Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il termine "discrezione" in Guicciardini deriva dal latino "discernere", indicando la capacità di distinguere e adattarsi alle variazioni della realtà, piuttosto che moderazione o misura.
  • La discrezione è vista come un'abilità intellettuale naturale affinabile con l'esperienza, che non può essere appresa dai libri, essendo un'arte sottile.
  • Guicciardini contrappone la discrezione al pensiero di Machiavelli, rifiutando modelli e regole universali in favore dell'empirismo e dell'esperienza pratica.
  • Nell'epoca rinascimentale, il superamento dei modelli classici da parte di Guicciardini evidenzia l'imprevedibilità della realtà e l'impossibilità di una conoscenza completa.
  • La discrezione, secondo Guicciardini, implica un'analisi cauta e scettica della realtà, distinguendo somiglianze e contraddizioni per una visione più chiara e pragmatica.

Indice

  1. Origine e significato di discrezione
  2. Discrezione nei Ricordi di Guicciardini
  3. Conseguenze del rifiuto delle regole

Origine e significato di discrezione

Il termine “discrezione”, frequente negli scritti di Guicciardini, deriva dal latino “ discernere” = distinguere, separare e nulla a che a vedere con il significato attuale di moderazione e misura, legato ad un senso di opportunità. Letteralmente è la capacità di discernimento, di distinguere la peculiarità degli eventi e di cogliere le infinite variazioni del reale, sapendosi anche adattare a esse, cioè la facoltà intellettuale che consente di distinguere gli aspetti specifici di ogni evento, adattando il proprio comportamento alla tipologia della situazione.

In sintesi, è un’arte assai sottile, in parte frutto di una predisposizione naturale che può essere affinata dall’esperienza e che mai può essere appresa con lo studio sui libri.

Discrezione nei Ricordi di Guicciardini

Esso è presente nei ricordi 1, 2, 9, 15, 18, 19 e, standone alla definizione che ci dà lo scrittore, è la capacità di distinguere tutti gli aspetti e le componenti di una determinata situazione o di un fatto statico. Essa permette di cogliere, all’interno delle costanti che accomunano certe situazioni, le variabili che le distinguono. Il termine è strettamente legato al rifiuto di ogni regola o modello che serva da esempio. Da questo, è derivata la polemica contro il pensiero di Machiavelli che in ogni momento sosteneva la necessità di rifarsi ai modelli politici dell’ antica Roma verso i quali nutriva una forte ammirazione. Sostenere la necessità della “discrezione” significa anche sottolineare il valore della pratica rispetto alla teoria, dell’esperienza rispetto alla cultura. In altre parole, il rifiuto delle regole universali e dei modelli astratti, che costituisce il carattere saliente de I Ricordi, segna il trionfo dell’empirismo sulla teoria. Con questo concetto, Guicciardini valorizza l’empirismo come criterio per conoscere la realtà e il comportamento e per cogliere, in ogni situazione, la peculiarità senza dover arrivare ad una generalizzazione teorica.

Conseguenze del rifiuto delle regole

Tale rifiuto delle regole universali e quindi il ricorso alla “discrezione” comporta delle conseguenze che ci permettono di definire in modo più chiaro il pensiero di Guicciardini:

• nell’epoca rinascimentale, il richiamo a modelli classici esemplari costituiva un elemento fondamentale della cultura come pure la necessità di individuare dei precetti, soprattutto in campo letterario; con Guicciardini, tale richiamo è superato poiché la realtà è varia, imprevedibile e la vera conoscenza non è possibile.

• in Machiavelli, la fiducia in modelli e soprattutto nel principio di imitazione/emulazione, porta a momenti di entusiasmo se non ad un atteggiamento profetico, come nel 26° ed ultimo capitolo de Il Principe. Invece, in Guicciardini, la “discrezione” invita a fare un’analisi in modo cauto, a procedere operando delle distinzioni e delle eccezioni. In sintesi, la “discrezione” di Guicciardini è un metodo, una schema di pensiero incline a distinguere e a valutare tutti gli aspetti e dati di un dato problema, le somiglianze e le contraddizioni. Si può anche affermare che la “distinzione” è la strada per arrivare ad una visione scettica della realtà.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e il significato del termine "discrezione" secondo Guicciardini?
  2. Il termine "discrezione" deriva dal latino "discernere", che significa distinguere e separare. Per Guicciardini, rappresenta la capacità di discernimento e di adattamento alle situazioni, un'arte sottile affinata dall'esperienza.

  3. Come viene utilizzato il concetto di discrezione nei Ricordi di Guicciardini?
  4. Nei Ricordi, la discrezione è la capacità di distinguere gli aspetti di una situazione, rifiutando regole e modelli universali. Guicciardini valorizza l'empirismo e l'esperienza rispetto alla teoria e alla cultura.

  5. Qual è la critica di Guicciardini al pensiero di Machiavelli?
  6. Guicciardini critica Machiavelli per la sua fiducia nei modelli politici dell'antica Roma e nel principio di imitazione. Invece, Guicciardini promuove la discrezione, che invita a un'analisi cauta e a distinguere le peculiarità delle situazioni.

  7. Quali sono le conseguenze del rifiuto delle regole universali secondo Guicciardini?
  8. Il rifiuto delle regole universali porta a una visione scettica della realtà, superando il richiamo ai modelli classici. La discrezione diventa un metodo per valutare le somiglianze e le contraddizioni di ogni problema.

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