Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il sonetto, che chiude il Canzoniere, è importante per il modo in cui l'autore infrange le regole stilistiche del Petrarca, nonostante la semplicità del tema.
  • Il poeta inizia con un ritmo spezzato nella prima quartina per sottolineare la faticosità e tragicità dell'esistenza umana.
  • Nella seconda quartina, il poeta usa un enjambement per guidare il lettore verso il miracolo dell'incontro con la potenza divina.
  • La prima terzina mostra il pensiero che travalica l'unità metrica, un tratto distintivo di Giovanni Della Casa, mentre la sintassi nell'ultima terzina si adegua perfettamente al verso.
  • Il sonetto evolve da un'iniziale inquietudine a una serena contemplazione di Dio, riducendo gli enjambements man mano che si procede verso la fine.

Questa vita mortal, che ‘n una o ‘n due

brevi e notturne ore trapassa, oscura

e fredda; involto avea fin qui la pura

parte di me ne l’atre nubi sue.

Or a mirar le grazie tante tue

prendo: ché frutti e fior, gelo ed arsura,

e sí dolce del ciel legge e misura,

eterno Dio, tuo magisterio fue.

Anzi ‘l dolce aer puro, e questa luce

chiara, che ‘l mondo a gli occhi nostri scopre,

traesti tu d’abissi oscuri e misti.

E tutto quel che ‘n terra o ‘n ciel riluce,

di tenebre era chiuso, e tu ‘apristi;

e ‘l giorno e ‘l Sol de le tue man son opre

Indice

  1. Riflessioni sulla vita mortale
  2. Ammirazione per l'opera divina
  3. Analisi stilistica del sonetto
  4. Ritmo e struttura del sonetto
  5. Evoluzione emotiva nel sonetto

Riflessioni sulla vita mortale

Questa vita mortale che in una o due

brevi ore notturne se ne va, oscura

e fredda, fino a questo momento aveva avvolto la pura

parte di me [l’anima] con le sue scure nubi.

Ammirazione per l'opera divina

Ora mi dedico ad ammirare le tue

numerose grazie, perché i frutti e i fiori, il gelo e il caldo

e un ordine e un’ armonia celeste così dolce

furono tua opera o eterno Dio.

Anzi, sottraesti dagli oscuri e tenebrosi abissi [il caos primordiale]

questa dolce e pura area e questa luce chiara

che permette di rivelare Il mondo ai nostri occhi

e tutto ciò che risplende in cielo e sulla terra,

era racchiuso nelle tenebre, e tu lo liberasti;

e il giorno e il sole sono opera tua.

Analisi stilistica del sonetto

Il sonetto, pubblicato dopo la morte del poeta, chiude il Canzoniere. Esso è importante non tanto per la tematica affrontata, quanto per il modo con cui l’autore infrange le regole stilistiche del Petrarca.

Il tema è semplice: lo scrittore, dopo aver conosciuto la vanità e la precarietà della vita [“Questa vita mortal….], innalza il suo pensiero verso Dio, di cui esalta la grandezza e invita il lettore ad affidarsi a Lui che è stato così grande nella sua opera.

Ritmo e struttura del sonetto

Nella prima quartina il ritmo è spezzato, come se il poeta volesse sottolineare la faticosità dell’esistenza umana. Nel verso 1, la cesura viene appena colta, mentre la pausa più forte è nel 2°, dopo “trapassa”, a cui segue la coppia di aggettivioscura e fredda”, di cui il secondo è riportato all’inizio del 3° verso e al quale fa seguito una forte pausa. Invece la cesura dell’endecasillabo, cade dopo “involto”. Continua in questo modo lo spezzettamento dei versi e, addirittura, alla fine del 3° verso l’aggettivo “pura” è separato dal sostantivo a cui si riferisce.

Sembrerebbe che la seconda quartina rientri nella normalità tipica del Petrarca, ma non è così perché subito si ha un enjambement – grazie tante tue/prendo – e una forte pausa dopo la prima parola del 2° verso. In seguito il senso del soggetto viene mantenuto in sospeso per arrivare alle ultime parole del 4° verso. Si potrebbe dire che, se nella prima quartina il poeta ci vuole dare l’impressione della tragicità dell’esistenza, nella seconda sembra che accompagni il lettore, piano piano, verso il miracolo dell’incontro con la potenza divina. Nell’ultimo, viene ricomposta l’unità e ricostituito l’endecasillabo, che, invece, prima veniva dislocato e spezzettato. Tuttavia nella prima terzina il pensiero continua ed è proprio di Giovanni Della Casa questo travalicare l’unità metrica del pensiero anche da quartina a terzina.

Nell’ultima terzina la sintassi è perfettamente adeguata al verso. Nel penultimo verso è da notare il contrasto fra i due soggetti – chiuso-apristi - Esso causa una sorta squilibrio del ritmo che crea drammaticità ma che, poi, si ricompone.

Evoluzione emotiva nel sonetto

A proposito degli enjambements, dobbiamo notare che essi diminuiscono man mano che si arriva al termine del sonetto: l’inquietudine iniziale scompare piano piano e dall’angoscia raffigurata nella prima quartina si passa, per gradi, alla serena contemplazione di Dio e ad una atmosfera rassicurante.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del sonetto?
  2. Il tema principale del sonetto è la riflessione sulla vita mortale e l'ammirazione per l'opera divina, con un invito a rivolgersi a Dio.

  3. Come viene descritta la vita mortale nel sonetto?
  4. La vita mortale è descritta come breve, oscura e fredda, avvolgendo l'anima nelle sue scure nubi.

  5. Qual è l'evoluzione emotiva nel sonetto?
  6. L'evoluzione emotiva passa dall'inquietudine iniziale alla serena contemplazione di Dio, con una diminuzione degli enjambements verso la fine.

  7. In che modo il poeta infrange le regole stilistiche del Petrarca?
  8. Il poeta infrange le regole stilistiche del Petrarca attraverso l'uso di enjambements e una struttura ritmica spezzata, che sottolinea la faticosità dell'esistenza umana.

  9. Qual è il significato dell'ultima terzina del sonetto?
  10. Nell'ultima terzina, la sintassi si adegua perfettamente al verso, con un contrasto tra "chiuso" e "apristi" che crea drammaticità, ma che si ricompone, riflettendo l'opera divina di Dio.

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