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Habilis
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Concetti Chiave

  • Machiavelli descrive una giornata-tipo divisa tra attività quotidiane e l'immersione nella cultura, passando dal chiacchierare con taglialegna alla lettura di classici come Dante e Petrarca.
  • L'autore alterna due "vesti": quella dell'uomo comune immerso nelle attività quotidiane e quella dell'umanista che dialoga con gli antichi autori.
  • Nel testo si evidenzia un'alternanza stilistica tra toni seri e distaccati e un linguaggio più colorito e popolare, riflettendo la dualità tra vita quotidiana e intellettuale.
  • Machiavelli esprime rimpianto per il ritiro forzato dall'azione politica, ma riconosce anche l'opportunità di apprendere dagli antichi autori durante il suo esilio.
  • Il dialogo con gli autori antichi è per Machiavelli una fonte di insegnamenti preziosi, elementi fondamentali per la sua crescita e per la composizione de "Il Principe".

Indice

  1. Parafrasi di Vivere senza politica, ma con i libri
  2. Le due vesti dell’autore
  3. L’alternanza stilistica
  4. Un autoritratto

Parafrasi di Vivere senza politica, ma con i libri

rr. 1-4 Mi alzo al mattino con il sole e vado (vommene) in un bosco che faccio tagliare, dove sto un paio d’ore a rileggere le cose scritte il giorno prima e a chiacchierare con i taglialegna, che hanno sempre qualche litigio in corso (sciagura alle mane) o tra loro o con i vicini […].
rr. 5-10 Allontanatomi (Partitomi) dal bosco, vado a una sorgente, e da qui in un uccellatoio. Ho un libro in mano, Dante o Petrarca, oppure uno dei poeti minori, come Tibullo, Ovidio ecc.; leggo le loro passioni d’amore e i loro amori, mi ricordo dei miei, mi godo per un po’ (un pezzo) questi pensieri. Poi mi sposto all’osteria sulla strada, parlo con i viandanti, chiedo notizie (nuove) dei loro paesi, ap prendo (intendo) varie notizie, e osservo le diverse nature e passioni degli uomini. […] rr. 11-16 Dopo pranzo, ritorno all’osteria: di solito (per l’ordinario) qui trovo l’oste, un macellaio (beccaio), un mugnaio, due fornai. In loro compagnia mi trasformo in un popolano (m’ingaglioffo) per tutto il pomeriggio, giocando a cricca, a tric e trac, e da questi giochi nascono mille discussioni (contese) e interminabili ripicche (dispetti) di parole ingiuriose, e il più delle volte si litiga per [la misera posta di] un quattrino e tuttavia (nondimanco) ci sentono gridare fin da San Casciano. Così immerso (rinvolto) in simili, piccole occupazioni (pidocchi) tengo in esercizio (traggo … di muffa) il cervello, e sfogo la mia cattiva sorte […]. rr. 17-25 Giunta la sera, torno in casa, e entro nel mio studio (scrittoio) e sulla porta depongo le attività (quella veste) quotidiane, cariche di miseria (fango) e ordinarietà (loto), e indosso abiti ben più decorosi (panni reali e curiali); e rivestito in questa maniera degna (condecentemente), leggo le opere (entro nelle antique corti) di quegli autori antichi, dai quali, ricevuto con affetto, mi nutro di quel cibo che sento come pienamente (solum, lett. “soltanto” in latino) mio, e per il quale sento di essere nato; e così facendo non mi vergogno di colloquiare con loro, di chiedere loro perché agirono in un modo o nell’altro; ed essi mi rispondono, in nome della comune umanità; e per quattro ore non avverto nessun fastidio (noia), mi dimentico ogni sofferenza, non ho paura della povertà, la morte non mi atterrisce (sbigottisce) più; mi trasferisco tutto con l’animo in loro. […] rr. 25-27 Ho messo per iscritto (notato) ciò che ho imparato ( fatto capitale) dalla conversazione con gli antichi, e ho scritto un libretto (opuscolo) Sui principati, nel quale mi addentro (profondo) per quanto riesco a riflettere (nelle cogitazioni) su questo argomento (subbietto).

Le due vesti dell’autore

Descrivendo la propria giornata-tipo di uomo d’azione, costretto suo malgrado all’inattività forzata, Machiavelli insiste su due elementi: da una parte egli è un uomo come tutti, che vive tra il «fango» e il «loto» delle occupazioni quotidiane, anche con il gusto d’“ingaglioffarsi” all’osteria; ma dall’altra è l’umanista, che indossa con piacere le vesti della cultura per intrattenersi a colloquio con gli «antiqui uomini» (un’idea che abbiamo già trovato in Petrarca).

L’alternanza stilistica

All’alternarsi di queste due immagini corrisponde, nel testo, un’alternanza stilistica tra toni seri e altri più ironici e quotidiani: espressioni di saggezza e di superiore distacco («mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente entro nelle antique corti degli antiqui uomini») coesistono con un linguaggio più colorito, più materiale e popolare, come nella descrizione degli avventori dell’osteria («un beccaio, un mugnaio, dua fornaciai. Con questi io m’ingaglioffo per tutto dì giuocando a cricca, a triche-trach»).

Un autoritratto

L’insieme della lettera compone una sorta di profilo ideale dell’autore. Emerge quell’osservazione curiosa e diretta dei comportamenti umani che caratterizza le pagine più tipiche di Machiavelli; emergono anche il rimpianto di essere stato costretto al ritiro dall’azione politica e la protesta contro la sfortuna, che lo ha esiliato all’Albergaccio. Ma non tutto il male viene per nuocere: raccolto sui libri e sui pensieri degli scrittori antichi, Machiavelli può ricavare dal passato importanti insegnamenti per il presente, insegnamenti condensati nell’opera che sta nascendo: Il Principe.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la routine quotidiana descritta da Machiavelli nel testo?
  2. Machiavelli descrive una routine che inizia con una passeggiata nel bosco, seguita dalla lettura di classici come Dante o Petrarca, e termina con il tempo trascorso all'osteria e lo studio serale delle opere degli autori antichi.

  3. Come si alternano le due vesti dell'autore nella sua giornata?
  4. Machiavelli alterna tra la vita quotidiana, immersa nel "fango" e "loto" delle attività comuni, e la vita intellettuale, dove indossa le "vesti della cultura" per dialogare con gli autori antichi.

  5. Qual è lo stile utilizzato da Machiavelli nel testo?
  6. Il testo alterna toni seri e distaccati con un linguaggio più colorito e popolare, riflettendo la dualità tra la vita quotidiana e l'attività intellettuale.

  7. Quali sentimenti esprime Machiavelli riguardo al suo esilio politico?
  8. Machiavelli esprime rimpianto per essere stato costretto al ritiro dall'azione politica e protesta contro la sfortuna che lo ha esiliato, ma trova anche un'opportunità di apprendimento attraverso lo studio.

  9. Qual è l'importanza del dialogo con gli autori antichi per Machiavelli?
  10. Il dialogo con gli autori antichi permette a Machiavelli di nutrirsi di insegnamenti preziosi, che considera fondamentali per la sua crescita personale e per la stesura della sua opera "Il Principe".

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