Concetti Chiave
- Giovanni Della Casa si trasferisce a Roma nel 1534 e avanza rapidamente nella carriera ecclesiastica, diventando arcivescovo di Benevento nel 1544.
- Nel 1548, crea il primo indice dei libri proibiti, dimostrando la sua influenza nella politica ecclesiastica dell'epoca.
- Della Casa si allontana da Roma nel 1551, ma ritorna nel 1555 come segretario di Stato sotto Paolo IV.
- Le sue "Rime" si distaccano dai temi amorosi petrarcheschi, esplorando sentimenti di disinganno e tormento morale.
- Il "Galateo" è un trattato di comportamento che esemplifica i valori rinascimentali di cortesia e discrezione.
Indice
Carriera ecclesiastica e politica
Biografia: si stabilì a Roma nel 1534 dopo un serio tirocinio umanistico a Bologna, Firenze e Padova. A Roma Della Casa percorse una brillante carriera ecclesiastica e politica, che lo portò a diventare arcivescovo di Benevento nel 1544 e nunzio apostolico a Venezia fino al 1549. A lui si deve la stesura del primo indice dei libri proibiti nel 1548.
Nel 1551 abbandonò Roma poiché il suo protettore cadde in disgrazia presso Giulio III, ma già nel 1555 fu richiamato da Paolo IV come segretario di Stato.Temi e stile delle Rime
Le opere. Rime: sono 64. Trascura il tema amoroso petrarchesco di moda fra i coevi, per preferirgli l’espressione di drammatici sentimenti di disinganno, di senso della vanità della vita, di tormento morale per un acuto senso del peccato. Frequente è l’uso dell’enjambement, che rompe l’identità tradizionale.
Cura, che di timor ti nutri e cresci (1533-34): è un sonetto, il più antico dell’autore, contro la gelosia. Il tono è sostanzialmente retorico.
“Tutto ‘l regno d’Amor turbi e contristi. Torna a i lagrimosi e tristi campi d’inferno. Vattene”.
Sonetti e mitologia
Già lessi, e or conosco in me, sì come: sonetto fra i più belli e i più difficili: Della Casa si paragona a due personaggi mitologici, Glauco ed Esaco, e spiega la propria tormentata condizione spirituale attraverso analogie con le immagini del mito.
Come Glauco, che diviene tuttuno col mare (“Sue sembianze si mischiaro di spume e conche, e fersi alga ssue chiome”), Della Casa è sballottato dalle tempeste del suo Egeo, la sua vita. Come Esaco, che disperato per la morte dell’amata viene trasformato in uccello, anche Della Casa ha il cuore gravato da “esche mortali”.
Il Galateo e la buona creanza
Galateo: fortunatissimo trattatelo di comportamento, in cui l’autore finge che un vecchio illetterato ma saggio istruisca un giovinetto inesperto sui comportamenti di buona creanza cui attenersi in molteplici occasioni. E’ una precettistica minuziosa, che si basa sui valori di cortesia, misura, decoro e discrezione tipici del Rinascimento.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali incarichi ecclesiastici e politici di Della Casa?
- Quali temi caratterizzano le Rime di Della Casa?
- Di cosa tratta il "Galateo" di Della Casa?
Della Casa si stabilì a Roma nel 1534 e intraprese una brillante carriera ecclesiastica e politica, diventando arcivescovo di Benevento nel 1544 e nunzio apostolico a Venezia fino al 1549. Fu anche responsabile della stesura del primo indice dei libri proibiti nel 1548.
Le Rime di Della Casa, composte da 64 poesie, si distaccano dal tema amoroso petrarchesco, preferendo esprimere sentimenti drammatici di disinganno, vanità della vita e tormento morale. L'uso frequente dell'enjambement rompe la tradizione poetica.
Il "Galateo" è un trattato di comportamento in cui un vecchio saggio istruisce un giovane inesperto sui comportamenti di buona creanza. Si basa su valori di cortesia, misura, decoro e discrezione tipici del Rinascimento.