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Concetti Chiave

  • Il Dolce Stil Novo, introdotto da Dante, si distingue come un'avanguardia poetica che rivoluziona la poesia trattando l'amore con dolcezza espressiva tra Emilia e Toscana nel Duecento.
  • Gli stilnovisti, ispirandosi al trobar leu provenzale, adottano un linguaggio semplice e melodioso ma complesso filosoficamente, collegando l'amore a concetti di nobiltà d'animo non legati alla nascita, ma alla raffinatezza personale.
  • Guido Guinizzelli è riconosciuto come precursore dello stilnovismo; sebbene non propriamente parte del movimento, la sua impronta filosofica sull'amore ha influenzato poeti come Dante e Cavalcanti.
  • Lo stile degli stilnovisti rompe con la tradizione, adottando una sintassi piana e una lingua colta, con riferimenti filosofici come l'aristotelismo averroista e la mistica francescana.
  • Nella poesia stilnovista, la donna è considerata un essere divino, mediatrice tra il divino e l'uomo, e l'amore è visto come un mezzo di elevazione spirituale, rendendo la nobiltà una questione di virtù personali piuttosto che ereditarie.

Indice

  1. Origini del Dolce Stil Novo
  2. Caratteristiche dello Stilnovismo
  3. Guido Guinizzelli e l'influenza filosofica
  4. Poeti e contesto sociale
  5. Stile e influenze filosofiche
  6. Ruolo della figura femminile

Origini del Dolce Stil Novo

L’espressione “dolce stil novo” venne usata per primo da Dante che nel purgatorio incontra l’anima di Bonagiunta Orbicciani da Lucca e Bonagiunta vedendolo dice di riconoscere in lui un rappresentante del Dolce Stil Novo, cioè un nuovo modo di fare poesia che si affermò tra Emilia e Toscana negli ultimi decenni del Duecento.

Il “Dante autore” fa pronunciare a uno dei suoi personaggi una frase in cui si definisce rappresentante del Dolce Stil Novo, ed è quindi un riconoscimento che fa a se stesso e ai suoi compagni che avevano dato origine allo stilnovismo (avevano un modo di versificare condiviso). Bonagiunta dice che gli Stilnovisti scrivevano le loro poesie sotto dettato dell’amore. Lo stilnovismo è un nuovo modo di trattare il tema dell’amore che viene trattato con una particolare dolcezza espressiva e viene definito un’avanguardia poetica.

Caratteristiche dello Stilnovismo

I poeti stilnovisti si propongono di usare delle parole dai suoni meno spiacevoli possibile e si ispirano al trobar leu dei provenzali ma rendono le loro espressioni più semplici e piacevoli. Allo stesso tempo, però, la poesia dello stilnovismo è difficile e complicata perche è filosofica. L’amore viene trattato in modo filosofico perchè gli autori erano molto colti e appartenevano in gran parte al ceto borghese e volevano affermare un idea che l’amore nella sua espressione migliore può essere praticato da chi ha un animo nobile ma avere un animo nobile non vuol dire essere nati in una famiglia nobile, ma bensì essere persone raffinate.

Guido Guinizzelli e l'influenza filosofica

Il precursore (=il maestro/padre) degli stilnovisti è Guido Guinizzelli: uno scrittore bolognese che morì prima del 1280 di cui poche cose sono conosciute. A Bologna c’era una delle università più antiche e prestigiose. Lui era attivo nel campo del diritto e all’università studiava anche filosofia e per questo da un impronta filosofica al discorso sull’amore. Non è propriamente uno stilnovista ma pone concetti a cui poi gli stilnovisti si ispireranno. Viene riconosciuto come maestro da Dante nell’episodio dell’incontro in purgatorio.

Poeti e contesto sociale

I veri e propri stilnovisti scrivono poesie tra il 1280 e il 1310 e alcuni sono Guido Cavalcanti, Dante Alighieri (il dante giovane), Lapo Gianni, Gianni Alfano, Dino Frescobaldi, Cino da Pistoia (il più giovane).

A parte Cino da Pistoia si tratta di poeti che operano a Firenze (si tratta di una corrente Toscana, ma soprattutto Fiorentina). Gli Stilnovisti si ispirano alla scuola siciliana rendendo più dolce lo stile e trattando solo il tema dell’amore, approfondendolo in senso filosofico.

A Firenze si formò una classe dirigente borghese, raffinata e colta, che affermava una nuova idea di nobiltà, non più legata alla discendenza familiare ma bensì alle qualità morali e intellettuali dell’individuo. Non si occupano di politica anche se alcuni di loro erano molto impegnati in politica (Dante e Cavalcanti erano Guelfi coinvolti nei contrasti tra Guelfi bianchi e neri). Si occupavano a volte separatamente di politica ma nel campo della poesia si limitano al tema dell’amore.

Stile e influenze filosofiche

A livello stilistico la frattura con la tradizione appare netta. Lo stile è dolce e ciò indica che era usata una sintassi piana, ossia che fa uso di frasi accostate l’una all’altra (coordinate, parattattica). La lingua è colta e raffinata ed è limitato l’uso degli artefici retorici. La lirica non è però semplice di lettura perché ha un significato filosofico, ci sono infatti richiami all’aristotelismo averroista e sono presenti termini della mistica francescana.

Aristotelismo averroista: Aristotele era considerato Il Poeta Medievale, che influenzò sia gli arabi che i cristiani. Tramite San Tommaso si diffonde Aristotele nella filosofia scolastica (fa quindi da intermediario tra Aristotele e i cristiani). Averroé, invece, fece da tramite tra Aristotele e la cultura araba.

Mistica francescana: un mistico è una persona che si spinge oltre i confini del naturale per contemplare Dio da vivo.

Ruolo della figura femminile

La figura femminile assume un ruolo centrale e viene considerata un essere divino, un vero e proprio miracolo. Uno dei temi più innovativi di questa poesia è l’identità tra amore e nobiltà d’animo (gentilezza). Soltanto l’uomo nobile dal “cor gentile” può vivere l’esperienza della fin’amor e quindi scrivere e intendere poesie d’amore. La vera nobiltà non è quindi ereditaria ma nasce unicamente dalla cultura e dalle qualità personali. La donna assume il ruolo di autentica mediatrice tra la sfera del divino e l’uomo. Le semplici metafore si trasformano in dati reali (es: la donna bella come un angelo diventa un vero e proprio angelo).

La sua azione salvifica si esercita su tutti coloro che le si avvicinano, ai quali dona la salvezza spirituale attraverso il saluto. La donna è una creatura eterea e smaterializzata, priva di attributi fisici tipici dei componimenti della Scuola siciliana. La donna è vista come una visione, un’apparizione divina che diviene oggetto di lode per le sue virtù morali e spirituali. Il sentimento amoroso ora diviene una via di perfezionamento ed elevazione spirituale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del termine "Dolce Stil Novo"?
  2. L'espressione "dolce stil novo" è stata usata per la prima volta da Dante nel Purgatorio, dove Bonagiunta Orbicciani riconosce Dante come rappresentante di questo nuovo modo di fare poesia, emerso tra Emilia e Toscana negli ultimi decenni del Duecento.

  3. Quali sono le caratteristiche principali dello Stilnovismo?
  4. Lo Stilnovismo si caratterizza per l'uso di parole dai suoni piacevoli, ispirate al trobar leu dei provenzali, e per un trattamento filosofico dell'amore, esprimendo l'idea che la nobiltà d'animo non dipende dalla nascita ma dalle qualità personali.

  5. Chi è considerato il precursore degli stilnovisti e quale fu la sua influenza?
  6. Guido Guinizzelli è considerato il precursore degli stilnovisti. Era un bolognese attivo nel campo del diritto e della filosofia, e la sua impronta filosofica sull'amore ha ispirato i poeti stilnovisti.

  7. Qual è il ruolo della figura femminile nel Dolce Stil Novo?
  8. La figura femminile è centrale e viene vista come un essere divino e un miracolo. La donna è considerata una mediatrice tra il divino e l'uomo, e il suo saluto offre salvezza spirituale, elevando il sentimento amoroso a un percorso di perfezionamento spirituale.

  9. Come si differenzia lo stile dello Stilnovismo dalla tradizione precedente?
  10. Lo stile dello Stilnovismo è caratterizzato da una sintassi piana e un linguaggio colto e raffinato, con un significato filosofico complesso, influenzato dall'aristotelismo averroista e dalla mistica francescana, segnando una netta frattura con la tradizione precedente.

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