Concetti Chiave
- Guicciardini esplora la condizione umana evidenziando come l'ingegno superiore porti a sofferenza e inquietudine, e considera le speculazioni sulla vita come esercizi mentali inutili.
- Nei Ricordi, la precarietà della vita umana è un tema ricorrente, accompagnato dalla consapevolezza che il successo non garantisce la felicità duratura.
- La visione pessimistica di Guicciardini contrasta con l'entusiasmo rinascimentale di Machiavelli, sottolineando la necessità di discrezione e cautela nelle azioni umane.
- Nonostante il pessimismo, Guicciardini introduce un principio morale di solidarietà: non nuocere a nessuno e aiutare il prossimo nei limiti del possibile.
- Guicciardini anticipa il pensiero di Pascal, vedendo l'uomo come un essere fragile ma dotato di pensiero, capace di trasformare il pessimismo in un principio etico positivo.
Riflessioni sulla natura umana
Alla riflessione sulla natura umana, è collegata una meditazione sul destino dell’uomo e sulla sua condizione esistenziale; essa si ritrova nei Ricordi 5, 13, 14, 167, 20, 24, 26 e 27. Gli aspetti che Guicciardini a tal proposito mette in evidenza sono numerosi:
a) constatazione che l’ingegno e la sensibilità superiore al comune si trasformano in sofferenza e inquietudine
b) ammissione che ogni attività speculativa volta alla ricerca del senso della vita non è altro che un gratuito esercizio mentale
c) affermazione che ogni uomo, a livello conoscitivo, brancola nel buio
d) constatazione del fatto che la vita umana è precaria
e) convinzione che il successo, in realtà, non rende l’uomo felice e dietro di sé non lascia nulla, se non “cenere”
f) presenza di una dialettica continua fra istinto di vita e coscienza di dover comunque morire.
Guicciardini vs Machiavelli
Da queste considerazioni, emerge un concetto estremamente pessimistico della vita, in cui manca la fiducia e ogni elemento collegato alla vitalità, all’esuberanza e al dinamismo. Infatti, in Guicciardini, non è presente l’entusiasmo per l’azione, la fiducia nell’avvenire e il vitalismo che caratterizza invece il pensiero di Machiavelli: basti pensare all’ultimo capitolo de Il Principe in cui lo scrittore invita gli Italiani ad agire. In Guicciardini, da un lato troviamo la coscienza della precarietà della vita (associata a termini negativi, come accidenti, pericoli, infermità, caso, violenza) e la coscienza del fatto che l’uomo si trova inesorabilmente racchiuso nel “buio” e dall’altro il principio della “discrezione”, cioè la necessità di essere cauto, di operare distinzioni e soppesare tutti gli aspetti del problema trattato, il che gli impedisce di lasciarsi andare a momenti di fiducia e di spinta ad agire e di operare, dando tutto se stesso. L’atteggiamento che ne deriva è pessimistico fino ad essere stoico dato che lo scrittore dimostra di essere ben consapevole della condizione esistenziale dell’uomo che egli accetta in modo rassegnato.
Siamo ben distanti (cfr. ricordo 27) dal concetto dell’uomo rinascimentale, artefice del proprio destino e che con la virtù (= capacità, intelligenza) contrasta e riesce anche a vincere la fortuna (= il caso, le circostanze imprevedibili legate alla situazione contingente) quando pone degli ostacoli lungo il suo percorso
Pessimismo e solidarietà
Questa visione così pessimistica dell’esistenza umana sarà ripresa nel XVII secolo dal filosofo francese Blaise Pascal quando afferma che l’uomo è ”una canna” (= un roseau), quindi un essere fragile, in balia del vento. Tuttavia, come Pascal vede nell’uomo una canna, sì, ma pensante (= un roseau pensant), per cui, nonostante tutto, egli mette il rilievo la grandezza dell’uomo, anche in Guicciardini esiste un elemento di positività All’interno della sua visione di una vita priva di illusioni e di speranze, egli afferma anche un grande principio morale: non nuocere a nessuno e essere utile a ciascun simile, nella misura del possibile. Con questa affermazione, Guicciardini trasforma il pessimismo in solidarietà.
Domande da interrogazione
- Quali sono le riflessioni di Guicciardini sulla natura umana?
- In che modo Guicciardini si differenzia da Machiavelli?
- Come si manifesta il pessimismo di Guicciardini?
- Qual è l'elemento di positività nella visione di Guicciardini?
Guicciardini riflette sulla natura umana evidenziando la sofferenza derivante da un ingegno superiore, l'inutilità della ricerca del senso della vita, la precarietà dell'esistenza e la consapevolezza che il successo non porta felicità duratura.
Guicciardini si distingue da Machiavelli per il suo pessimismo e la mancanza di fiducia nell'azione e nel futuro, mentre Machiavelli esprime vitalità e incoraggia l'azione, come nel capitolo finale de "Il Principe".
Il pessimismo di Guicciardini si manifesta nella consapevolezza della precarietà della vita e nella necessità di discrezione e cautela, accettando rassegnatamente la condizione esistenziale dell'uomo.
Nonostante il pessimismo, Guicciardini afferma un principio morale di solidarietà: non nuocere a nessuno e essere utile agli altri, trasformando così il pessimismo in un invito alla solidarietà.