Concetti Chiave
- Il sonetto, che chiude il Canzoniere, è importante per il modo in cui l'autore infrange le regole stilistiche del Petrarca, nonostante la semplicità del tema.
- Il poeta inizia con un ritmo spezzato nella prima quartina per sottolineare la faticosità e tragicità dell'esistenza umana.
- Nella seconda quartina, il poeta usa un enjambement per guidare il lettore verso il miracolo dell'incontro con la potenza divina.
- La prima terzina mostra il pensiero che travalica l'unità metrica, un tratto distintivo di Giovanni Della Casa, mentre la sintassi nell'ultima terzina si adegua perfettamente al verso.
- Il sonetto evolve da un'iniziale inquietudine a una serena contemplazione di Dio, riducendo gli enjambements man mano che si procede verso la fine.
Questa vita mortal, che ‘n una o ‘n due
brevi e notturne ore trapassa, oscura
e fredda; involto avea fin qui la pura
parte di me ne l’atre nubi sue.
Or a mirar le grazie tante tue
prendo: ché frutti e fior, gelo ed arsura,
e sí dolce del ciel legge e misura,
eterno Dio, tuo magisterio fue.
Anzi ‘l dolce aer puro, e questa luce
chiara, che ‘l mondo a gli occhi nostri scopre,
traesti tu d’abissi oscuri e misti.
E tutto quel che ‘n terra o ‘n ciel riluce,
di tenebre era chiuso, e tu ‘apristi;
e ‘l giorno e ‘l Sol de le tue man son opre
Indice
Riflessioni sulla vita mortale
Questa vita mortale che in una o due
brevi ore notturne se ne va, oscura
e fredda, fino a questo momento aveva avvolto la pura
parte di me [l’anima] con le sue scure nubi.
Ammirazione per l'opera divina
Ora mi dedico ad ammirare le tue
numerose grazie, perché i frutti e i fiori, il gelo e il caldo
e un ordine e un’ armonia celeste così dolce
furono tua opera o eterno Dio.
Anzi, sottraesti dagli oscuri e tenebrosi abissi [il caos primordiale]
questa dolce e pura area e questa luce chiara
che permette di rivelare Il mondo ai nostri occhi
e tutto ciò che risplende in cielo e sulla terra,
era racchiuso nelle tenebre, e tu lo liberasti;
e il giorno e il sole sono opera tua.
Analisi stilistica del sonetto
Il sonetto, pubblicato dopo la morte del poeta, chiude il Canzoniere. Esso è importante non tanto per la tematica affrontata, quanto per il modo con cui l’autore infrange le regole stilistiche del Petrarca.
Il tema è semplice: lo scrittore, dopo aver conosciuto la vanità e la precarietà della vita [“Questa vita mortal….], innalza il suo pensiero verso Dio, di cui esalta la grandezza e invita il lettore ad affidarsi a Lui che è stato così grande nella sua opera.
Ritmo e struttura del sonetto
Nella prima quartina il ritmo è spezzato, come se il poeta volesse sottolineare la faticosità dell’esistenza umana. Nel verso 1, la cesura viene appena colta, mentre la pausa più forte è nel 2°, dopo “trapassa”, a cui segue la coppia di aggettivi “oscura e fredda”, di cui il secondo è riportato all’inizio del 3° verso e al quale fa seguito una forte pausa. Invece la cesura dell’endecasillabo, cade dopo “involto”. Continua in questo modo lo spezzettamento dei versi e, addirittura, alla fine del 3° verso l’aggettivo “pura” è separato dal sostantivo a cui si riferisce.
Sembrerebbe che la seconda quartina rientri nella normalità tipica del Petrarca, ma non è così perché subito si ha un enjambement – grazie tante tue/prendo – e una forte pausa dopo la prima parola del 2° verso. In seguito il senso del soggetto viene mantenuto in sospeso per arrivare alle ultime parole del 4° verso. Si potrebbe dire che, se nella prima quartina il poeta ci vuole dare l’impressione della tragicità dell’esistenza, nella seconda sembra che accompagni il lettore, piano piano, verso il miracolo dell’incontro con la potenza divina. Nell’ultimo, viene ricomposta l’unità e ricostituito l’endecasillabo, che, invece, prima veniva dislocato e spezzettato. Tuttavia nella prima terzina il pensiero continua ed è proprio di Giovanni Della Casa questo travalicare l’unità metrica del pensiero anche da quartina a terzina.
Nell’ultima terzina la sintassi è perfettamente adeguata al verso. Nel penultimo verso è da notare il contrasto fra i due soggetti – chiuso-apristi - Esso causa una sorta squilibrio del ritmo che crea drammaticità ma che, poi, si ricompone.
Evoluzione emotiva nel sonetto
A proposito degli enjambements, dobbiamo notare che essi diminuiscono man mano che si arriva al termine del sonetto: l’inquietudine iniziale scompare piano piano e dall’angoscia raffigurata nella prima quartina si passa, per gradi, alla serena contemplazione di Dio e ad una atmosfera rassicurante.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto?
- Come viene descritta la vita mortale nel sonetto?
- Qual è l'evoluzione emotiva nel sonetto?
- In che modo il poeta infrange le regole stilistiche del Petrarca?
- Qual è il significato dell'ultima terzina del sonetto?
Il tema principale del sonetto è la riflessione sulla vita mortale e l'ammirazione per l'opera divina, con un invito a rivolgersi a Dio.
La vita mortale è descritta come breve, oscura e fredda, avvolgendo l'anima nelle sue scure nubi.
L'evoluzione emotiva passa dall'inquietudine iniziale alla serena contemplazione di Dio, con una diminuzione degli enjambements verso la fine.
Il poeta infrange le regole stilistiche del Petrarca attraverso l'uso di enjambements e una struttura ritmica spezzata, che sottolinea la faticosità dell'esistenza umana.
Nell'ultima terzina, la sintassi si adegua perfettamente al verso, con un contrasto tra "chiuso" e "apristi" che crea drammaticità, ma che si ricompone, riflettendo l'opera divina di Dio.