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Concetti Chiave

  • Il Cantico di Frate Sole fu scritto da San Francesco nel 1224, ispirato da una visione divina che lo rassicurò sulla salvezza eterna.
  • L'inno esprime una visione dualistica: l'ottimismo per le creature naturali e una visione pessimistica per l'uomo, incentrata sulla penitenza.
  • Il Cantico evidenzia un carattere liturgico, con elementi simbolici legati alle Sacre Scritture, come il Fuoco che richiama la Pentecoste.
  • Strutturato come un salmo in volgare, il Cantico è una prosa ritmica con ripetizioni costanti, destinata a chi non conosceva il latino.
  • Considerato l'inizio della tradizione letteraria italiana, il Cantico conserva caratteristiche dialettali umbre evidenti nella sua forma linguistica.

Indice

  1. Origine e contesto del Cantico
  2. Visione dualistica dell'inno
  3. Carattere liturgico e simbolismo
  4. Struttura e importanza del Cantico

Origine e contesto del Cantico

Il Cantico di Frate Sole venne scritto, secondo la tradizione, nel 1224, quando il santo, dopo una notte trascorsa fra il male che lo affliggeva agli occhi e il tormento dei topi, avrebbe avuto una visione divina, che lo faceva certo della salvezza eterna. Secondo la stessa tradizione, i versetti sul perdono sarebbero stati aggiunti quando Francesco riappacificò tra loro il vescovo e il podestà di Assisi, quelli sulla morte quando sentì approssimarsi alla fine.

Punto di partenza concettuale dell’inno è l’idea che Dio è un mistero e non può essere «mentovato», ma può essere lodato solo in base alle cose visibili da lui create.

La religiosità di san Francesco non respinge il mondo terreno in quanto totalmente negativo, come è proprio di altre tendenze del Medioevo.

Le cose non sono solo lodate in sé e in relazione a Dio, ma anche in relazione all’uomo, in quanto sono a lui utili.

Nell’inno vi è quindi una visione che ha come centro l’uomo.

Mentre per le creature le lodi sono in condizione, l’uomo è lodato solo a certe ben determinate condizioni: sono lodati quelli «ke perdonano». Infatti tra tutte le creature l’uomo è l’unica per cui si apre l’alternativa tra salvezza e dannazione.

Visione dualistica dell'inno

L’inno appare dunque nettamente spaccato in due, con forti differenze di tono tra le due parti: nella prima si ha un ottimismo che abbraccia le creature naturali, nella seconda si ha una visione pessimistica dell’uomo; e qui non risuonano più note di letizia, ma di paura. L’inno, da lode universale delle creature, si trasforma in una predica ai peccatori, e non rinuncia a parole minacciose e a colori cupi per spaventare gli uomini per indurli alla penitenza.

la lauda francescana

Carattere liturgico e simbolismo

Gli ultimi due versi evidenziano il carattere liturgico e lo scopo sociale del Cantico, il quale non può essere letto come una semplice lirica soggettiva. Lodare Dio umilmente significa riconoscerne nelle creature la grandezza di Creatore; ringraziarlo significa invece accettare con gioia e serenità la condizione di sofferenza tipica dell’uomo in terra. San Francesco si sofferma su elementi con chiaro valore simbolico, legati alla tradizione delle Sacre Scritture: il Fuoco richiama alla Pentecoste; la notte illuminata dal fuoco potrebbe indicare allegoricamente la vita dell’uomo.

Struttura e importanza del Cantico

Il Cantico è opera nutrita di cultura, che rivela una cura attenta dell’elaborazione formale. Essa si rifà a modelli biblici ed evangelici. Il Cantico vuole dunque essere un salmo in volgare, che prosegua la tradizione biblica indirizzandosi a coloro che non sanno il latino, esso, inoltre, era destinato ad essere cantato in pubblico, ma la base musicale, composta dallo stesso san Francesco, è andata perduta.

Il Cantico non è in versi, ma in una prosa ritmica, suddivisa in gruppi di qualche versetto, proprio sull’esempio dei salmi biblici. A questi rimanda la litania, cioè la ripetizione costante della formula «Laudato si’».

Qualche caratteristica umbra permane: la –u finale alternata con –o, l’iniziale di «iorno», desinenze come quelle di «sirano» e «konfano». Il Cantico si può ritenere il testo da cui ha inizio la tradizione letteraria italiana.

per approfondimenti, vedi anche:

San Francesco d'Assisi - Il Cantico delle Creature

San Francesco d'Assisi - Il Cantico delle Creature

San Francesco d'Assisi - Cantico delle Creature

San Francesco d’Assisi – Cantico delle Creature, spiegazione

San Francesco d'Assisi - Cantico delle creature, introduzione, testo e commento

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e il contesto del Cantico di Frate Sole?
  2. Il Cantico di Frate Sole fu scritto nel 1224 da San Francesco d'Assisi, dopo una visione divina che lo rassicurò sulla salvezza eterna. I versetti sul perdono furono aggiunti in seguito alla riconciliazione tra il vescovo e il podestà di Assisi.

  3. Qual è la visione dualistica presente nell'inno?
  4. L'inno presenta una divisione netta tra un'ottimistica lode delle creature naturali e una visione pessimistica dell'uomo, che si trasforma in una predica ai peccatori con toni minacciosi.

  5. Qual è il carattere liturgico e simbolico del Cantico?
  6. Il Cantico ha un carattere liturgico e simbolico, lodando Dio attraverso le creature e accettando la sofferenza umana. Elementi come il Fuoco richiamano simbolismi delle Sacre Scritture.

  7. Come è strutturato il Cantico e qual è la sua importanza?
  8. Il Cantico è una prosa ritmica ispirata ai salmi biblici, con una litania ripetitiva. È considerato l'inizio della tradizione letteraria italiana, destinato a essere cantato in pubblico.

  9. Quali sono alcune caratteristiche linguistiche del Cantico?
  10. Il Cantico presenta caratteristiche umbre, come l'alternanza della –u finale con –o e desinenze particolari, riflettendo l'influenza del dialetto umbro.

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