Concetti Chiave
- Guido Cavalcanti, nato nel 1250, fu un importante esponente del dolce stil novo e contemporaneo di Dante.
- Cavalcanti si ispirò all'averroismo, una corrente filosofica che negava l'esistenza di Dio, influenzata dal filosofo arabo Averroè.
- L'averroismo suddivideva l'anima in tre parti: sensitiva, vegetativa e razionale, evidenziando un approccio laico alla fenomenologia dell'amore.
- Nei suoi scritti, Cavalcanti rappresentava la donna come un "detonatore" che frantuma l'anima maschile, mentre lei stessa resta impassibile.
- Fu esiliato nel 1300, quando Dante era priore, a causa delle sue posizioni politiche accese, e morì a Sarzano il 29 agosto dello stesso anno.
Indice
Guido Cavalcanti e il Dolce Stil Novo
Guido Cavalcanti nasce nel 1250 e appartiene a una famiglia di guelfi bianchi . È membro del dolce stil novo e quindi contemporaneo di Dante. Cavalcanti può essere ritenuto dopo Guinizzelli il vero “capo” del dolce stil novo.
L'influenza dell'averroismo su Cavalcanti
Con Cavalcanti l’esistenza di un Dio viene negata, perché lui si ispira a un filosofo arabo averroè promotore dell’averroismo.
La filosofia ebraica di questo averroè raggiunse l’Italia grazie a Federico II il quale ospitò nella sua corte persone appartenenti a popoli ed etnie differenti. Quindi potremmo definire Cavalcanti come un personaggio ateo, inoltre venne definito atipico appunto perché aderisce a questa corrente filosofica ovvero l’averroismo.La concezione dell'anima e l'amore
Il principio su cui si basa l’averroismo e l’anima che appunto viene intesa come un principio che è presente in noi. Secondo l’averroismo l’anima si può tripartire ovvero può dividersi in tre parti: la parte sensitiva, vegetativa e razionale. La parte sensitiva ci permette attraverso i sensi di conoscere il mondo. Quella vegetativa è il principio che consente all’essere umano di vivere e infine quella razionale è il principio che consente all’essere umano di pensare. In questo concetto laico di Cavalcanti quindi non vi è la presenza della donna intesa come donna “angelo”, ovvero nel senso religioso. La donna appare come un “detonatore”, ovvero è capace di distruggere l’uomo facendogli frantumare l’anima in queste 3 parti a causa della forza dell’urto dell’amore. La donna invece è “monolite” resta impassibile, come se non fosse toccata dalla forza dell’amore. Quindi possiamo dire che viene ripresa la fenomenologia dell’amore, quindi l’uomo viene scomposto in tanti pezzi indipendenti tra di loro. Molto spesso nelle poesie di cavalcanti la donna viene rappresentata come una donna fera, cattiva, carceriera dell’amore o dell’uomo.
L'esilio di Guido Cavalcanti
Inoltre Guido viene mandato in esilio da Dante che divenne priore nel 1300, fu esiliato perché all’epoca venivano allontanati tutti coloro che manifestavano elementi politici troppo accaniti a Sarzano dove morì il 29 agosto dello stesso anno.
Domande da interrogazione
- Chi era Guido Cavalcanti e quale ruolo aveva nel Dolce Stil Novo?
- Qual è l'influenza dell'averroismo su Cavalcanti?
- Come viene concepita l'anima e l'amore secondo Cavalcanti?
Guido Cavalcanti, nato nel 1250, era un membro dei guelfi bianchi e del Dolce Stil Novo, considerato il vero "capo" di questo movimento poetico dopo Guinizzelli.
Cavalcanti, ispirato dal filosofo arabo Averroè, negava l'esistenza di Dio e aderiva all'averroismo, una corrente filosofica che lo rendeva atipico e lo definiva come un personaggio ateo.
L'anima, secondo l'averroismo di Cavalcanti, si divide in tre parti: sensitiva, vegetativa e razionale. L'amore è visto come una forza che frantuma l'anima dell'uomo, mentre la donna è rappresentata come un "monolite" impassibile.