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Concetti Chiave

  • La cavalleria medievale era una classe sociale rispettata, composta da guerrieri a cavallo, che evolveva da "servitori" a un'élite distinta entro il 1200.
  • I cavalieri erano vincolati da un codice cavalleresco che esigeva fedeltà, nobiltà d'animo e difesa dei deboli, con obblighi verso la fede cattolica.
  • Nel XIII secolo, l'ideale cavalleresco ispirò la chanson de geste, un genere letterario epico che celebrava i valori cavallereschi attraverso storie di cavalieri.
  • La Chanson de Roland è il poema più celebre del genere, con temi di fedeltà, fede cristiana, e lotta contro gli infedeli, ambientato nell'epoca carolingia.
  • La chanson de geste si distingue per la sua metrica unica, come la lassa, e per l'uso di schematismi e formule che caratterizzano personaggi e storie.
Questo appunto di Ιtaliano tratta dell'evoluzione del codice cavalleresco, della chanson de geste e della trasformazione della cavalleria in epoca carolingia. Con analisi della chanson de Roland e i suoi valori. Si descrivono anche le principali caratteristiche della celebre chanson de geste.
L'evoluzione del codice cavalleresco e la chanson de geste carolingia articolo

Indice

  1. La cavalleria e le sue trasformazioni
  2. I valori della cavalleria
  3. La cavalleria e la letteratura
  4. Le caratteristiche della chanson de geste

La cavalleria e le sue trasformazioni

La cavalleria rimase uno degli elementi alla base dell'esercito feudale.

Nata nel Medio Evo, era la categoria sociale rappresentata dai guerrieri che, appunto, usavano il cavallo per muoversi e per combattere. Era una classe iper rispettata in quanto si denotava la sua efficienza da alcuni elementi in particolare, ovvero il valore e la fedeltà. Per questo non tutti potevano farne parte e iniziò a crearsi una vera e propria cerchia di "eletti". Fino al 1100 però il significato di cavaliere era "servitore" dunque chiunque poteva essere ritenuto tale, specie chi di umile estrazione e non usavano il cavallo per muoversi né per combattere. Con l'arrivo del 1200 molte cose cambiarono, prima fra tutte la vestizione dei cavalieri che garantiva loro superiorità, poi il cavallo, che oltre alla comodità ed efficienza concreta, permetteva all'uomo di elevarsi da terra e, anche solo simbolicamente, dare un'idea diversa della sua persona. Tra loro, però, i cavalieri erano e si sentivano un vero gruppo, non solo una classe, dunque si comportavano come fratelli e anzi quasi come un unico essere. L'azione del combattere e andare in guerra serviva solo a fortificare questa sensazione, dopodiché era anche evidente come il rischio continuo di perdere la vita costituisse per loro una grande fonte di guadagno e di vantaggio su tutte le altre classi sociali. Se riuscivano a resistere, infatti, il compenso era generoso e nel migliore dei casi si riusciva a guadagnare un terreno o addirittura un territorio per la propria popolazione e famiglia. Con l'introduzione delle armi da fuoco e il ricorso sempre più ricorrente alla fanteria, essa venne messa in secondo piano ma questo poi a partire dal XV secolo.

I valori della cavalleria

Nel 1200 la cavalleria era rispettata ma a sua volta aveva tutta una serie di ordini e valori da rispettare. Per entrare nell'ordine, i cavalieri dovevano essere insigniti del titolo di cavaliere attraverso la cerimonia della vestizione che poi successivamente non si sarebbe più svolta. Nel corso di questa cerimonia, il cavaliere otteneva le armi, riceveva poi un colpo sulla guancia o sulla testa che non doveva restituire, sempre rispettando il principale valore di fratellanza e fedeltà al signore. In questo modo quindi egli si impegnava a rispettare gli obblighi imposti dall'ordine della cavalleria, decidendo di sottomettersi a quest'ultimo. Uno degli obblighi più importanti del cavaliere era quello di combattere in nome della fede cattolica, difendendola sempre strenuamente, i suoi compagni erano fedeli fratelli e i suoi avversari ostacoli alla sua religione, al suo benessere e alla sopravvivenza dei suoi compagni. Oltre a ciò, i cavalieri espandevano le loro vedute con altri valori come la difesa dei deboli e delle donne, con le quali dovevano anche fare sempre bella figura, e i poveri. Inoltre il codice cavalleresco sarebbe dovuto essere connesso anche ad elementi come ad esempio la nobiltà d'animo, il rispetto di rigidi doveri morali, l'eleganza e la compostezza.

La cavalleria e la letteratura

La cavalleria non nasce solo come classe, ceto o gruppo sociale. Nel XIII secolo in Francia, infatti, l'ideale cavalleresco divenne così celebre e dai valori così esemplari che ispirò diversi poeti per le loro opere. Per questo si inizia a parlare di chanson de geste. La chanson de geste è un genere letterario oggi conosciuto come epico, che narrava le vicende dei cavalieri in particolare del periodo di Carlo Magno. Con l'arrivo di quest'ultimo e il suo accordo con la Chiesa di Roma, infatti, il cavaliere non continuò più ad essere visto come il portatore di violenze, aggressioni, guerre e prevaricazioni, bensì iniziò ad assumere i valori citati prima, ad apparire come il protettore della religione cristiana e dell'impero e dunque accettato di buon grado. Nasce così l'ideale cavalleresco. La chanson de geste quindi si crea per celebrare questi salvatori ma soprattutto, come citato prima, perché essi rappresentavano davvero un esempio per tutti, soprattutto nei confronti delle donne. Così la chanson de geste proclamava alti i valori come il rispetto dei deboli, e dunque anche delle donne, il genere romanzo e i canti in onore della bellezza di queste ultime e della vita in una società del tutto trasformata. Non a caso l'epoca carolingia fu longeva tanto quanto longeva fu la sua cultura.
L'evoluzione del codice cavalleresco e la chanson de geste carolingia articolo

Le caratteristiche della chanson de geste

Il più celebre poema di questo genere è senz'altro la Chanson de Roland, il cui protagonista è Rolando che deve difendere il proprio regno dall'attacco dei nemici. I temi sono più o meno gli stessi: fedeltà nei confronti del proprio signore, in questo caso sicuramente Carlo Magno, fede cristiana, lotta contro l'oppositore e l'infedele, protezione della propria gente e della propria donna, onore, fama, rispetto e aiuto dei più deboli. Il tutto arricchito da eleganza, rischio della vita e motivo amoroso. Le vicende sono ambientate tra il regno di Carlo Magno e la Spagna, da convertire al cattolicesimo. Siamo quindi di fronte alle battaglie chiamate guerre sante.
Tornando alla chanson de geste i tratti che fanno di questa un genere letterario a parte, e forse il primo ad essere stato creato, sono: la metrica, le formule, i motivi e i temi. La metrica ha come unità fondamentale la lassa, un insieme di versi legati dalla stessa assonanza o stessa rima. Questo permette un'evoluzione della poesia, che appare, alla fine, quasi del tutto trasformata. Il verso scelto inizialmente è l'ottonario, poi divenne il decasillabo e infine il dodecasillabo. Per quanto riguarda le formule invece il poema epico è costituito da soluzioni come "Achille pié veloce" o simili, schematismi che servivano per caratterizzare sempre meglio e in maniera quasi cadenzata i personaggi e i protagonisti delle storie.
I contenuti possono essere diversi ma devono assumere sempre più o meno gli stessi connotati e seguire gli stessi obiettivi: autore invisibile, non compare mai; il testo è destinato al cantore, al giullare, a un attore che canta appunto e interpreta le canzoni (chanson); il protagonista è un eroe, un cavaliere solitamente che rischia la vita per la comunità, la donna, la famiglia e soprattutto il signore; i nemici sono sempre ben visibili e caratterizzati, ci sono solitamente massimo due parti in contrasto, il bene e il male, il vincitore e il vinto; la storia anche se non esplicitata svolge un ruolo importante, è sempre presente e, ad oggi, riconoscibile.
Per ulteriori approfondimenti sulla cavalleria vedi anche qua.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le trasformazioni principali della cavalleria nel Medioevo?
  2. La cavalleria si è evoluta da una classe di servitori a un'élite di guerrieri a cavallo, con un forte senso di fratellanza e valori come il coraggio e la fedeltà. Nel 1200, la cerimonia della vestizione divenne un rito importante per entrare nell'ordine cavalleresco.

  3. Quali valori erano fondamentali per i cavalieri nel 1200?
  4. I cavalieri dovevano rispettare valori come la fedeltà al signore, la difesa della fede cattolica, la protezione dei deboli e delle donne, e mantenere nobiltà d'animo e compostezza.

  5. Come ha influenzato la cavalleria la letteratura del XIII secolo?
  6. L'ideale cavalleresco ha ispirato la creazione della chanson de geste, un genere epico che celebrava i cavalieri come protettori della religione e dell'impero, esaltando valori come il rispetto dei deboli e delle donne.

  7. Quali sono le caratteristiche principali della chanson de geste?
  8. La chanson de geste si distingue per la sua metrica basata sulla lassa, l'uso di formule epiche, e temi come la fedeltà, la fede cristiana, e la lotta tra bene e male, con protagonisti eroici che rischiano la vita per la comunità.

  9. Qual è il poema più celebre della chanson de geste e quali temi affronta?
  10. La Chanson de Roland è il poema più celebre, con temi di fedeltà a Carlo Magno, fede cristiana, protezione della propria gente, onore, e lotta contro gli infedeli, ambientato tra il regno di Carlo Magno e la Spagna.

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