Concetti Chiave
- Lo Stil Novo è una corrente letteraria del tardo 1200, con figure di spicco come Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti.
- Guido Guinizzelli è considerato il precursore dello Stil Novo, apprezzato da Dante come padre della scuola stilnovistica.
- I temi chiave di Guinizzelli includono l'amore nobile, la figura angelica della donna e la lode all'amata, esemplificati nei suoi venti testi.
- Guido Cavalcanti vede l'amore come un sentimento che induce nobiltà d'animo ma anche autodistruzione, incapace di condurre alla salvezza.
- Cavalcanti si rivolge a un pubblico capace di comprendere l'amore spirituale e il complesso livello filosofico delle sue poesie.
Lo Stil Novo è una corrente letteraria di fine 1200. Personalità che spiccano, oltre a quella dantesca, sono quelle di Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti.
Guido Guinizzelli: Precursore
Precursore dello Stil novo è Guido Guinizzelli (1230-1276), ritenuto da Dante il padre della scuola stilnovistica. Egli scrisse un canzoniere composto da venti testi i cui temi sono l’identità di cuore e amore nobile, la caratterizzazione angelica della donna, la lode all’amata, il suo saluto e gli effetti dell’amore.
Egli predispone un amore per il ragionamento filosofico, come testimoniano le sue opere. Di lui citiamo “Al cor gentil rempaira sempre amore” e “Io voglio del ver la mia donna laudare”.Guido Cavalcanti: L'amore tragico
Un altro autore rilevante è il fiorentino Guido Cavalcanti (1258-1300), importante perché con lui il sentimento amoroso, che è un accidente nato nell’anima sensitiva (irrazionale) e suscitato dalla vista della persona amata, è visto sia come mezzo per raggiungere la nobiltà d’animo, sia come esperienza tragica che, seppur indirizzi verso Dio, è incapace di condurre alla salvezza del soggetto e porta, anzi, all’autodistruzione. Secondo lui l’amore è capace di indurci a fare cose che prima non avremmo fatto, perché chi ama non riesce a conciliare la sua parte fisica e quella razionale. Cavalcanti sceglie un pubblico capace di intendere l’amore spirituale e l’alto livello filosofico e dottrinale delle sue poesie.
Di lui ricordiamo, ad esempio, i poemi “Perch’i no spero di tornar giammai”, “In un boschetto trova’ pasturella” e “Chi è questa che ven, ch’ogn’om la mira”.