare e offrire loro la possibilità di accudire alla propria persona. Nonostante questo, nei romanzi cavallereschi, la loro raffigurazione è sempre positiva.
La rappresentazione dei nobili e dei villani è sempre deformata
Pertanto, si può affermare che né la classe nobile, né i villani venivano rappresentati in modi realistico, anzi entrambi venivano stilizzati e idealizzati.: ciò che è simile a noi e che rappresenta un valore è bello re attraente, mentre ciò che è diverso o costituisce un disvalore è brutto e ripugnante.Inoltre, quando il registro cambia e il cavaliere incontra una bella contadinella con cui vorrebbe vivere una storia d’amore non certo platonica, la fanciulla appare leggiadra e attraente, su di uno sfondo campagnolo fatto di profumi e fiori. Eppure le condizioni ambientali ed igieniche delle contadinelle erano le stesse dei rappresentanti maschili del mondo contadino.
In sintesi, si può concludere che nel caso del contadino del romanzo d’Yvain, ci troviamo di fronte non ad una rappresentazione realistica , ma ad una rappresentazione intenzionalmente deformata, se non grottesca.
Domande da interrogazione
- Chi era Chrétien de Troyes e quali erano i temi principali delle sue opere?
- Come viene rappresentato il villano nel brano di Yvain?
- In che modo i nobili del XII secolo sono rappresentati nei romanzi cavallereschi?
- Qual è la differenza nella rappresentazione dei contadini maschili e femminili nel romanzo d’Yvain?
- Qual è la conclusione sulla rappresentazione dei villani e dei nobili nel romanzo d’Yvain?
Chrétien de Troyes era uno scrittore francese del XII secolo, noto per i suoi romanzi come "Erec et Énide" e "Lancelot ou le chevalier à la charrette". I suoi temi principali includevano il conflitto tra amore e avventura nell'animo maschile, con uno stile leggero ed elegante.
Nel brano di Yvain, il villano è rappresentato come un essere sporco, deforme e quasi mostruoso, riflettendo la visione dei nobili cavalieri sui contadini, che vivevano in condizioni miserevoli.
Nei romanzi cavallereschi, i nobili del XII secolo, nonostante fossero rozzi e sporchi, sono sempre rappresentati in modo positivo, idealizzati rispetto alla loro realtà.
Nel romanzo d’Yvain, mentre i contadini maschili sono rappresentati in modo grottesco, le contadinelle appaiono leggiadre e attraenti, nonostante condividano le stesse condizioni ambientali ed igieniche.
La rappresentazione dei villani e dei nobili nel romanzo d’Yvain è intenzionalmente deformata e stilizzata, non realistica, riflettendo valori e disvalori della società borghese.