Fabrizio Del Dongo
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Nel Cinquecento, il teatro rinascimentale italiano era un modello per l'Europa, con la commedia come forma dominante.
  • Il teatro italiano insegnava all'Europa la tradizione classica, l'arte dell'interpretazione, la scenografia e l'architettura teatrale.
  • La tragedia rinascimentale si ispirava ai tragediografi greci e Seneca, con l'intento di rivitalizzare il genere tragico.
  • Le tragedie erano spesso destinate alla lettura più che alla rappresentazione, con un uso marcato di artifici retorici.
  • Opere come "Sofonisba" di Gian Giorgio Trissino segnarono l'evoluzione della tragedia, mostrando influenze classiche e un crescente interesse per toni violenti e atroci.

Indice

  1. Il Teatro Rinascimentale in Europa
  2. La Tragedia e il Dramma Pastorale
  3. Sofonisba e Altre Tragedie

Il Teatro Rinascimentale in Europa

Nel Cinquecento, il teatro rinascimentale costituì un esempio da seguire per tutta l’Europa. Nel XVI secolo, soprattutto nella prima metà, la commedia rappresenta la forma egemone del genere drammatico, accanto alla tragedia e al dramma pastorale. Queste due ultime forme non sono tanto importanti sul piano artistico, quanto per l’affermazione che avranno in seguito e perché proprio dal contesto umanistico-rinascimentale trovano la loro origine e una codificazione. Al principio del secolo, nessun paese europeo aveva un teatro nobile, nel vero senso della parola, quanto l’Italia. Alla metà dello stesso secolo, in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna, ad eccezione di alcuni spettacoli religiosi rappresentati con molto sfarzo, il teatro profano era affidato ad attori comici di infimo ordine, insediato in ambianti volgari e frequentato da un pubblico assai variegato e spesso rozzo. Le opere rappresentate erano grossolane, come grossolane erano la messa in scena e la recitazione. Invece in Italia, dalla fine del XV secolo in poi, i drammi e le commedie portano la firma dei grandi poeti e scrittori del tempo. Il teatro italiano del tempo insegnava a quello europeo i seguenti aspetti: 1) la tradizione classica e il sottinteso spirito del Rinascimento 2) l’arte di essere attore 3) la scenografia 4) l’architettura.

La Tragedia e il Dramma Pastorale

La tragedia, come il dramma pastorale, nasce dall’entusiasmo per il teatro classico e dal concetto poetico di emulazione/imitazione, come del resto succedeva già per la commedia. I modelli sono i grandi tragediografi greci come Eschilo, Sofocle e Euripide, a cui presto si aggiunge Seneca per l’accentuazione del gusto dell’orrido e del macabro. Si vuole rivitalizzare il genere tragico, soprattutto perché Aristotele, nella sua poetica ad esso aveva attribuito una funzione fondamentale nella letteratura antica e lo aveva considerato un genere teatrale perfetto. La tragedia era destinata, in aperta contraddizione con la prassi degli antichi, più alla lettura che alla rappresentazione e questo spiega la presenza di lungaggini descrittive e il compiacimento nell’uso di artifici retorici. Inoltre, mentre per la commedia si era creato un rapporto vitale con un pubblico reale e concreto di spettatori, la rappresentazione della tragedia, almeno agli inizi, incontrava una certa resistenza, anche perché non era gradito ai potenti per il fatto che spesso si rappresentavano azioni compiute dai responsabili della struttura sociale e dell’organizzazione della città.

Sofonisba e Altre Tragedie

La prima tragedia regolare è Sofonisba di Gian Giorgio Trissino, rappresentata per la prima volta nel 1524. La sua struttura è quella della tragedia greca, ma l’argomento è tratto da Tito Livio. Essa ha come protagonista la principessa cartaginese Sofonisba, sposa di Massinissa che si suicida avvelenandosi per evitare di essere trasportata come preda di guerra di Roma e di far parte del trionfo del vincitore.

Prima della sua morte, avvenuta nel 1525, Giovanni Rucellai scrive Rosamunda e Oreste, nel 1533 abbiamo Tullia di Ludovico Martelli e la Canace (1542) di Sperone Speroni. Nel 1546, Pietro Aretino scrive l’Orazia (= Tragedia degli Orazi), in cui gli Orazi, tre fratelli romani, combattono contro i Curiazi, tre fratelli di Albalonga. In questa opera, lo scrittore ha un duplice comportamento di accettazione e di rifiuto dei modelli classici. Verso la metà del secolo la regolarità e l’equilibrio classico vengono messi in discussione anche da Giovan Battista Cinzio nelle sue opere (Orbecche, Didone ed altre) in cui prevalgono gli effetti violenti, i toni esasperati, un certo compiacimento per ciò che è orribile e atroce: l’influenza di Seneca è evidente. Le opere del Cinzio stanno a dimostrare che l’equilibrio del classicismo rinascimentale si sta ormai perdendo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo del teatro rinascimentale italiano in Europa nel Cinquecento?
  2. Il teatro rinascimentale italiano era un modello per tutta l'Europa, insegnando la tradizione classica, l'arte di essere attore, la scenografia e l'architettura.

  3. Quali erano le principali influenze sulla tragedia e sul dramma pastorale rinascimentale?
  4. Le tragedie e i drammi pastorali rinascimentali erano influenzati dai grandi tragediografi greci come Eschilo, Sofocle, Euripide e Seneca, con un focus sull'emulazione dei classici.

  5. Qual è la particolarità della tragedia "Sofonisba" di Gian Giorgio Trissino?
  6. "Sofonisba" è la prima tragedia regolare, con una struttura greca e un argomento tratto da Tito Livio, incentrata sulla principessa cartaginese Sofonisba.

  7. Come venivano percepite le tragedie rispetto alle commedie nel teatro rinascimentale?
  8. Le tragedie erano destinate più alla lettura che alla rappresentazione, incontrando resistenza per il loro contenuto spesso sgradito ai potenti, a differenza delle commedie che avevano un rapporto vitale con il pubblico.

  9. Quali cambiamenti si osservano nelle tragedie verso la metà del Cinquecento?
  10. Verso la metà del Cinquecento, l'equilibrio classico viene messo in discussione, con opere che mostrano effetti violenti e toni esasperati, influenzate da Seneca, come quelle di Giovan Battista Cinzio.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community